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Come bloccare telefonate moleste e pubblicitarie dall'estero che continuano ad arrivare sui cellulari dopo nuovo sistema Agcom

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Nuovo sistema Agcom

Telefonate moleste e pubblicitarie provenienti dall'estero continuano a rappresentare un problema nonostante le nuove misure Agcom. Regole, tecniche di spoofing, limiti e prospettive.

Dal 19 novembre, grazie a nuove regole, è stato reso più difficile per i call center esteri utilizzare finti numeri mobili italiani per effettuare telefonate commerciali o truffaldine. L'obiettivo è chiaro: ridurre drasticamente quel flusso di chiamate moleste che, solo negli ultimi dodici mesi, ha superato i 15 miliardi di tentativi, generando un giro d'affari di oltre 3 miliardi di euro.

Questa riforma rappresenta una risposta attesa da milioni di utenti stanchi delle continue interruzioni e degli abusi legati allo spoofing. La nuova barriera tecnica, infatti, promette di arginare uno dei fenomeni più insidiosi del telemarketing internazionale, rafforzando le tutele per chi si trova quotidianamente esposto a queste pratiche invadenti.

Come funziona il blocco delle chiamate da numeri mobili italiani falsificati

Il nuovo sistema di controllo introdotto da Agcom si basa su una verifica tecnica immediata delle chiamate in ingresso dall'estero, quando queste utilizzano una numerazione mobile italiana. Attraverso l'analisi della Calling Line Identification (CLI), il sistema controlla se il numero è autentico, a quale operatore appartiene e la posizione da cui la chiamata viene generata. Il database nazionale della portabilità consente di associare ogni numerazione all'effettivo intestatario e di capire se la chiamata proviene legittimamente da un utente italiano in roaming internazionale oppure se si tratta di una falsificazione.

Se il numero risulta inesistente, non assegnato oppure l'operatore non riesce a verificarne il roaming estero, la chiamata viene automaticamente bloccata prima che possa raggiungere l'utente finale. Questo filtro si applica anche a numerazioni specializzate come quelle dedicate a servizi satellitari o alla comunicazione tra macchine. Per gli operatori di rete che non si sono ancora adeguati a queste nuove richieste tecniche, è prevista la sospensione del servizio di roaming per le chiamate verso l'Italia finché non implementeranno i sistemi richiesti.

La tecnica dello spoofing e l'impatto delle nuove misure

Lo spoofing rappresenta una delle pratiche più utilizzate per ingannare i destinatari delle chiamate: manipolando il dato identificativo del chiamante, il sistema mostra sul display un numero italiano falso invece di quello reale. Questo stratagemma è stato sfruttato a lungo da operatori esteri per far leva sulla fiducia degli utenti, inducendoli spesso a fornire informazioni personali o a cadere in trappole commerciali e truffaldine.

Le nuove misure imposte da Agcom mirano a intercettare e bloccare queste chiamate ancor prima che raggiungano le persone. La verifica in tempo reale dell'autenticità della numerazione e del suo corretto posizionamento - grazie al coinvolgimento di database avanzati e al filtro di rete - riduce notevolmente la percentuale di chiamate spoofate che possono arrivare a destinazione:

  • Dati recenti Agcom: già durante la prima fase del blocco anti-spoofing sono stati individuati decine di milioni di tentativi fraudolenti, dimostrando l'efficacia della tecnologia adottata.
  • Effetti attesi: ci si aspetta una significativa riduzione delle chiamate commerciali illecite che sfruttano numeri mobili falsificati.
Va sottolineato che tale tecnologia non agisce solo come deterrente ma come vero scudo preventivo, creando una barriera trasparente per l'utente, migliorando così la qualità e la sicurezza delle comunicazioni in Italia.

Cosa cambia per call center, operatori e consumatori

Gli effetti delle nuove regole si riflettono su tutti gli attori della filiera delle chiamate telefoniche:

  • Call center: le strutture legali che effettuano campagne promozionali dall'estero non potranno più mascherare l'origine utilizzando numeri mobili italiani falsificati. Questo vincolo limita drasticamente le possibilità di aggirare la trasparenza prevista dalla normativa vigente.
  • Operatori telefonici: sono chiamati a implementare rapidamente i sistemi di controllo richiesti da Agcom. Il mancato adeguamento comporta non solo il blocco delle chiamate sospette, ma anche la sospensione dei servizi di roaming internazionale, con pesanti ricadute sulle attività e possibili sanzioni.
  • Consumatori: assisteranno a una diminuzione sensibile di chiamate moleste provenienti dall'estero. Tuttavia, continueranno a ricevere telefonate legittime da call center con sede in Italia, da numerazioni straniere autentiche e - in casi residui - da numeri italiani falsificati generati dal territorio nazionale.
Il provvedimento si collega anche a un contesto di crescente attenzione normativa: in Parlamento è in discussione un emendamento per l'introduzione di un prefisso nazionale unico per tutte le chiamate promozionali, destinato a rendere immediatamente riconoscibili le comunicazioni con scopo commerciale. In aggiunta, l'inasprimento delle sanzioni per chi viola la normativa mira a rafforzare la tutela degli utenti.

I limiti delle nuove regole: chiamate e truffe che potrebbero continuare

Nonostante l'avanzamento tecnologico e regolatorio, persistono alcuni punti deboli che potrebbero essere sfruttati dai soggetti intenzionati ad aggirare i blocchi:

  • Le chiamate provenienti da operatori legittimi italiani restano escluse dai filtri, così come quelle effettuate da numerazioni fisse straniere autentiche o da numeri italiani finti ma generati direttamente dal territorio nazionale.
  • I call center più sofisticati sono in grado di spostare le proprie attività su canali VoIP e cloud, complicando la tracciabilità per le autorità competenti.
  • Oltre al telemarketing, restano possibili truffe telefoniche su numeri reali, come frodi bancarie, richieste di dati sensibili o attivazioni indebite di contratti.
In termini pratici, ciò significa che il fenomeno delle chiamate moleste può essere fortemente ridotto ma non del tutto eliminato. Le associazioni dei consumatori (es. Codacons, Adiconsum) avvertono che l'attesa sparizione di queste chiamate è improbabile senza ulteriori passi normativi e una maggiore cooperazione internazionale.

Evoluzione delle strategie illegali e loophole normativi

I soggetti che operano nel telemarketing aggressivo hanno dimostrato una notevole resilienza e creatività nell'aggirare le nuove misure di controllo. Ad esempio:

  • Utilizzo di carrier esteri: tramite circuiti non direttamente collegati a operatori italiani, i call center fuori dai confini UE riescono ad eludere una parte dei controlli tecnici.
  • Acquisto di database: la disponibilità di elenchi di numeri, spesso raccolti tramite pratiche oscure o poco trasparenti, permette di raggiungere facilmente potenziali vittime.
  • Sfruttamento dei ritardi normativi: quando l'aggiornamento legislativo o l'adeguamento tecnologico tarda ad arrivare, si creano finestre temporanee favorevoli all'azione delle reti illegali.
Questi elementi confermano la necessità di un approccio integrato: la sola tecnologia non basta, occorrono sanzioni efficaci, una gestione olistica degli elenchi marketing e una cooperazione rafforzata tra le autorità a livello europeo per chiudere ogni possibile scappatoia.

Il ruolo del Registro delle Opposizioni e la tutela del consumatore

Il Registro Pubblico delle Opposizioni (RPO) rimane un caposaldo nella tutela degli utenti contro la pressione commerciale indesiderata. Iscrivendosi, si revocano i consensi precedentemente rilasciati per la ricezione di chiamate promozionali sia su numeri fissi che mobili. Questo obbliga gli operatori seri a verificare, prima di avviare una campagna, che l'utenza contattata non sia iscritta al registro.

Sebbene il RPO costituisca uno strumento utile, i limiti emersi negli ultimi anni hanno evidenziato come una parte delle chiamate sfugga ancora ai controlli - ad esempio a causa di pratiche opt-out che favoriscono la ricezione di chiamate da operatori borderline o poco trasparenti. Per rafforzare la difesa degli utenti, la normativa prevede:

  • Sanzioni economiche elevate per chi non rispetta i limiti imposti dal registro
  • La possibilità per il cittadino di denunciare abusi, presentando segnalazioni alle autorità competenti (Garante Privacy e Agcom)
  • Obblighi di consultazione costante delle liste e verifica aggiornata dei consensi