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Comprare una casa partendo da 10 euro: come funziona il piano presentato da Ance Veneto per tutte le regioni

di Marcello Tansini pubblicato il
Piano presentato da Ance Veneto

Dalla proposta di Ance Veneto nasce il piano Abitare Veneto: case accessibili da 10 euro al giorno per affrontare il disagio abitativo, promuovendo sostenibilit, inclusione sociale e rigenerazione.

Le difficoltà di accesso all'abitazione in Italia richiedono risposte concrete e innovative. Partendo da questa urgenza sociale, Ance Veneto, l'associazione dei costruttori edili della regione, ha presentato un piano volto a offrire soluzioni abitative a costi sostenibili attraverso un nuovo modello di comunità abitativa, estendibili a tutte le regioni.

La proposta, guidata dal presidente Alessandro Gerotto, risponde direttamente a una fascia crescente di cittadini che, in particolare tra giovani coppie, lavoratori temporanei e famiglie monoreddito, fatica a sostenere i canoni attuali. Il principio è rendere accessibile una casa dignitosa anche a chi oggi non riesce a dedicare più del 40% del proprio reddito a questa voce di spesa.

Disagio abitativo in Veneto e in Italia: dati e problematiche attuali

L'aumento dei prezzi immobiliari e la carenza di alloggi accessibili hanno accentuato il disagio abitativo in Veneto e nel resto d'Italia. Secondo le analisi del Centro Studi Ance Veneto, tra il 2015 e il 2023 il costo delle abitazioni è cresciuto del 48%, mentre dal 2010 al 2022 i canoni d'affitto sono aumentati del 18%.

In questa cornice, solo in Veneto si stimano 160.000 famiglie che vivono in situazione di disagio, costrette a dedicare una quota eccessiva del loro reddito all'abitazione: per chi guadagna fino a 24.000 euro, mutui e affitti arrivano a incidere anche oltre due terzi dell'entrata disponibile. Il problema assume contorni ancora più critici nelle città universitarie come Venezia, Verona e Padova, dove la domanda supera costantemente l'offerta e gli alloggi disponibili risultano insufficienti per studenti e fasce deboli della popolazione.

Un altro fattore aggravante è la struttura demografica, segnata sia dall'invecchiamento della popolazione che dallo splittamento dei nuclei familiari: aumentano le persone anziane sole e le famiglie monopersonali, categorie entrambe fragili sul versante abitativo. I dati quantitativi evidenziano inoltre una carenza strutturale di case di edilizia sociale: il Veneto conta 49.000 unità, pari al 2,5% del totale regionale, ben al di sotto della media nazionale del 3,8%.

Come funziona il piano Abitare Veneto: caratteristiche delle case e modello delle comunità abitative

Abitare Veneto propone un'innovazione nell'offerta edilizia basata su comunità abitative modulari, agili sia come tempi di realizzazione che nell'adattamento alle esigenze degli utenti. Gli alloggi previsti seguono criteri contenuti già nel Decreto Salva Casa 2024: una persona dispone di almeno 20 metri quadri, mentre due persone hanno a disposizione almeno 28 metri quadri.

Gli immobili, sia di nuova costruzione sia frutto di riqualificazione di edifici esistenti e pubblici sottoutilizzati, rispondono a elevati standard di sostenibilità energetica, accessibilità e comfort, puntando a un'efficienza energetica di classe A o superiore, esigenza rilevata poiché attualmente in Veneto circa il 40% degli immobili ricade ancora nelle classi F e G. Le soluzioni abitative sono pensate con contratti flessibili: affitti brevi, mensili e durata media fino a tre anni, per venire incontro sia a lavoratori temporanei, studenti, famiglie in transizione che a giovani coppie. Uno degli elementi qualificanti è l'integrazione di ampi spazi comuni: lavanderie condivise, orti urbani, aree coworking e spazi per la socializzazione per favorire la coesione e le reti di supporto tra residenti. L'attenzione alla dimensione comunitaria si riflette anche nelle logiche di gestione condivisa e nella presenza di dotazioni che rendano il vivere più economico e sostenibile rispetto a soluzioni tradizionali.

Questo modello punta a coinvolgere fino a 5.000 unità abitative rilanciate principalmente attraverso la rigenerazione di 100 edifici pubblici dismessi, con un canone medio stimato per persona sotto i 300 euro mensili. L'obiettivo finale è quello di soddisfare oltre l'85% della domanda abitativa prevista, fornendo risposte non solo in termini di quantità ma soprattutto di qualità, flessibilità e inserimento sociale.

Finanziamenti, partner e strumenti per attuare il piano delle case a 10 euro al giorno

Ance Veneto ha delineato un quadro in cui il cofinanziamento regionale svolge il ruolo di catalizzatore principale, affiancato dal contributo degli istituti bancari e dall'accesso a importanti canali di finanziamento europei, come i fondi FESR e PNRR. Una parte rilevante dei fondi pubblici regionali fungerà da garanzia, elemento essenziale per attrarre capitali privati e investitori istituzionali, inclusi social impact funds che hanno già mostrato interesse per progetti ad alto rendimento sociale.

Il piano sfrutta inoltre incentivi come il Conto Termico 3.0, incentivando il recupero e la riqualificazione energetica degli edifici esistenti. I flussi finanziari verranno orientati non solo verso le nuove costruzioni, ma anche, e soprattutto, verso la ristrutturazione e la manutenzione dell'esistente, favorendo la rapidità di esecuzione garantita dall'utilizzo di unità abitative modulari, flessibili e scalabili. La tabella seguente riepiloga le principali fonti di finanziamento e i partner coinvolti:

Fonte finanziaria

Destinazione

Fondi regionali

Garanzie per investitori, incentivi alle ristrutturazioni

Istituti bancari

Cofinanziamento iniziale

Fondi FESR e PNRR

Sostegno a progetti di rigenerazione urbana e crescita sostenibile

Social impact funds

Investimenti socialmente responsabili

Conto Termico 3.0

Efficienza energetica e rinnovamento edilizio

L'obiettivo del piano è assicurare rapidità di intervento, costi contenuti e sostenibilità finanziaria nel lungo periodo.

Rigenerazione urbana, sostenibilità e impatti sociali del progetto

Il recupero di immobili dismessi permette di contenere il consumo di suolo e di valorizzare il patrimonio edilizio locale, promuovendo uno sviluppo equilibrato dei territori. La sostenibilità rappresenta un asse portante: ogni unità abitativa sarà dotata di sistemi di efficienza energetica avanzata, riducendo sensibilmente le emissioni e i costi per le famiglie.

La presenza di spazi comuni e servizi condivisi favorisce processi di coesione sociale, riducendo il rischio di isolamento, soprattutto tra le fasce più fragili, e incentivando forme di mutualismo tra residenti. Significativi sono anche gli impatti economici: il piano contribuisce a generare lavoro locale attraverso le attività di ristrutturazione, costruzione e manutenzione, fornendo opportunità anche a imprese del comparto edilizio.

Da un punto di vista normativo, il rispetto della legge e dei regolamenti edilizi, insieme all'adozione di misure specifiche per l'accessibilità e l'inclusione (come previsto dal Decreto Salva Casa 2024), garantisce affidabilità e resilienza del modello nel tempo. L'iniziativa si pone inoltre come baluardo contro la crescente desertificazione demografica: incentivare la permanenza dei giovani nelle città rappresenta una leva strategica di lungo periodo che sostiene il tessuto sociale e produttivo regionale.

Tempistiche previste e scenari per il modello Abitare Veneto

I promotori del progetto prevedono l'avvio dei primi cantieri pilota tra il 2026 e il 2027. Questa fase iniziale darà modo di testare la validità operativa e sociale delle soluzioni proposte, permettendo eventuali adattamenti prima di una più ampia estensione alle altre regioni. L'obiettivo di medio termine è raggiungere le 5.000 unità abitative entro pochi anni, in linea con le stime di domanda espressa dal territorio. Lo scenario futuro vede il modello Abitare Veneto come riferimento replicabile anche su scala nazionale, grazie alla sua flessibilità finanziaria e urbanistica.

Se confermata la solidità delle partnership pubblico-private, le prospettive sono orientate a una progressiva espansione, sia in termini di nuove unità sia di coinvolgimento di altri attori istituzionali e finanziari. L'attenzione rimarrà alta sul monitoraggio degli impatti sociali, con particolare riguardo al rafforzamento della coesione e alla promozione della qualità abitativa, elementi che saranno oggetto di studio e revisione costante per garantire sempre equità, efficienza e sostenibilità nel tempo.