Cosa cambia per gli scatti di anzianità nei contratti pubblici quando le assunzioni passano da tempo determinato a tempo indeterminato: la nuova sentenza Ue
Cosa cambia per gli scatti di anzianità nei contratti pubblici quando si passa da un’assunzione a tempo determinato ad un’assunzione a tempo indeterminato? Le assunzioni a tempo determinato degli statali, ma non solo, rispetto a quelle a tempo indeterminato non presentano particolari differenze di trattamento, se non per il periodo di lavoro a termine nel primo caso e durevole nel secondo.
C’è, però, un elemento che fino ad oggi ha fatto la differenza tre i due tipi di assunzioni ma per cui le cose si preparano a cambiare. Vediamo di cosa si tratta nel dettaglio.
Per molti lavoratori, se non per la totalità, durante le assunzioni a tempo determinato, che poi sono passate a indeterminato, le anzianità di servizio non sono state considerate. Ma ora la situazione si prepara a cambiare totalmente.
L'Ue ha, infatti, deciso che nel passaggio tra contratto a termine ad assunzioni indeterminate deve sempre essere considerata l'anzianità di servizio maturata sin dal periodo di lavoro a tempo determinato, secondo il principio della non discriminazione.
Secondo la Corte, infatti, un lavoratore assunto con contratto determinato non può essere trattato in modo meno favorevole rispetto a un collega con contratto a tempo indeterminato.
La sentenza stabilisce, dunque, che i periodi di lavoro svolti con contratti a tempo determinato devono essere presi in considerazione nel calcolo dell’anzianità di servizio e, di conseguenza, per calcolare la retribuzione, quando il lavoratore passa a un contratto a tempo indeterminato.
La nuova sentenza dell'Ue avrà un impatto sulla gestione dei contratti a tempo determinato e le tutele dei precari.
Legato all'anzianità di servizio è, infatti, il meccanismo degli scatti di anzianità che implicano un aumento della paga fissa percepita dal lavoratore proprio in base agli anni servizio prestato nello stesso ente.
Generalmente, i contratti nazionali di lavoro Ccnl, non solo quello statale, prevedono gli scatti di anzianità ogni due o tre anni e riconoscono una cifra fissa di incremento dello stipendio, che così sale ogni 2 o 3 anni.