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Come funziona Resto al Sud 2.0 per il 2025 e le novità e modifiche approvate nel DL Coesione

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Resto al Sud 2.0

Come funziona Resto al Sud 2.0 nel 2025: novità, modifiche approvate dal DL Coesione e requisiti aggiornati per accedere al sostegno alle nuove imprese nel Sud Italia

Il programma “Resto al Sud 2.0”, aggiornato con le più recenti novità legislative introdotte nel 2025 dal DL Coesione e dal relativo decreto attuativo, si conferma come uno degli strumenti più rilevanti a supporto dell’autoimprenditorialità nel Mezzogiorno e nei territori specificamente individuati. L’obiettivo strategico rimane la valorizzazione delle competenze locali e la riduzione del divario economico, frenando lo spopolamento giovanile delle regioni meridionali e delle aree interne colpite da terremoti, grazie a misure strutturate, finanziamenti agevolati e percorsi formativi personalizzati. 

Tipologie di impresa e attività finanziabili tramite Resto al Sud 2.0

Resto al Sud 2.0 2025 copre un ampio spettro di settori economici, escludendo soltanto l’attività agricola in senso stretto. Risultano ammissibili:

  • Imprese individuali, società di persone e di capitali, cooperative, società tra professionisti;
  • Attività artigianali, di trasformazione dei prodotti agricoli (non produttiva), pesca e acquacoltura, settore servizi, turismo, commercio, libere professioni;
  • Nuove imprese costituite dopo il 21 giugno 2017 oppure in fase di apertura/consolidamento.
Nel caso di iniziative in forma associata, è possibile inserire nella società anche soggetti non beneficiari dei requisiti, a patto che la maggioranza relativa di controllo resti in mano a chi ha i requisiti per accedere al bando.

Programma Resto al Sud 2.0: destinatari e requisiti di accesso nel 2025

La misura 2025 conferma il forte orientamento all’inclusività. Possono presentare domanda:

  • Persone fisiche tra i 18 e i 55 anni (alla data di presentazione domanda), residenti o disponibili a trasferirsi entro 60 giorni nei territori ammissibili (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Lazio, Marche, Umbria nelle zone terremotate, isole marine/lagunari/lacustri del Centro-Nord).
  • Per i 24 Comuni del “cratere sismico” centrale (dove oltre il 50% degli edifici è inagibile), non esiste più alcun limite anagrafico, ampliando il bacino dei potenziali beneficiari.
  • Giovani under 35 con status di disoccupato, inattivo, NEET o condizione sociale fragile (come definite dal Programma Nazionale Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027), con percorso di formazione dedicato costituito secondo le linee guida del Programma GOL.
  • Liberi professionisti che non abbiano partita IVA attiva per attività analoghe nei 12 mesi precedenti e che non svolgano attività simile a quella oggetto di progetto (verifica in base al codice Ateco, massimo fino alla terza cifra).
Altre condizioni sono l’assenza di rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento, la mancata titolarità di altre imprese attive prima del 21 giugno 2017 e non aver beneficiato di altre misure nazionali per l’autoimprenditorialità negli ultimi tre anni. Per società costituite, è richiesta la registrazione entro 60 giorni dall’approvazione della domanda (120 giorni per i residenti all’estero).

Categorie di spese ammissibili e contributi disponibili

Le agevolazioni sono strutturate per coprire il 100% delle spese ammissibili, attraverso un mix tra contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, secondo uno schema riepilogativo:

  • Voucher di avvio: valutabili fino a 50.000 euro per progetti con componenti ad alto valore tecnologico, digitale o ambientale;
  • Contributo a fondo perduto: per investimenti fino a 120.000 euro (fino al 75%); per progetti tra 120.000 e 200.000 euro (fino al 70%);
  • Bonus post-realizzazione: 15.000 euro per ditte individuali e fino a 40.000 euro per società;
  • Finanziamento a tasso zero (erogato tramite Fondo di Garanzia PMI) per il resto dell’investimento.
Importo massimo Tipologia Categorie
60.000 € Ditta individuale Fondo perduto + finanziamento agevolato
50.000 € a socio (fino a 200.000 € per 4 soci) Società Fondo perduto + finanziamento agevolato
10.000-15.000 € (max 40.000 €) Bonus post-investimento Sostegno fabbisogno circolante
  • Ristrutturazione/manutenzione immobili (fino al 30% dell’investimento);
  • Macchinari, attrezzature e impianti esclusivamente nuovi;
  • Software, ICT, tecnologie digitali e sistemi di risparmio energetico;
  • Spese gestionali per materie prime, locazioni, assicurazioni, con un massimo del 20% del totale ammesso.
Si escludono: spese promozionali, consulenze, costi del personale dipendente, sviluppo commerciale ed export, progetti promozionali, con le uniche eccezioni previste per formazione specifica nelle sottocategorie dedicate (es. giovani under 35).

Processo di domanda, modalità, tempistiche e documentazione

La richiesta di accesso alle agevolazioni è strutturata secondo un percorso interamente digitale e senza finestre temporali fisse:

  1. Registrazione su piattaforma Invitalia tramite SPID/CIE/CNS;
  2. Presentazione esclusivamente online della domanda, firmata digitalmente con allegato il business plan dettagliato;
  3. Invio contestuale di documenti d’identità, codice fiscale, preventivi dettagliati e (per società) atto costitutivo/statuto;
  4. Autovalutazione dei requisiti e allegazione della DSAN (dichiarazione sostitutiva) sul possesso delle condizioni richieste (status di inoccupazione, vulnerabilità ecc.);
  5. Valutazione in ordine cronologico di arrivo (istruttoria solitamente entro 60 giorni), eventuale colloquio integrativo da remoto e comunicazione d’esito via PEC;
  6. Costituzione impresa nei tempi previsti e avvio del progetto, con possibilità di anticipazione fino al 50% a SAL (stati di avanzamento lavori).
Il sito ufficiale di Invitalia offre una guida aggiornata e modelli per business plan utili alla compilazione della domanda.

Esperienze pratiche ed esempi di progetti finanziati

Un elemento di rilievo di Resto al Sud 2.0 è la varietà dei progetti già finanziati negli anni precedenti che ora trovano continuità con le nuove regole:

  • Start-up digitale di servizi turistici a Napoli: sviluppo di un’app esperienziale per itinerari smart, 100.000 euro finanziati su sviluppo software, marketing digitale e prime assunzioni.
  • Laboratorio artigianale innovativo in Puglia: 65.000 euro per allestimento, macchinari e piattaforma e-commerce di prodotti ceramici reinterpretati in ottica moderna.
  • Agriturismo biologico in Sicilia: 150.000 euro per ristrutturazione, arredo e installazione di impianti di autosufficienza energetica.
  • Negozio e-commerce di prodotti tipici calabresi: 85.000 euro per logistica, certificazioni, campagne di marketing, valorizzazione della filiera produttiva locale.
La pagina sulle storie di successo Invitalia riporta regolarmente aggiornamenti sulle migliori iniziative e casi di studio.

Resto al Sud 2.0 e integrabilità con altre misure

Il bando prevede esplicita compatibilità con:

  • Voucher digitali per la transizione tecnologica (Industria 4.0);
  • Bonus occupazione nel Mezzogiorno;
  • Finanziamenti agevolati nazionali ed europei nel rispetto dei limiti UE;
  • Misure Invitalia per Autoimpiego Centro-Nord (voucher fino a 30.000/40.000 euro per l’avvio anche nel Centro-Nord Italia);
  • Crediti d’imposta territoriali e bonus green.
L’integrazione degli incentivi spesso consente un significativo effetto leva, moltiplicando il volume degli investimenti e creando esternalità positive sul tessuto produttivo regionale.

FAQ su Resto al Sud 2.0: domande e risposte pratiche

  • Chi può accedere? Persone e società tra i 18 e i 55 anni (senza limiti per alcuni comuni colpiti da sisma), residenti o disponibili a trasferirsi nei territori ammissibili; professionisti senza partita IVA recente, soggetti vulnerabili/NEET secondo i parametri ufficiali.
  • Che importi si possono ottenere? Fino a 60.000 euro per singoli/ditte individuali, 200.000 euro per società (massimo 50.000 euro a socio) più eventuali voucher e bonus post-realizzazione.
  • Le iniziative devono essere nuove? Ammessi solo progetti non avviati prima del 21 giugno 2017, nessuna attività identica avviata nei 12 mesi precedenti (controllo sul codice Ateco per professionisti).
  • Come avviene l’erogazione? In due fasi: un acconto fino al 50% a SAL, saldo finale dopo verifica territoriale e controllo documentale, generalmente in 30-60 giorni dall’istruttoria conclusiva.
  • Cosa non si può finanziare? Attività agricole produttive, promozione ed export, spese commerciali, personale dipendente ordinario, consulenze non integrate.