Il Tfr o Trattamento di fine rapporto è quella somma che viene erogata ai dipendenti che ne hanno diritto al termine del rapporto di lavoro. Non si tratta di una concessione del datore e né di una opzione facoltativa perché questo è un vero e proprio obbligo di legge.
Tuttavia per i motivi più disparati non sempre l'erogazione avviene nei termini consentiti e al lavoratore non resta altro da fare che rimboccarsi le maniche della camicia e scrivere una lettera di sollecito.
Norme alla mano, la regola di calcolo del trattamento di fine rapporto, generale e inderogabile dalla contrattazione collettiva o individuale e stabilisce che per ciascun anno di calendario venga accantonata una quota pari alla retribuzione complessivamente percepita divisa per 13,5. In pratica maggiori sono gli anni di permanenza al lavoro e maggiore è l'importo accumulato.
Secondo la legislazione in vigore, la retribuzione annuale su cui calcolare il Tfr, in tutte le somme, compreso l'equivalente delle prestazioni in natura, corrisposte in dipendenza del rapporto di lavoro, a titolo non occasionale e con esclusione di quanto è corrisposto a titolo di rimborso spese.
Le regole in materia fissano anche le ipotesi di sospensione della prestazione di lavoro nel corso dell'anno, e il computo di tali periodi per l'erogazione del trattamento di fine rapporto. Insomma, la materia è regolata in ogni dettaglio con lavoratori e datori che dovrebbero conoscere diritti e doveri. Vediamo quindi
Le regole in vigore prevedono che in caso di mancato pagamento del Trattamento di fine rapporto il lavoratore ha diritto a sollecitare il datore di lavoro alla liquidazione della somma. Il punto di riferimento per conoscere le tempistiche del pagamento del Tfr è il Contratto collettivo nazionale di lavoro applicato.
In Italia esistono quelli dei comparti Edilizia e Legno, Chimica, Terziario e Servizi, Agricoltura e Allevamento, Poligrafici e Spettacolo, Dirigenti Settore Privato, Meccanici, Alimentari, Turismo, Enti e Istituzioni Private, Tessili, Credito ed Assicurazioni, Trasporti, Marittimi, Enti Pubblici. In linea di massima trascorrono almeno 30 giorni, ma il pagamento può essere frazionato nel caso di cifre elevate.
Ad esempio i dipendenti pubblici ricevono il Tfr in un'unica soluzione se non è maggiore di 50.000 euro mentre è distribuito in 2 rate fino a 100.000 euro e in 3 rate oltre questa soglia.
Nel modello della lettera di sollecito Tfr non pagato non devono quindi mancare alcuni elementi essenziali ovvero
E' possibile scaricare il modello del modulo di sollecito TFR da qui.
Ma cosa succede nel caso in cui l'azienda non dà seguito al sollecito del lavoratore ovvero si dimostra inadempiente? Il dipendente è autorizzato a ricorrere in giudizio per ottenere il Tfr.
Ricordiamo comunque l'Inps ha istituito un Fondo di garanzia per il trattamento di fine rapporto per tutelare i lavoratori che non hanno percepito il Tfr per insolvenza del datore di lavoro.
Può essere richiesto dai lavoratori dipendenti, ma non nell'ambito di aziende agricole con riferimento agli operai a tempo determinato, impiegati e dirigenti, aziende esattoriali, Regioni, Province e Comuni, aziende dazio, giornalisti professionisti, amministrazioni dello Stato e parastato, aziende del gas.
Il modello di lettera di sollecito Tfr non pagato fac simile può essere gratuitamente scaricato e stampato.