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Come funziona il nuovo sistema antipirateria per bloccare streaming serie tv e film illegali al via a febbraio

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Lotta contro lo streaming illegale

Oggi la pirateria considerata un reato punibile con la reclusione da uno a quattro anni e una multa da 2.500 a 15.000 euro.

La lotta contro lo streaming online su Internet in forma illegale entra in una nuova fase con l'introduzione dello strumento anti-pezzotto. La piattaforma digitale progettata per contrastare la pirateria dei contenuti di streaming, incluse serie TV e film illegali, è stata sviluppata a distanza di sei mesi dall'approvazione della legge e dalla costituzione del tavolo tecnico.

Il contrasto alla pirateria è diventato una priorità, data la crescente diffusione di atti illegali nel settore, passati da 14,7 milioni nel 2017 a quasi 41 milioni nel 2022. L'incremento del 26% tra il 2021 e il 2022, e addirittura del 178% rispetto al 2017, evidenzia la serietà del problema. Gli abbonati alle IPTV illegali sono stimati a 3 milioni, corrispondenti al 6% della popolazione italiana sopra i 15 anni. Il fenomeno non riguarda solo i giovani, ma un'ampia fascia della popolazione.

Oggi la pirateria è considerata un reato punibile con la reclusione da uno a quattro anni e una multa da 2.500 a 15.000 euro, ma la sua individuazione è stata finora difficile, soprattutto online. Ecco le ultime novità:

  • Nuovo sistema antipirateria, come funziona
  • Messi a punto gli ultimi dettagli contro lo streaming illegale

Nuovo sistema antipirateria, come funziona

Il nuovo sistema antipirateria per bloccare streaming serie tv e film illegali introduce un miglioramento degli ordini di blocco dinamico ottenuti negli ultimi anni. Questi ordini, rivolti specificamente agli ISP chiamati in causa dal ricorrente, prevedono l'inibizione dell'accesso agli indirizzi telematici - nomi a dominio e IP - indicati nei ricorsi, nonché successivamente a tutti gli ulteriori indirizzi segnalati, purché connessi al network illecito oggetto del ricorso.

Il nuovo sistema garantirà la presa di provvedimenti su richiesta del titolare dei diritti, emessi a seguito di una valutazione giuridica. L'autorità ordinerà agli ISP di bloccare gli indirizzi segnalati nel ricorso, nonché tutti gli indirizzi segnalati dai titolari dei diritti e validati attraverso la piattaforma. Quest'ultima permetterà la gestione delle informazioni e l'implementazione di automatismi. Le prove degli illeciti saranno messe a disposizione di Agcom per ogni verifica necessaria, previa decisione discrezionale del singolo provider di bloccare gli indirizzi.

Il valore aggiunto del nuovo sistema antipirateria va cercato nel fatto che sarà sufficiente un ricorso per segnalare qualsiasi nuovo indirizzo utilizzato per veicolare i contenuti. Le segnalazioni non saranno più inviate tramite PEC, ma attraverso una piattaforma gestita da Agcom, e includeranno nella verifica anche fornitori di servizi VPN e DNS alternativi, oltre alla deindicizzazione di tutti i nomi a dominio soggetti al blocco da parte dei motori di ricerca.

Messi a punto gli ultimi dettagli contro lo streaming illegale

L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha testato il nuovo sistema per valutarne l'efficacia nel contrastare la pirateria, verificando la capacità di bloccare gli indirizzi IP illegali entro 30 minuti dalla loro individuazione e di consentire alle forze dell'ordine di identificare gli autori della fruizione illegale dei contenuti. Affinché l'intervento sia efficace, tutti i provider devono automatizzare la procedura di blocco, e il Garante sta attualmente testando l'efficacia della piattaforma, con risultati non ancora resi noti.

Il pezzotto non è solo una perdita per il settore, ma anche un rischio per gli utenti, esponendoli a possibili truffe e compromettendo la loro identità digitale e la sicurezza dei loro dispositivi. Gli esperti evidenziano la presenza di organizzazioni criminali dietro molte forme di pirateria.