Come cambiano le finestre mobili per le pensioni nel 2026 e i veri e reali cambiamenti attesi invece per il 2027
Il panorama previdenziale italiano si caratterizza per una regolamentazione articolata e soggetta a frequenti riforme. Un elemento cardine di questa disciplina è costituito dalle cosiddette "finestre pensionistiche", cioè i periodi di differimento tra il raggiungimento dei requisiti di pensionamento e la decorrenza effettiva del trattamento.
I provvedimenti normativi degli ultimi quindici anni hanno integrato e spesso modificato la disciplina delle finestre, legandola a fattori come l’aspettativa media di vita e la sostenibilità economica dell’intero sistema previdenziale, introducendo margini di flessibilità e, di contro, elementi di indefinitezza nella pianificazione individuale dell’uscita dal lavoro.
Il concetto di finestra mobile indica il periodo che intercorre tra la maturazione dei requisiti per accedere alla pensione e il momento in cui il trattamento diventa effettivamente erogabile. Questo intervallo è stato introdotto per regolare il flusso di nuove pensioni e sostenere la stabilità del sistema.
Le finestre mobili non sono uguali per tutte le tipologie di pensione e variano rispetto alla categoria di appartenenza del lavoratore (dipendenti privati, pubblici, lavoratori autonomi) e alla misura prescelta.
La logica su cui poggiano le finestre mobili si basa sulla necessità di introdurre una pausa tra il raggiungimento del requisito anagrafico e/o contributivo e l’effettiva decorrenza della pensione. La durata della finestra può essere modulata dalla normativa vigente ed è soggetta a revisioni legate sia all’andamento demografico sia alle esigenze dei conti pubblici. Nel corso degli anni, il numero di mesi di attesa per l’accesso effettivo alla pensione ha subito numerose variazioni, spesso in funzione delle leggi di bilancio e degli aggiornamenti dei parametri internazionali.
Nel contesto italiano, le finestre per andare in pensione rispondono anche all’obiettivo di evitare esodi massivi che potrebbero mettere sotto pressione l’INPS e gravare sul bilancio statale. L'intervallo, in alcuni casi, è crescente nel tempo e legato esplicitamente al periodo in cui vengono maturati i requisiti; per esempio, per i dipendenti pubblici viene riconosciuta una finestra che cambia negli anni: 4 mesi se il requisito è raggiunto nel 2025, 5 mesi nel 2026, 7 mesi nel 2027, fino a 9 mesi dal 2028 in poi.
Sono attualmente in vigore diverse forme di uscita pensionistica, ognuna con proprie finestre specifiche, che sono:
Tipologia | Età | Contributi | Finestra (mesi) |
Vecchiaia | 67 | 20 | 0 |
Anticipata | - | 42a10m/41a10m | 3 |
Contributiva | 64 | 20+ | 3 |
Pubblici (2027) | - | - | 7 |
L’anno 2026 rappresenta uno snodo di transizione per la disciplina delle finestre pensionistiche. Al momento, le novità ufficiali non sono ancora state definite ufficialmente, ma le indiscrezioni e i documenti di programmazione finanziaria indicano che potrebbe non esserci una riforma strutturale immediata, per cui anche il futuro delle finestre e le relative modifiche sono ancora incerte, ad eccezione di ciò che potrebbe riguardare Opzione donna.
Per il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, nel 2026 si potrebbero ridurre le finestre di uscita di questa forma pensionistica attualmente fissate a 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e a 18 mesi per le lavoratrici autonome, modificando contestualmente gli importi.
I dipendenti pubblici dovranno., invece, prestare particolare attenzione all’allungamento delle finestre: da 5 mesi per requisiti maturati nel 2026 fino ai 7 previsti dal 2027 e ai 9 dal 2028 in poi.
Nessuna modifica interesserà, invece, la pensione anticipata ordinaria e la pensione di vecchiaia, per cui le finestre rimarranno allineate ai livelli odierni fino a quando non saranno definite le nuove regole sull’adeguamento all’aspettativa di vita.
Le vere novità per le finestre mobili sono attese per il 2027 quando ci sarà la ripresa degli adeguamenti automatici collegati all’aspettativa di vita Istat. In base ai dati più aggiornati, la speranza di vita a 65 anni continua ad aumentare, con un impatto diretto sia sull’età pensionabile sia sulla finestra temporale di attesa. Dal 1° gennaio 2027, salvo interventi di sterilizzazione da parte del governo, sono programmati i seguenti adeguamenti: