Quali sono le conseguenze che corre un cassiere nel caso di errori di cassa in un negozio o un supermercato: cosa prevede la normativa in vigore
Quali sono le responsabilità e le conseguenze di un cassiere che commette errori in cassa in un negozio o un supermercato? Gestire soldi in un negozio o un supermercato implica diverse responsabilità e una maggiore attenzione da parte di chi lo fa. Può a volte essere semplice, infatti, cadere in errori. E capitano i casi in cui a fine giornata possono emergere errori in casa. Ecco allora che ci si chiede cosa accade ad un cassiere in queste circostanze.
I cassieri devono provvedere a gestire la cassa, alla custodia dei contanti e all’emissione degli scontrini, senza dimenticare la cordiale e gentile interazione con i clienti.
Nel corso delle giornate o a fine giornata possono emergere errori in cassa e spetta allo stesso cassiere risolverli. Se riesce a identificare e correggere eventuali errori di registrazione o di pagamento, allora non si pone nessun problema ma quando risultano ammanchi la questione potrebbe diventare più complicata.
Solitamente, nei casi di errori in cassa, l’addetto in quel turno di lavoro può essere chiamato a rimborsare la somma mancante, ma solo se il datore di lavoro dimostra la sua responsabilità e a meno che non dimostri che l’errore è dovuto a cause a lui non imputabili, per esempio, un difetto di funzionamento dello scanner o della cassa stessa.
Nel caso di errori di cassa, in un negozio o in un supermercato, si possono rischiare sanzioni, che prevedono il rimborso della somma mancante, o richiami, ma la Corte di Cassazione ha stabilito che per il semplice ammanco di cassa non è previsto il licenziamento.
E’ possibile licenziare il cassiere solo se l’errore di cassa risulta grave o per le mancate emissioni degli scontrini.
In questi casi, infatti, non solo si violano le norme fiscali ma anche il dovere di fedeltà. Quando non si emette lo scontrino, infatti, si può facilmente pensare che il cassiere possa aver tenuto per sé i soldi senza metterli in cassa.
Il licenziamento può avvenire, dunque, solo nei casi in cui si dimostra la malafede o la colpa grave del lavoratore.