Il provvedimento introduce modifiche nei procedimenti legati alla erogazione dei rimborsi fiscali quando si riscontrano debiti fiscali soggetti a riscossione esecutiva.
La riforma della procedura di riscossione introduce una limitazione al rimborso dei crediti fiscali per i contribuenti che hanno debiti fiscali soggetti a procedura di riscossione coattiva e che non accettano la compensazione volontaria.
Questa limitazione persiste fino al 31 dicembre dell'anno successivo a quello in cui è stata avanzata la domanda di rimborso, in previsione dell'avvio di una procedura esecutiva. C'è un'eccezione per i cosiddetti mini rimborsi di importo fino a 500 euro, i quali sono erogati senza effettuare verifiche preliminari sulla presenza di eventuali debiti tributari. Entriamo nei dettagli:
In relazione al riordino del sistema nazionale di riscossione, in linea con l'obiettivo di semplificazione, si introduce una modalità automatica di compensazione per i cosiddetti mini-rimborsi, ovvero le compensazioni di importo ridotto fino a 500 euro.
Con l'attuazione di una nuova normativa, prevista dopo l'approvazione definitiva della riforma, questi mini-rimborsi saranno soggetti a una procedura preferenziale che esclude l'obbligo per l'Agenzia delle entrate di verificare la presenza di debiti fiscali pendenti del contribuente prima di procedere con la compensazione.
Il provvedimento introduce modifiche nei procedimenti legati alla erogazione dei rimborsi fiscali quando si riscontrano debiti fiscali soggetti a riscossione esecutiva, istituendo un nuovo automatismo di blocco in caso di presenza di cartelle esattoriali nonché di mancata accettazione della proposta di compensazione. Sono esentati da tale blocco i mini rimborsi fino a 500 euro.
Al momento della constatazione di un credito fiscale, l'Agenzia delle entrate verifica la presenza di debiti iscritti a ruolo e, se presenti, informa l'agente della riscossione della disponibilità di crediti fiscali utilizzabili. Viene quindi formulata una proposta di compensazione, che il contribuente ha 60 giorni per accettare; durante questo periodo, le procedure di riscossione sono sospese.
Se il contribuente accetta la proposta, il rimborso fiscale viene utilizzato per ridurre l'importo della cartella o estinguerne il debito, con l'eventuale differenza rimborsata; in caso di rifiuto, entra in vigore la nuova procedura. Invece di addebitare le spese procedurali e riprendere la riscossione come previsto dalla regola precedente, la nuova normativa prevede che le somme rimangano bloccate fino al 31 dicembre dell'anno successivo, al fine di consentire all'agente della riscossione di avviare l'esecuzione forzata.
Questa procedura non si applica ai rimborsi fino a 500 euro: in questo caso, l'Agenzia delle entrate non effettua alcun controllo sulla presenza di cartelle esattoriali, procedendo direttamente con il versamento della somma. Di conseguenza, i mini rimborsi vengono erogati senza l'attivazione della procedura di compensazione volontaria sopra descritta.