Affidabilità, problemi meccanici e motivazioni che distinguono le marche automobilistiche: dati di Recomotor e TUV, la metodologia degli studi e come questi risultati influenzano le scelte degli automobilisti.
L'analisi dell'affidabilità dei veicoli tra Mercedes-Benz, BMW, Volkswagen, Audi, Peugeot, Fiat, Ferrari e Lamborghini, e produttori asiatici come Toyota, Honda, Hyundai e Kia, insieme a marchi emergenti nel settore elettrico come Tesla e BYD è da anni un riferimento per acquistare una nuova automobile o valutare la tenuta del proprio mezzo nel tempo. Studi condotti sia da enti di certificazione come il TUV tedesco, sia da network di officine come Recomotor, contribuiscono a definire il panorama delle auto meno affidabili Recomotor 2025 e delle marche che eccellono in termini di affidabilità.
Attraverso i dati raccolti presso migliaia di officine in tutta Europa, è possibile mettere in evidenza differenze tra modelli e marche, basandosi su criteri oggettivi come la frequenza dei guasti e la severità dei difetti riscontrati.
La determinazione dei livelli di affidabilità delle diverse case automobilistiche si fonda su metodologie basate sulla raccolta sistematica di dati presso centri di revisione, officine autorizzate e reti indipendenti. Il TUV tedesco, ad esempio, monitora annualmente il parco auto in Germania, identificando difetti che non sono attribuibili a semplice usura – come problemi strutturali o malfunzionamenti ricorrenti – tramite il controllo su milioni di veicoli di diverse fasce d'età e kilometraggio.
Nel caso della rete Recomotor, lo studio si avvale della collaborazione di oltre 10.000 officine in tutta Italia, che segnalano ogni anno le tipologie di guasti e la frequenza degli interventi sulle varie marche e modelli. Questo sistema permette di elaborare una panoramica affidabile e aggiornata, che tiene conto sia della gravità dei problemi sia del loro impatto sulla sicurezza dei veicoli.
Un elemento centrale di questi studi è l'indice chiamato Quota EM ovvero la percentuale di difetti significativi rilevati su ciascun modello. Questo parametro si rivela particolarmente utile per comparare l'affidabilità relativa tra veicoli e guidare le scelte di acquisto in maniera consapevole, prevenendo spiacevoli sorprese economiche a medio e lungo termine.
I risultati degli ultimi studi pongono in evidenza un ristretto gruppo di produttori che si distinguono per la solidità dei loro veicoli e la bassa incidenza di guasti strutturali. Secondo la più recente classifica del TUV, tra le auto meno soggette a interventi straordinari figurano modelli come Honda Jazz, Volkswagen Golf Sportsvan, Audi Q2 e Porsche 911. In particolare, Honda Jazz primeggia con una Quota EM del 2,4%, seguita a breve distanza da Volkswagen Golf Sportsvan (2,5%) e dalla coppia Audi Q2 e Porsche 911 (entrambe 2,6%).
Oltre al TUV, anche Recomotor identifica alcuni brand con tassi di affidabilità elevati. Tra questi spiccano Toyota, Kia e Skoda, risultate tra le auto meno affidabili Recomotor 2025 secondo i dati raccolti dalle officine italiane: tali modelli si contraddistinguono per minore frequenza di interventi su elementi critici come trasmissione, componenti elettrici ed impianti frenanti. Questa affidabilità, generalmente superiore alla media, può tradursi in un valore di rivendita più stabile, minori costi di manutenzione e una maggiore serenità per il proprietario durante tutto il ciclo di vita dell'auto.
Per facilitare la comprensione dei dati relativi alle auto più affidabili, si propone la seguente tabella con esempi di Quota EM riscontrati nei principali modelli:
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Modello |
Quota EM (%) |
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2,4 |
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VW Golf Sportsvan |
2,5 |
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2,6 |
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Porsche 911 |
2,6 |
Questi risultati segnalano come alcune case abbiano investito in modo significativo in qualità costruttiva e controllo dei processi produttivi, garantendo standard elevati di durata nel tempo.
Un'altra faccia dell'analisi riguarda i costruttori che si posizionano agli ultimi posti per l'affidabilità dei loro prodotti secondo Recomotor e TUV. Dai dati 2024 emerge un quadro in cui Alfa Romeo risulta essere il marchio più segnalato dalle officine per guasti ricorrenti, seguito da Fiat, Land Rover e Jeep.
I problemi rilevati coinvolgono sistemi elettronici, componentistiche legate all'alimentazione e alla trasmissione, ma anche sospensioni e sistemi frenanti. La Quota EM associata a questi modelli raggiunge valori sensibilmente superiori alla media del mercato, aggravando le spese per manutenzione straordinaria e generando frequenti disservizi per i proprietari.
Dal TUV Report sono stati evidenziati anche casi emblematici come Skoda Scala (11,8% di Quota EM), Ford Mondeo (13,2%) e Tesla Model 3 (14,2%), i quali scontano difetti strutturali e anomalie non riconducibili a normale usura. In particolare, la presenza di ancoraggi instabili, usura precoce di freni o pneumatici e problematiche su centraline elettroniche costituiscono fattori di rischio non trascurabili in termini di sicurezza e affidabilità.
Per meglio rappresentare il quadro dei marchi meno affidabili, ecco una sintesi dei valori di Quota EM segnalati:
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Modello |
Quota EM (%) |
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11,8 |
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Ford Mondeo |
13,2 |
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Tesla Model 3 |
14,2 |
Le cause sono generalmente attribuibili a scarsa qualità costruttiva, materiali utilizzati e presenza di componenti soggetti a rapide usure. Questo comporta una maggiore frequenza di visite in officina, impattando sul bilancio familiare e generando insoddisfazione tra gli automobilisti.
Dall'attività quotidiana delle officine convenzionate con Recomotor, emergono alcune tipologie di guasto particolarmente ricorrenti. Tra questi, meritano una menzione specifica:
La Quota EM rappresenta un indicatore sintetico del livello di criticità riscontrato su un determinato modello. Esprimendo la percentuale di auto che, durante i controlli, hanno manifestato difetti significativi, tale parametro permette a consumatori e operatori del settore di valutare oggettivamente il potenziale rischio di costi imprevisti. Una Quota EM bassa si traduce in maggiore affidabilità e minori probabilità di guasti , mentre valori elevati dovrebbero indurre a maggiore cautela.
Il parametro, combinato con altri fattori come il chilometraggio, l'età del veicolo e la disponibilità di ricambi, consente di effettuare scelte di acquisto più consapevoli. Considerando che i costi di manutenzione possono rappresentare una voce del bilancio familiare, affidarsi a modelli con Quota EM ridotta consente di tutelare meglio il proprio investimento.
Per condurre una valutazione approfondita, è opportuno incrociare la Quota EM con le recensioni professionali e con le condizioni reali dell'auto usata, valutando ogni parametro alla luce delle proprie esigenze di mobilità e del contesto d'uso quotidiano.