La Corte di Cassazione rivede completamente le disposizioni delle Entrate sull’obbligo di invio della comunicazione Enea per i lavori relativi all’ecobonus
Quando è valida la detrazione prevista dall’Ecobonus anche senza certificazione Enea? L’Ecobonus per la riqualificazione energetica degli edifici, è cambiato e da quest’anno prevede detrazioni al 50% per interventi su prime case e ridotta al 36% per le seconde case e le altre tipologie di immobili.
Il tetto massimo di spesa è rimasto a 96.000 euro e la detrazione è ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
Restano confermati gli adempimenti per usufruire dell'Ecobonus, che sono: effettuare i pagamenti con bonifico parlante, avere l’asseverazione di un tecnico abilitato che attesti i requisiti tecnici dei lavori eseguiti e la congruità delle spese, ottenere l’attestato di prestazione energetica e trasmettere la comunicazione all’Enea delle spese effettuate entro 90 giorni dalla data di fine lavori.
Ci occupiamo di seguito delle ultime novità proprio relative all’obbligo della certificazione Enea.
Se l’Agenzia delle Entrate ha sempre spiegato che per ottenere le detrazioni previste dall’ecobonus e non rischiarne la revoca è sempre necessario inviare apposita comunicazione dei lavori effettuati all’Enea, le recenti sentenze della Corte di Cassazione ribalta tale orientamento, sostenendo che la comunicazione Enea per l’ecobonus non è obbligatoria.
La Cassazione, prima con l’ordinanza 12422/2025 e poi con la sentenza 12426/2025, ha prima spiegato che la comunicazione Enea ecobonus ha finalità essenzialmente statistiche, permettendo di controllare capillarmente il risparmio energetico ottenuto dopo l’esecuzione di interventi di riqualificazione energetica, e poi desunto che in mancanza di questa comunicazione non si può decadere dal diritto di usufruire dell’agevolazione prevista.
Secondo i giudici, il contribuente conserva sempre il diritto alla detrazione, anche se non invia alcuna comunicazione all’Enea.
Se le attestazioni da caricare sulla piattaforma dell’Ente dopo l'esecuzione di lavori di riqualificazione per la Cassazione non sono necessarie, contrariamente a quanto previsto prima dalle disposizioni, al momento è difficile dire cosa si può o meno fare.
Considerando il pronunciamento delle nuove sentenze, è necessario un relativo intervento da parte dell’Agenzia delle Entrate, per evitare di lasciare dubbi ai contribuenti sulle modalità operative dei bonus edilizi.
Anche quest’anno, i lavori ammessi alle detrazioni previste dall’ecobonus continuano a includere lavori come l'installazione di impianti di climatizzazione ibridi, che combinano pompe di calore e caldaie a condensazione, in linea con le nuove direttive europee che favoriscono un minor impatto ambientale.
Non sono, invece, più incentivati, gli interventi che prevedono l'utilizzo di caldaie alimentate esclusivamente a combustibili fossili, come quelle a gas.