La nuova legge di Bilancio ridefinisce il panorama legislativo con emendamenti su pensioni, condoni, affitti brevi, tasse, oro e aziende: analisi dei criteri, novit e possibili impatti su cittadini e imprese.
La discussione parlamentare sulla legge di Bilancio rappresenta ogni anno uno dei momenti più intensi dell’attività istituzionale. In questa sessione, l’esame degli emendamenti presentati dai vari gruppi politici assume particolare rilievo per l’impatto diretto su spesa pubblica, fiscalità e assetti normativi. Il confronto serrato nella commissione Bilancio del Senato testimonia quanto siano sentite le questioni legate alla sostenibilità finanziaria delle misure e all’aderenza alle priorità politiche e sociali del momento.
Dall’esame della legge di Bilancio in Commissione emerge, nelle ultime notizie e novità di oggi mercoledì 26 novembre 2025, una situazione articolata: 105 emendamenti sono stati dichiarati inammissibili dalla presidenza della commissione Bilancio del Senato. Il criterio principale per la selezione si basa sull’aderenza alla materia e sulla disponibilità di copertura finanziaria. Diciotto emendamenti sono risultati inammissibili per temi estranei all’ambito del provvedimento. Tali proposte potranno essere sostituite da altri interventi, a condizione che siano coerenti con le finalità della legge di Bilancio.
Molto più frequente, però, la dichiarazione di inammissibilità per assenza di copertura economica: ben 87 emendamenti sono stati bloccati su questo fronte. Il regolamento parlamentare prevede che proposte prive delle necessarie risorse possano essere riformulate, a patto che vengano individuati i fondi a sostegno delle nuove misure. La gestione degli emendamenti avviene secondo tempistiche serrate ovvero 24 ore per la presentazione di sostituzioni agli emendamenti esclusi per materia e in costante dialogo tra maggioranza e opposizione.
Le proposte riguardanti il sistema pensionistico hanno assunto posizione centrale nel dibattito. In particolare, è stato accolto positivamente il modello Fondo pensione per i Giovani, ispirato all’esperienza tedesca e sostenuto da Fratelli d'Italia. Tale fondo, attivato all’atto di nascita e alimentato sia dai familiari che da un contributo Inps, mira a favorire la previdenza individuale di lungo termine e a incentivare la cultura del risparmio nei nuclei familiari italiani.
Le altre proposte in materia previdenziale hanno coinvolto vari capitoli: dalla riapertura dei termini per il conferimento del TFR ai fondi pensione agli interventi sul silenzio-assenso e sulle modalità di riscatto delle somme accantonate. Non tutte queste modifiche hanno ottenuto il via libera: alcune sono state riammesse dopo ulteriore esame, a riprova della complessità tecnica e dell’ampio dibattito interno tra i commissari.
Restano escluse misure più onerose, come la generalizzata “quota 41” e ulteriori scivoli previdenziali anticipati, come sembra anche opzione donna, per via delle stringenti clausole di salvaguardia sui conti pubblici.
Il capitolo dei condoni e delle sanatorie ha visto una notevole selezione: tre emendamenti su quattro relativi alla sanatoria edilizia sono stati ammessi. Tali interventi sono mirati a regolarizzare situazioni di abuso edilizio nel rispetto di specifici criteri di ammissibilità previsti dalla normativa.
È stato dichiarato inammissibile, per carenza di copertura, l’emendamento che prevedeva l’obbligo per i Comuni di rilasciare i titoli abilitativi edilizi in sanatoria. Questo passaggio evidenzia che la valutazione complessiva tiene conto sia della sostenibilità finanziaria sia dell’esigenza di mantenere poteri discrezionali in capo alle amministrazioni locali.
Nel contesto più ampio dei condoni, il metodo adottato privilegia proposte che rispondano a esigenze specifiche (come la messa a norma di immobili con piccoli abusi), respingendo invece tentativi di sanatoria generalizzata che non offrono adeguate garanzie in termini di legalità e copertura economica.
È stato invece bocciato l’ampliamento della rottamazione delle cartelle esattoriali, così come ulteriori forme di definizione agevolata per debiti fiscali. L’orientamento della Commissione pone un argine a politiche particolarmente espansive e mantiene centrale il principio della certezza del diritto e della responsabilità fiscale.
Il regime fiscale sugli affitti brevi è oggetto di un’attenta revisione. Tra le novità più significative, l'estensione della cedolare secca a tutti i comuni italiani e l’armonizzazione delle aliquote fiscali tra le diverse forme contrattuali. Attualmente, la cedolare ridotta si applica solo in determinate aree; la proposta prevede di renderla accessibile anche nei centri non densamente popolati o colpiti da calamità.
La misura risponde a una duplice finalità: favorire la trasparenza del mercato locativo e contrastare l’elusione fiscale. Inoltre, si introduce una maggiore chiarezza sui criteri di tassazione per le locazioni turistiche, rendendo il regime più semplice e attrattivo per i proprietari.
Non sono mancate proposte per innalzare il livello di vigilanza sugli intermediari digitali che gestiscono le piattaforme di affitto. Anche tali emendamenti trovano spazio nell’impianto della manovra, a testimonianza dell’attenzione ai mutati scenari del mercato immobiliare. L’obiettivo rimane quello di bilanciare le esigenze di entrate per lo Stato con la promozione di un’offerta abitativa ampia e legale.
L’ambito della fiscalità patrimoniale e finanziaria è stato animato da interventi innovativi. È stato ammesso l’emendamento che attribuisce allo Stato la proprietà delle riserve d’oro detenute dalla Banca d’Italia, in nome della collettività nazionale. Questa misura si inserisce nel più ampio obiettivo di rafforzare la solidità patrimoniale dello Stato e assicurare trasparenza nella gestione degli asset strategici.
Contestualmente, ha superato la valutazione l’aumento graduale della cosiddetta Tobin Tax, ovvero l’imposta sulle transazioni finanziarie. Tale rialzo, fortemente contestato dagli operatori di Borsa, si giustifica come parte degli sforzi governativi per reperire risorse aggiuntive e per indirizzare le scelte di investimento verso l’economia reale. Si tratta di una novità che, secondo la relazione tecnica della manovra, unisce finalità redistributive e la necessità di coprire minor gettito da altre misure.
Sono sopravvissuti anche emendamenti alla disciplina sull’oro da investimento, con aliquote agevolate del 12,5% o 13% per la rivalutazione dei lingotti già detenuti. Sono invece caduti emendamenti che puntavano alla vendita delle quote del Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità) possedute dall’Italia, destinando il ricavato a nuove spese per sanità e riduzione del cuneo fiscale. Questa scelta risponde alla necessità di tutelare le riserve strategiche e mantenere equilibrio nei conti. Segnali di cambiamento emergono anche dalla soppressione della norma sui dividendi e dall’offerta di nuove soluzioni fiscali per favorire il rientro di capitali.
Il tessuto produttivo nazionale si confronta con misure di sostegno e, parallelamente, con una serie di nuovi adempimenti. L’estensione dell’iperammortamento, tanto richiesta dal settore manifatturiero, mira a incentivare investimenti nei processi di digitalizzazione e transizione tecnologica.
La logica è quella di promuovere la produttività e la competitività delle imprese italiane nell’arena europea.
Allo stesso tempo, alcuni emendamenti volti ad alleggerire il carico fiscale – come la riduzione della tassazione fringe benefit sulle auto aziendali prenotate ma non ancora consegnate – sono stati giudicati inammissibili per mancanza di copertura. Anche il tentativo bipartisan di introdurre un Fondo per la continuità dei servizi energetici degli enti locali non ha superato il vaglio.
Per quanto riguarda la fiscalità sulle società pubbliche quotate, è stata impedita l’approvazione di emendamenti che miravano a escludere i compensi dei manager dal tetto retributivo fissato per le società pubbliche non quotate. L’impianto delle proposte mantiene quindi un equilibrio tra esigenze di sviluppo e vincoli finanziari, assicurando un quadro regolatorio certo per il sistema imprenditoriale.