L'Agenzia delle entrate ha avviato una serie di accertamenti per verificare il corretto pagamento dell'ecotassa.
L'ecotassa è una misura introdotta in Italia nel 2019 per incentivare comportamenti più rispettosi dell'ambiente e penalizzare l'acquisto di veicoli con elevate emissioni di CO₂. Nonostante il suo scopo, questa imposta è spesso trascurata o ignorata dai contribuenti, portando a problematiche di accertamento da parte dell'Agenzia delle entrate. Con le ultime novità normative, l'ecotassa è stata estesa a un numero maggiore di veicoli e ha visto un inasprimento dei controlli per garantire il rispetto delle regole. Capiamo meglio:
Le novità introdotte quest'anno prevedono una maggiore attenzione verso i veicoli usati importati, che ora sono soggetti a controlli più stringenti. Questo aspetto ha suscitato polemiche, poiché l'ecotassa si applica anche alle auto usate provenienti dall'estero ma non a quelle già circolanti sul territorio italiano. La disparità è stata criticata da diversi operatori del settore e da esperti legali, i quali sottolineano una possibile violazione del principio di non discriminazione sancito dall'Unione europea.
L'applicazione dell'ecotassa alle auto usate importate crea inoltre complicazioni per i rivenditori e per i consumatori chiamati ad affrontare costi aggiuntivi e una burocrazia più complessa. Alcuni esperti suggeriscono che sarebbe necessario un approccio più equilibrato, che includa incentivi per la rottamazione e il passaggio a veicoli a zero emissioni, anziché basarsi solo su misure punitive.
Superare o ignorare l'obbligo di pagamento dell'ecotassa comporta conseguenze fiscali. L'Agenzia delle entrate ha avviato una campagna di accertamenti per verificare il corretto adempimento di questa imposta, concentrandosi in particolare sui proprietari che hanno acquistato veicoli di alta cilindrata o con emissioni elevate. In caso di mancato pagamento, il contribuente rischia di incorrere in sanzioni amministrative e interessi di mora.
Per regolarizzare la propria posizione è possibile ricorrere al ravvedimento operoso, un meccanismo che permette di ridurre le sanzioni versando l'importo dovuto insieme agli interessi. Questa opportunità è valida solo se il contribuente agisce spontaneamente prima di ricevere una notifica formale da parte dell'Agenzia delle entrate.
Questa misura ha sollevato dubbi sulla sua effettiva efficacia. Da un lato, penalizzare i veicoli più inquinanti potrebbe stimolare l’acquisto di modelli a basso impatto ambientale; dall’altro è vista come un onere eccessivo per chi non ha alternative economiche più sostenibili.