Si torna a pagare l’Irpef agricola dal 2024 dopo anni di esenzione: ecco come funziona e chi č tenuto a pagarla nuovamente
Come funziona l'Irpef agricola 2024 che ritorna dopo la fine dell'esenzione? La Manovra Finanziaria 2024 non ha prorogato la norma che dal 2017 al 2023 ha previsto l'esenzione dal pagamento dell'Irpef agricola, permettendo ai Coltivatori diretti e agli Imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola di non pagare l'Irpef sui redditi dei terreni. Dal 2024 si torna, dunque, a pagare l’Irpef agricola.
La tassazione ordinaria dei terreni anche per CD e IAP sarà di nuovo basata sulle rendite catastali, per cui il reddito dominicale andrà rivalutato dell’80% e poi del 30%, mentre il reddito agrario dovrà essere calcolato rivalutando la tariffa d’estimo risultante dal catasto del 70%. I risultati ottenuti dovranno essere riportati nel quadro RA del modello Redditi per il corretto calcolo dei redditi dei terreni, suddiviso in reddito dominicale o agrario.
Precisiamo che il reddito dominicale deve essere dichiarato dal soggetto che possiede il terreno a titolo di proprietà, mentre il reddito agrario deve essere dichiarato dal soggetto che svolge l'attività agricola.
Sono tenuti di nuovo a pagare l’Irpef agricola 2024 i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali. Inoltre, con il ritorno dell’Irpef, gli imprenditori agricoli non dovranno solo nuovamente compilare le colonne della dichiarazione Reddito dominicale imponibile e Reddito agrario imponibile, ma dovranno compilare anche la colonna relativa ai redditi diversi se hanno concesso diritti di superficie dietro pagamento di un canone.
Precisiamo, infatti, che con la Manovra Finanziaria 2024, per i diritti di superficie non vige più una tassazione separata.