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Il punto della situazione e i prossimi incontri ad ottobre sul rinnovo contratto CCNL medici ospedalieri 2022-2024

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Come proseguono le trattative per il rinnovo del Ccnl medici ospedalieri 2022-2024, quali sono i miglioramenti ancora richiesti e quando si terranno i prossimi incontri

L’attuale scenario relativo al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dei medici ospedalieri per il triennio 2022-2024 è caratterizzato da uno stallo che prosegue da diversi mesi. In un contesto in cui l’attenzione dell’opinione pubblica e degli stessi operatori sanitari resta alta, il tema delle trattative per il rinnovo del contratto rappresenta un elemento centrale nel dibattito sulla valorizzazione del personale medico e sulla qualità del Sistema Sanitario Nazionale. 

Le trattative in stallo: posizioni dei sindacati e dell’Aran

I negoziati tra l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) e le rappresentanze sindacali hanno prodotto, fino ad oggi, una situazione di incertezza. L’ultimo incontro ufficiale si è svolto nel febbraio 2025 senza riuscire a sbloccare l’impasse, nonostante mesi di confronto e numerose sessioni.

Le posizioni risultano distanti soprattutto per quanto riguarda l’entità delle risorse economiche destinate agli aumenti salariali e la distribuzione delle indennità aggiuntive. La maggioranza delle sigle sindacali, tra cui Cgil, Uil e Nursing Up, ha espresso una ferma opposizione alla bozza proposta, lamentando che le misure prospettate non garantiscono risposte adeguate su arretrati, incrementi retributivi e strumenti a tutela dei lavoratori, né corrispondono alle esigenze espresse dal personale di corsia e dalle professioni sanitarie coinvolte.

L’Aran ha ribadito che il quadro delle risorse è vincolato alla legge di bilancio vigente, sottolineando l’assenza di margini per eventuali incrementi economici ulteriori rispetto a quanto già previsto. Questa posizione viene condivisa, seppure con qualche riserva, anche da alcune sigle sindacali che hanno indicato la necessità di raggiungere comunque una firma utile a far proseguire la trattativa per il successivo triennio contrattuale.

Tuttavia, l’assenza di un accordo ha bloccato l’avvio del processo di erogazione degli arretrati e degli incrementi previsti nella pre-intesa, sollevando critiche sia tra i rappresentanti dei lavoratori sia tra gli esperti del settore, e ad oggi spiccano:

  • Sindacati contrari: sostengono che il mancato aumento delle risorse, l’assenza di ulteriori strumenti normativi e la scarsa considerazione delle condizioni di lavoro rappresentano i principali ostacoli alla firma.
  • Organizzazioni favorevoli: riconoscono i limiti della pre-intesa, ma ritengono che il rifiuto colpisca direttamente i professionisti e possa favorire interventi unilaterali del legislatore, privando la categoria del potere contrattuale.

Le principali novità economiche e normative della pre-intesa

La pre-intesa siglata da alcune organizzazioni e dall’Aran introduce innovazioni che, se confermate alla firma definitiva, apporteranno modifiche sia alla struttura retributiva sia all’assetto normativo del personale medico ospedaliero. Sul piano economico, viene previsto un aumento medio mensile di circa 170 euro, corrispondente a una crescita del 7% sullo stipendio lordo degli addetti. L’accordo implica, inoltre, il pagamento degli arretrati, il cui importo varia in base agli anni di servizio e alle qualifiche interessate.

Sono state inserite misure specifiche per i lavoratori dei reparti a maggior carico assistenziale, quali pronto soccorso e medicina d’urgenza. In questi settori è riconosciuta un’indennità mensile superiore ai 250 euro per compensare la gravosità delle condizioni lavorative.

Per quanto riguarda la tutela personale, la bozza attribuisce ai medici vittime di aggressione il patrocinio legale e la possibilità di accedere a supporto psicologico, promuovendo una maggiore attenzione al benessere psico-fisico. Inoltre, si punta a:

  • Aumento dei fondi contrattuali di 98 euro pro capite.
  • Incremento di 72 euro per le indennità legate ai turni notturni.
  • Introduzione di strumenti di age management come l’esonero dai turni notturni per i lavoratori aventi diritto.
  • Valorizzazione della formazione continua, con particolare riferimento all’Educazione Continua in Medicina (ECM), ora liberamente selezionabile.
Da un punto di vista normativo, sono previste novità come l’ampliamento della possibilità di progresso verticale e l’assegnazione degli incarichi di funzione organizzativa con una tempistica estesa fino al 31 dicembre 2026.

Viene, inoltre, confermata l’introduzione di profili innovativi quali l’autista soccorritore e l’equiparazione retributiva tra diverse professionalità sanitarie, mentre si rafforza la tutela per chi opera part-time. 

Le prospettive future: il prossimo tavolo negoziale e le prossime tappe

Sulla base degli ultimi sviluppi, appare chiaro come la ricerca di una soluzione condivisa tra tutte le parti resti una priorità non solo per la chiusura del triennio 2022-2024, ma soprattutto per avviare tempestivamente la discussione sul rinnovo per il periodo 2025-2027. Il prossimo incontro formale è stato programmato per ottobre 2025; questa sarà una fase cruciale per verificare se si riuscirà a colmare le distanze attuali. Gli obiettivi sono:

  • Priorità per la ripresa delle trattative: recuperare un clima di fiducia tra le parti mediante la ridefinizione delle priorità e la massima trasparenza sull’utilizzo delle risorse disponibili.
  • Piano d’azione per possibili modifiche: le organizzazioni favorevoli puntano a concludere rapidamente il percorso su 2022-2024 per aprire il tavolo 2025-2027.
  • Possibilità di intervento istituzionale: viste le difficoltà di sintesi, non si esclude un intervento diretto da parte del legislatore o delle Regioni per agevolare l’erogazione delle risorse già definite in ambito nazionale.