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Dove sono gli autovelox più pericolosi che non si vedono e che fanno pagare di più nel 2025 (strade, comuni, zone)

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Decreto autovelox 2024

Autovelox 2025: dove si trovano i più insidiosi e poco visibili, che fanno pagare di più. Strade, comuni e zone da evitare per non prendere multe salate

Nel panorama italiano, gli autovelox sono diventati un tema di acceso dibattito, superando la semplice funzione di controllo della velocità per trasformarsi, in alcuni casi, in veri e propri strumenti di finanziamento per le casse comunali. Un'analisi approfondita condotta da Assoutenti sui dati del Ministero dell'Interno ha rivelato situazioni che sollevano interrogativi sulla reale finalità di questi dispositivi: garantire la sicurezza stradale o generare entrate economiche?

I comuni italiani che incassano di più con gli autovelox

Il dibattito sulla funzione degli autovelox si è recentemente intensificato, con particolare attenzione alle implicazioni finanziarie per i comuni. Questi dispositivi, pur rappresentando strumenti efficaci per migliorare la sicurezza stradale, vengono sempre più percepiti come meccanismi di raccolta fondi, soprattutto in località con elevato flusso turistico.

Un caso emblematico è quello di Colle Santa Lucia (provincia di Belluno), dove un singolo autovelox ha generato entrate pari a 1.265.822 euro, che corrispondono a circa 3.616 euro per ogni abitante residente, secondo i dati riportati da Assoutenti.

Nel Salento, la situazione è particolarmente significativa. Quattro comuni hanno accumulato complessivamente 8,7 milioni di euro solo nell'ultimo anno. Galatina guida questa classifica con un incasso di 4.770.631 euro, seguita da Trepuzzi (1.830.484 euro), Cavallino (1.240.770 euro) e Melpignano (898.986 euro).

In Campania, nella zona di Benevento, i comuni di Puglianello, Castelvenere e Torrecuso hanno raccolto insieme 2,3 milioni di euro. Nel Lazio, lungo la via Flacca, gli autovelox hanno fruttato 2.177.914 euro a Terracina, 506.886 euro a Formia e 365.326 euro a Gaeta.

Nel Veneto, numerosi comuni hanno superato il milione di euro di incassi grazie agli autovelox: Cittadella (3.486.863 euro), Cadoneghe (1.630.297 euro), Giacciano con Baruchella (1.547.812 euro), Bagnolo di Po (1.306.311 euro), Arsiè (1.085.383 euro) e Tribano (1.044.070 euro).

Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, pur riconoscendo la legittimità delle sanzioni per chi supera i limiti di velocità, critica l'utilizzo improprio degli autovelox come semplici "macchine per fare soldi". L'associazione richiede che anche gli enti locali rispettino le normative, evitando di trasformare questi dispositivi in meri strumenti di finanziamento.

I dispositivi più insidiosi, autovelox nascosti e poco visibili

Tra gli autovelox più temuti dagli automobilisti vi sono quelli difficilmente individuabili o posizionati in modo strategico per massimizzare le sanzioni. Questi dispositivi sono spesso collocati:

  • In zone con improvvisi cambi di limite di velocità, dove gli automobilisti potrebbero non aver notato la segnaletica
  • In tratti discendenti, dove è più facile superare involontariamente i limiti
  • Dietro curve o vegetazione, riducendo la visibilità del dispositivo
  • In prossimità di intersezioni tra strade con diversi limiti di velocità
  • Nelle colonnine arancioni (Velo OK) che possono contenere o meno il dispositivo, creando incertezza
Un problema particolarmente insidioso è rappresentato dagli autovelox a infrarossi, che non emettono flash visibili durante la rilevazione dell'infrazione. L'automobilista non si accorge immediatamente di essere stato multato, scoprendolo solo al ricevimento della sanzione a casa.

Dove si trovano gli autovelox più redditizi in Italia, strade e comuni

In base ai dati raccolti, le aree con gli autovelox che generano i maggiori introiti si concentrano principalmente in:

Regioni del Nord:

  • Veneto: particolarmente nelle province di Padova, Belluno e Rovigo
  • Lombardia: lungo le principali arterie extraurbane e le tangenziali delle grandi città
  • Friuli-Venezia Giulia: su strade regionali come la SR463 e la SR464
Regioni del Centro:
  • Lazio: con particolare concentrazione lungo la via Flacca e nelle aree a sud di Roma
  • Toscana: nelle principali arterie che collegano le città turistiche
Regioni del Sud:
  • Puglia: in particolare nel Salento, zona ad alto afflusso turistico
  • Campania: nell'area di Benevento e lungo la costiera
Gli autovelox più redditizi sono spesso posizionati in strade con caratteristiche specifiche:
  • Arterie di collegamento turistico, con elevato traffico stagionale
  • Strade ad alto scorrimento con improvvisi cambi di limite di velocità
  • Tratti rettilinei che invitano naturalmente ad aumentare la velocità

Le nuove regole del Decreto Autovelox 2025

Per contrastare l'uso improprio degli autovelox, il nuovo decreto stabilisce regole più rigorose per la loro installazione e utilizzo. Queste norme mirano a garantire che i dispositivi siano effettivamente strumenti di sicurezza stradale piuttosto che mezzi per generare entrate.

Autorizzazioni e requisiti:

  • Le autorità locali possono installare autovelox fissi solo con il consenso dell'ente gestore della strada
  • È necessario dimostrare la necessità concreta dei dispositivi per la sicurezza stradale
  • Gli autovelox portatili sono consentiti solo dove l'installazione di dispositivi fissi è impraticabile per limitazioni fisiche o ambientali
Condizioni di installazione legittime:
  • Tratti stradali con elevato numero di incidenti
  • Aree con più corsie che rendono difficile l'arresto sicuro dei veicoli
  • Zone con scarsa visibilità o condizioni meteorologiche spesso avverse
  • Strade dove il traffico impedisce fermate dirette
  • Presenza di un flusso costante di infrazioni documentate
Limitazioni specifiche:
  • Strade extraurbane: autovelox installabili solo dove il limite è di almeno 110 km/h per le arterie principali e 90 km/h per quelle secondarie
  • Vietato l'uso in aree con limiti inferiori a 90 km/h e 70 km/h, salvo condizioni eccezionali ben segnalate
  • Centri urbani: consentiti solo in strade con limite non inferiore a 50 km/h, con possibili eccezioni per tratti specifici di almeno 400 metri
Distanze minime tra dispositivi:
  • 4 km in autostrada
  • 3 km su strade extraurbane principali
  • 1 km su altre strade
Segnalazione obbligatoria:
  • Almeno 1 km prima su strade extraurbane
  • 200 metri su strade urbane a scorrimento
  • 75 metri su altre strade urbane