La nuova classifica Italy's Best Employers 2026 esplora le aziende italiane piů apprezzate, svelando quali fattori, settori e regioni guidano benessere, soddisfazione e crescita lavorativa nei migliori ambienti professionali.
La classifica Italy's Best Employers 2026 si conferma un punto di riferimento per fotografare dove convenga davvero lavorare, sulla base di parametri imparziali e rigorosi.
Questa indagine propone una mappa aggiornata dei contesti più attrattivi, partendo da migliaia di opinioni raccolte direttamente dai lavoratori. La classifica incoraggia una nuova riflessione sulla cultura d'impresa nel nostro Paese, esaltando la capacità delle aziende italiane di unire innovazione, attenzione alla persona e spirito di squadra, tre elementi oggi imprescindibili per motivare le persone e attrarre talenti. Il risultato premia la crescente centralità dei valori come la soddisfazione interna, la trasparenza e l'uguaglianza, diventati indicatori chiave per chi cerca stabilità e crescita professionale.
L'indagine, condotta dalla piattaforma Statista in collaborazione con Corriere della Sera, ha coinvolto un campione rappresentativo di 20.000 dipendenti e ha raccolto oltre 300.000 valutazioni anonime tramite questionari strutturati. Solo aziende con almeno 250 dipendenti e sede in Italia sono state considerate idonee all'inclusione. Il questionario utilizzato ha indagato variabili come: carichi di lavoro, equilibrio tra lavoro e vita privata, possibilità di crescita, rapporti con i superiori e strumenti messi a disposizione.
Gli intervistati hanno attribuito al proprio datore di lavoro un “punteggio diretto”, indicando quanto consiglierebbero l'azienda ad amici e parenti, accanto a segnalazioni “indirette” sugli altri operatori del settore. Un elemento innovativo dell'ultima edizione riguarda il maggiore peso assegnato a tematiche come gender gap e benessere organizzativo, con un focus specifico su parità di opportunità e possibilità di negoziare retribuzioni in modo equo.
Tutti i dati raccolti sono soggetti a controlli di coerenza e qualità per garantire l'attendibilità dei risultati, culminando in un modello di valutazione che incrocia feedback diretti e indiretti. In questo modo si compone un quadro esaustivo delle aziende capaci di offrire ambienti di lavoro davvero apprezzati dai dipendenti e competitivi su scala nazionale.
Dai dati emergono segnali incoraggianti per il made in Italy: il podio dell'edizione 2026 è occupato interamente da realtà italiane, segnale di una forte affermazione nazionale nelle dinamiche del benessere lavorativo. Lavazza conquista il primo posto, grazie a un'eccellente valutazione dei propri dipendenti su clima aziendale, identità e opportunità di sviluppo. Subito dopo, Sorgenia, attiva nel settore dell'energia, si distingue per la dinamicità dei suoi processi interni e per un marcato orientamento alla sostenibilità e all'innovazione.
Completa il podio Granarolo, esempio virtuoso di equilibrio tra tradizione, radicamento locale e capacità di adattarsi alle nuove esigenze del mercato del lavoro. Tra le prime dieci in classifica si trovano altre eccellenze italiane come Fratelli Carli, Istituto Nazionale dei Tumori, EssilorLuxottica e Bialetti, consolidate per cultura aziendale e capacità di valorizzare il talento. Significativa è inoltre la discesa dei grandi gruppi internazionali che avevano dominato in passato, mentre aumentano le presenze di imprese locali, cooperative e università. Questo rafforza l'idea che le performance lavorative di successo derivino non solamente dalla dimensione aziendale, ma soprattutto dal clima interno, dai progetti di crescita condivisi e dal coinvolgimento attivo delle risorse umane.
Dall'analisi dei questionari emerge un insieme di variabili che spiegano le differenze tra le aziende valutate come le migliori. Il fattore clima aziendale, ossia la qualità delle relazioni tra dipendenti, dirigenti e colleghi, risulta essere un elemento determinante: ambienti collaborativi e trasparenti favoriscono la motivazione e la fedeltà. Anche l'attenzione al work-life balance e la presenza di strumenti adeguati per lo svolgimento delle proprie mansioni incidono in modo rilevante sulla percezione di benessere.
Non meno importante, la possibilità di crescita professionale: percorsi formativi personalizzati, piani di avanzamento chiari e la valorizzazione della meritocrazia rappresentano punti di forza per le organizzazioni riconosciute tra le migliori. Il gender gap viene monitorato con attenzione crescente: l'indagine 2026 ha puntato i riflettori su opportunità di carriera paritetiche, parità di trattamento economico tra uomini e donne e possibilità di negoziazione aperta della retribuzione. Le aziende leader dimostrano di aver introdotto policy volte a sostenere la parità di genere e la crescita delle professioniste, rendendo l'ambiente più equo e moderno.
Riassumendo, la capacità di offrire comfort organizzativo, percorsi di crescita trasparenti e misure concrete a favore della parità rappresentano variabili fondamentali per ottenere alti livelli di soddisfazione e ridurre i tassi di turnover.
I dati del ranking mostrano una forte presenza settoriale da parte di comparti come la vendita al dettaglio/ingrosso, il food & beverage e l'istruzione/ricerca, che, rispettivamente, rappresentano l'8%, il 7,5% e il 7,3% delle realtà premiate. Anche il settore sanitario-scientifico e quello industriale risultano particolarmente dinamici in termini di qualità del clima lavorativo. Dal punto di vista geografico, alcune regioni si distinguono per concentrazione e qualità degli ambienti di lavoro offerti. La Lombardia guida la classifica territoriale, confermando il suo ruolo come motore del Paese anche per soddisfazione professionale.
Altri territori particolarmente rappresentati sono il Piemonte, l'Emilia-Romagna, il Veneto e le Marche, a testimoniare che non solo le grandi città, ma anche le aree con una solida tradizione imprenditoriale riescono a garantire contesti favorevoli. Di seguito una sintesi della distribuzione settoriale delle aziende premiate:
Settore |
% su totale aziende premiate |
Vendita al dettaglio/ingrosso |
8% |
Alimentari e bevande |
7,5% |
Istruzione e ricerca |
7,3% |
Il risultato riflette una tendenza trasversale alla valorizzazione delle persone in tutti i principali comparti produttivi nazionali.