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Dove investire nei prossimi 6 mesi dell'anno, con un occhio al 2026. Le previsioni e consigli analisti, fondi e banche

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Fed, BCE, analisti e gestori

Analisi macroeconomiche, strategie su azioni, obbligazioni, immobili e alternative, con scenari futuri e suggerimenti di portafoglio da esperti e banche d'affari.

Il secondo semestre 2025 si presenta all'insegna di una maggiore cautela rispetto all'euforia che ha caratterizzato i mercati finanziari nel corso del 2024. Come sottolinea Matthias Geissbühler, Chief Investment Officer di Raiffeisen Svizzera, la crescita del PIL globale tenderà a rallentare, pur restando positiva negli Stati Uniti mentre in Europa e in Asia si osservano segnali di debolezza. L'inflazione in sensibile ridimensionamento spinge all'attenuazione dei tassi d'interesse da parte delle banche centrali, favorendo una lenta normalizzazione delle condizioni monetarie e offrendo nuove opportunità ai risparmiatori che valutano dove investire nei prossimi 6 mesi dell'anno.

In questa fase è essenziale un approccio basato su diversificazione e analisi selettiva degli asset. La parola chiave è equilibrio: né eccessi di ottimismo, né pesante posizionamento su pochi settori. Le grandi case d'investimento, da J.P. Morgan Asset Management a Columbia Threadneedle, enfatizzano la necessitaà di distinguere i segmenti più promettenti da quelli esposti a rischi di volatilità eccessiva.

Contesto macroeconomico: driver globali, scenari geopolitici e politiche monetarie secondo Fed, BCE, analisti e gestori

Il contesto macroeconomico rimane in evoluzione, influenzato da fattori come tensioni geopolitiche, cicli elettorali (tra cui le elezioni presidenziali USA) e persistente rischio di escalation nei conflitti tra Russia, Ucraina, Medio Oriente e area indo-pacifica. Le principali banche centrali procedono verso un allentamento della politica monetaria: la Federal Reserve, secondo il consensus J.P. Morgan, manterrà una politica di taglio graduale dei tassi fino a un intervallo compreso tra il 2,75% e il 3,75%, mentre la BCE dovrebbe portare il tasso overnight vicino all'1,5% entro fine 2025.

Secondo gli analisti di J.P. Morgan Asset Management, è probabile che la crescita mondiale si muova in un canale moderato, evitando brusche accelerazioni o cadute recessive. Le previsioni sulle principali economie suggeriscono:

  • USA: crescita del PIL tra il 2% e il 2,5% su base annua.
  • Europa: espansione modesta, in alcuni Paesi vicina allo zero.
  • Asia: Cina in rallentamento per problemi strutturali, con India e Vietnam parzialmente resilienti.
Le politiche della Fed e della BCE, unite alla prudenza delle autorità fiscali, modellano un ambiente finanziario meno restrittivo, dove i rendimenti obbligazionari restano interessanti ma la selettività è imprescindibile.

Previsioni sui migliori settori e asset: trend e analisi dei principali attori

Lo scenario azionario continua a offrire spunti, ma Nicolas Janvier (Columbia Threadneedle) e Matthias Geissbühler insistono sulla necessità di evitare esposizioni indiscriminate ai grandi indici. La dispersione tra settori e aree geografiche rappresenta una fonte di valore: l’intelligenza artificiale e i semiconduttori rimangono ambiti a crescita sostenuta, così come banche e assicurazioni mostrano solidità reddituale favorita dalla stabilità dei margini d'interesse. Geissbühler suggerisce di puntare su titoli difensivi, capaci di offrire stabilità (Novartis, Nestlé, Roche) e sulla rotazione parziale degli utili verso comparti meno surriscaldati, anche eventualmente in ottica di monetizzazione parziale dei guadagni dell’ultimo biennio.

I mercati emergenti, seppur a rischio più elevato, sono ritenuti interessanti da Columbia Threadneedle e J.P. Morgan per via degli elevati rendimenti reali in alcune economie asiatiche e latinoamericane.

Il comparto obbligazionario torna centrale nelle strategie dei portafogli. L’ABC dei tagli dei tassi, espresso da J.P. Morgan AM, è "Tutto tranne la liquidità". Le idee migliori indicate dagli strategist comprendono crediti ad alto rendimento, obbligazioni aziendali investment grade, titoli Additional Tier 1 (AT1) e debito locale dei mercati emergenti. L’obbligazionario governativo di Usa, Germania e Paesi con rating alto appare particolarmente adatto a chi cerca diversificazione e protezione. Tuttavia, la preferenza si sposta su strumenti a breve-medio termine per mitigare il rischio tasso e ottimizzare il carry trade.

Nel dettaglio, secondo i report redatti da J.P. Morgan e osservatori di settore, le aree più attrattive sono:

  • Titoli di Stato USA: Treasury 10 anni con rendimenti attorno al 4,3%.
  • BTP e titoli di Stato europei: interessanti in ottica di anticipo tagli BCE. Copertura sul cambio suggerita sulle scadenze brevi.
  • Obbligazioni societarie: preferenza per il comparto investment grade e blend selettivo di high yield ben analizzato.
  • Debito emergente: selettivo e solo in portafogli ben bilanciati.
L’investimento in real estate trova nuova linfa negli Stati Uniti, dove i ritorni annui netti compresi tra il 6% e il 10% sui canoni d’affitto sono segnalati da Opisas come tra i più elevati e sostenibili. Le plusvalenze immobiliari, oltre a costituire una copertura dall’inflazione, possono garantire una diversificazione "reale". Tuttavia, secondo Forbes Advisor e Geissbühler, è essenziale distinguere tra mercati satellitari o altamente speculativi (es. Dubai, Thailandia) e quelli "core" ben regolamentati come gli USA.

L’oro resta bene rifugio per antonomasia e ha raggiunto nuovi massimi nel 2024, tuttavia, Geissbühler suggerisce cautela sull’aspettativa di ulteriori apprezzamenti di simile entità. Forbes Advisor ribadisce il ruolo difensivo nel portafoglio, ma non come asset centrale a causa dell’assenza di flussi cedolari.

Soluzioni pratiche: portafogli modello e strategie di diversificazione consigliate da fondi e banche d'affari

Le maggiori banche d'affari come J.P. Morgan, BlackRock e gestori indipendenti italiani rilanciano l'importanza della costruzione di portafogli modello basati su una forte diversificazione geografica e per asset class. Le principali strategie includono:

  • Mix di azioni value, titoli growth selezionati, obbligazioni corporate investment grade e government bond a breve e medio termine.
  • Quota liquida ridotta a favore di alternative con bassa correlazione (es. immobili a reddito, REIT selezionati, oro, materie prime specifiche).
  • Approccio tramite ETF a basso costo per replicare indici globali (MSCI World, S&P 500, Bloomberg Barclays Global Aggregate Bond) e per ridurre il rischio idiosincratico.
  • Piani di accumulo del capitale (PAC) per mitigare la volatilità e sfruttare mercati ancora esposti a potenziali correzioni tecniche.
I fondi modello diffusi da J.P. Morgan AM propongono tabelle di allocazione dinamica con ribilanciamenti trimestrali, ripartendo tra segmenti difensivi, settori innovativi e titoli a maggiore tenuta reddituale.

Aspettative per il 2026: quali scenari e opportunità individuano analisti e gestori?

Lo sguardo degli analisti verso il 2026 evidenzia un mutato equilibrio globale, con le economie sviluppate in fase matura e alcune emergenti pronte a incrementare la produzione industriale. Secondo Janvier (Columbia Threadneedle) e i report Raiffeisen, si prevede una crescita degli utili societari a una cifra elevata negli USA e compresa tra il 5% e il 10% in Europa. Le principali opportunità emergono dalla transizione tecnologica (IA, semiconduttori), dalla green economy e da una rinnovata attenzione a salute, infrastrutture e difesa in vista delle nuove dinamiche geopolitiche.

L’obbligazionario continuerà a offrire un ancoraggio di stabilità; tuttavia i maggiori margini resteranno appannaggio di chi saprà bilanciare duration e corporate risk in modo attivo. Gli immobili a reddito negli USA vengono confermati tra i migliori asset per "carry" e solidità dell’investimento anche nel medio termine.