Secondo quanto riportato nel report, sta emergendo una nuova tipologia di azienda che Microsoft definisce Frontier Firm.
Il Microsoft Work Trend Index 2025 restituisce una fotografia di ciò che sta accadendo nel mondo del lavoro e di ciò che accadrà. La trasformazione è già in atto, ma secondo i dati raccolti da Microsoft in oltre 31 Paesi, l'anno in corso è un punto di svolta: è il momento in cui l'intelligenza artificiale generativa smette di essere una promessa tecnologica e si integra nei flussi lavorativi in modo sistemico e strategico. Si tratta di una ridefinizione del lavoro stesso, della struttura delle imprese e delle competenze richieste ai professionisti.
Queste aziende, grazie a una progettazione dei flussi orientata all'automazione, sono anche in grado di sfruttare meglio la capacità produttiva dei propri dipendenti. Nelle imprese che adottano agenti IA, il 55% dei lavoratori dichiara di poter gestire un carico di lavoro maggiore senza stress aggiuntivo, contro il 20% rilevato nelle altre realtà. In questo modello, gli agent boss diventano figure chiave, destinate a sostituire ruoli più esecutivi con posizioni a più alto valore strategico.
L'adozione dell'IA consente di alleggerire il carico cognitivo causato da email, riunioni inutili e interruzioni costanti che, secondo i dati del report, avvengono ogni due minuti in media. Liberare tempo significa restituire attenzione e concentrazione, e quindi aumentare la qualità delle decisioni e delle performance. Le aziende che hanno abbracciato questo nuovo paradigma sembrano aver compreso che non si tratta solo di fare di più, ma di fare meglio.
Uno dei temi centrali del Work Trend Index 2025 è il capacity gap ovvero lo scarto crescente tra ciò che le aziende vorrebbero ottenere in termini di risultati e ciò che i lavoratori riescono a produrre nelle 8 ore quotidiane. In un mondo saturo di informazioni e carichi mentali, spingere ancora sulla produttività umana è diventato controproducente. L'80% dei leader intervistati ammette che i propri team non sono in grado di sostenere altri compiti.
La soluzione indicata dalla maggior parte dei leader non è aumentare le ore lavorative o pretendere altri sforzi, ma affidarsi all'IA generativa per automatizzare, delegare e supportare. Secondo l'82% dei manager a livello globale - e il 79% in Italia - il ricorso agli strumenti di IA sarà decisivo nei prossimi 12-18 mesi per colmare il divario tra esigenze operative e risorse umane. Non si tratta di sostituire le persone, ma di completare le loro capacità senza compiti ripetitivi per permettere loro di dedicarsi a decisioni complesse, analisi e creatività.
Il Work Trend Index segnala una discrepanza tra dirigenti e dipendenti nella conoscenza degli strumenti basati sull'IA: mentre il 67% dei leader conosce e utilizza gli agenti digitali, solo il 40% dei dipendenti dichiara lo stesso livello di familiarità. In Italia, il divario è ancora più marcato: 69% contro 32%.
Secondo il report, oltre la metà dei dirigenti intervistati considera la formazione sull'IA una responsabilità dell'azienda. Non è sufficiente aspettarsi che i dipendenti si aggiornino da soli: è necessario introdurre percorsi guidati, corsi interni, mentoring e laboratori pratici.
In un quadro che potrebbe apparire dominato dalla paura del rimpiazzo, Microsoft offre una lettura diversa: l'IA non sostituirà le persone, ma permetterà di accedere a ruoli strategici. Secondo l'83% degli intervistati, i lavoratori che oggi apprendono come interagire con l'IA avranno in futuro accesso anticipato a compiti di maggior valore e responsabilità. La tecnologia è considerata un trampolino di lancio per una crescita più rapida, a patto che le imprese sappiano investire nell'apprendimento continuo.