Nella maggior parte dei casi si chiede l'intervento della guardia medica in caso di disturbi acuti non gravi al punto da necessitare un intervento del pronto soccorso.
Quali sono i diritti dei pazienti che richiedono assistenza medica durante le ore serali, notturne, la domenica o nei giorni festivi? Possono aspettarsi un consulto e un esame medico in presenza, oppure devono accettare una diagnosi e un trattamento erogati telefonicamente? In termini tecnici: è consentito al servizio di guardia medica declinare una visita domiciliare nel 2024? Vediamo cosa prevedono le disposizioni in vigore:
Nel dettaglio, il professionista di turno nella guardia medica può effettuare nel 2024 le seguenti azioni:
In alcuni contesti, il medico può ritenere necessario recarsi personalmente all'abitazione del paziente per valutare le sue condizioni o decidere per un suo trasferimento immediato in struttura ospedaliera.
In sintesi, spetta al medico valutare se la situazione richieda una visita domiciliare o se l'assistenza possa essere gestita a distanza, considerando anche la possibilità che altre situazioni critiche possano necessitare un intervento tempestivo.
La Corte di Cassazione ha sottolineato ripetutamente che incide nella sfera penale il comportamento di un medico di guardia che elude l'obbligo di effettuare visite domiciliari a bambini o anziani, ovvero a soggetti in condizioni di vulnerabilità che presentano difficoltà nel raggiungere gli ambulatori senza validi motivi.
Un caso emblematico è stato quello in cui la Corte di Cassazione ha ratificato la condanna nei confronti di un medico di guardia che aveva declinato di visitare un gruppo di bambini di 10 anni in gita scolastica, affetti da disturbi quali malori, vomito e dissenteria durante la notte in un hotel, situazione che coinvolgeva anche due insegnanti.
Nonostante una dettagliata segnalazione dei sintomi durante una chiamata notturna della durata di quindici minuti da parte del gestore dell'albergo, il medico aveva optato per non intervenire. Successivamente, il gestore si era rivolto al servizio di emergenza 118, il quale aveva prontamente risposto.
Nel giudicare il caso, la Cassazione, con la sentenza 34535 del 2019, ha determinato che tale negligenza ingiustificata costituisce il reato di rifiuto di atti d'ufficio, delineato dall'articolo 328 del Codice penale. Questa normativa incrimina il pubblico ufficiale, identificato in questo contesto con il medico di guardia, che omette di eseguire un'azione imperativa e immediata legata a responsabilità sanitarie. La sanzione prevista varia da un minimo di sei mesi a un massimo di due anni di reclusione.