La contrattazione collettiva nazionale del lavoro rappresenta il riferimento normativo principale per le retribuzioni dei dirigenti in Italia. I parametri contrattuali stabiliscono non solo i minimi retributivi garantiti, ma anche una serie di trattamenti economico-normativi, bonus e benefit che differenziano in modo significativo il livello di remunerazione tra i vari settori e comparti produttivi.
CCNL Dirigenti: quadro generale e criteri di valutazione delle retribuzioni
L’universo dei contratti collettivi per dirigenti si fonda su distinti assetti regolatori che definiscono parametri minimi, disciplinano benefit e incentivano sistemi premiali.
Il trattamento economico del dirigente si calcola generalmente su base trattamento minimo complessivo di garanzia (TMCG), una soglia sotto la quale la retribuzione annua lorda non può scendere. Secondo i recenti rinnovi contrattuali dell’industria, tale importo per il 2025 sarà di 80.000 euro e salirà a 85.000 euro nel 2026.
Tuttavia, nei comparti ad alto valore aggiunto, la RAL dei dirigenti supera di frequente questa soglia, soprattutto grazie a variabili collegate a risultati, MBO (Management by Objectives), fringe benefit, premi una tantum e voci accessorie.
- Settore di appartenenza: l’ambito lavorativo incide fortemente sulla retribuzione media, con finanza, industry farmaceutica e energia ai vertici dei comparti più remunerativi.
- Anzianità e responsabilità: maggiore esperienza e ruoli aziendali apicali incrementano le voci stipendiali e i bonus legati ai risultati.
- Territorialità: le retribuzioni nelle regioni del Nord, e in particolare in Lombardia, restano superiori rispetto al Centro-Sud.
- Dimensione aziendale: gruppi multinazionali, grandi imprese e corporate assicurano trattamenti più elevati rispetto alle PMI.
Da una recente rilevazione JobPricing, il
dirigente medio italiano percepisce una retribuzione annua lorda intorno ai
105.000 euro, con punte di 140-180 mila in finanza e farmaceutica, e valori inferiori, tra 70 e 80 mila, si registrano nei settori meno strategici o in aziende di dimensioni contenute.
I contratti collettivi dei dirigenti dell'industria: novità e stipendi previsti dal 2025
Il rinnovo del CCNL Dirigenti Industria siglato nel novembre 2024 tra Federmanager e Confindustria introduce importanti aggiornamenti economici e regolatori. Le novità sono in vigore dal primo gennaio 2025 al 31 dicembre 2027 e stabilisce che:
- Trattamento minimo complessivo di garanzia (TMCG): fissato a 80.000 euro annui dal 2025 e 85.000 dal 2026;
- Premio una tantum: per i dirigenti presenti in azienda almeno dal gennaio 2019 e con RAL non superiore a 100.000 euro, è stata prevista una tantum pari al 6% della retribuzione 2024;
- Sistemi MBO: dal rinnovo diventa obbligatoria l’adozione di sistemi premianti basati sugli obiettivi, con riconoscimenti aggiuntivi rispetto alla componente fissa;
- Congedi e welfare: l’attenzione all’equità di genere e alla genitorialità si traduce in congedi parentali e matrimoniali remunerati al 100%;
- Rimborso spese trasferte: aumentato a 100 euro giornalieri per trasferte superiori a 12 ore oltre al rimborso delle spese documentate di viaggio, vitto e alloggio;
- Tutela in caso di malattia e infortuni: estensione della conservazione del posto fino a 18 mesi per patologie oncologiche;
- Certificazione parità di genere: promozione dell’equità retributiva tra dirigenti uomini e donne, incentivando la certificazione.
La composizione del trattamento comprende sempre più una pluralità di voci:
- Compensi variabili collegati a performance aziendali e individuali;
- Benefit vari (auto, sanità integrativa, polizze assicurative, formazione);
- Contributi previdenziali su fondi di categoria come Previndai;
- Indennità di trasferta e fringe benefit.
Le
aziende multinazionali e nei settori high tech superano spesso il TMCG, riconoscendo ai profili senior importi ben oltre i 120.000 euro annui, fino a 150.000-170.000 euro in posizioni di primo livello, più stock option o bonus ricorrenti.
La retribuzione dei dirigenti nel settore pubblico: confronto con altri settori
Nel comparto pubblico, la contrattazione distingue le aree apicali (dirigenza generale e dirigenti di seconda fascia) con strutture retributive articolate in:
- Retribuzione di posizione
- Retribuzione di risultato
- Indennità varie e benefit
I valori medi dei dirigenti pubblici si attestano attorno ai
90.000-130.000 euro lordi annui, con le punte più elevate in magistratura, enti regolatori e comparto sanitario centrale. Nella sanità, la dirigenza medica, pur essendo tra le più specializzate, risulta tra le meno valorizzate rispetto ai colleghi europei.
I medici dirigenti italiani guadagnano, infatti, mediamente il 20-30% in meno rispetto ai colleghi europei, come tedeschi, francesi e olandesi, e il calo del 6% dei salari reali negli ultimi anni ha contribuito a un esodo verso il privato e l’estero.
Analisi dei trattamenti economici accessori: bonus, variabili e welfare contrattuali
I CCNL per i dirigenti italiani privilegiano sempre di più una componente accessoria, che integra lo stipendio fisso e condiziona in modo determinante il valore effettivo del trattamento, come:
- Bonus di risultato (variabili MBO e premi di performance): in diversi settori coprono anche il 20-30% della RAL;
- Stock option, piani di incentivazione azionaria: tipici soprattutto nelle multinazionali e nei gruppi quotati;
- Beni e servizi accessori: tra questi spiccano auto aziendale, polizze sanitarie e vita, contributi a fondi previdenziali complementari;
- Sistemi di welfare contrattuale: assicurano coperture per spese mediche, familiari, formazione continua e progetti di work-life balance.
Classifica dei settori con i dirigenti più pagati: dall’industria alla sanità
Secondo recenti dati, i Ccnl che prevedono stipendi maggiori per i dirigenti sono i seguenti:
Settore |
Stipendio Lordo Medio Dirigente (€/anno) |
Banche e servizi finanziari |
tra 130.000 e 180.000 |
Assicurazioni |
120.000 – 160.000 |
Farmaceutica e Biotecnologie |
110.000 – 150.000 |
Ingegneria/High Tech |
100.000 – 140.000 |
Energia/Oil & Gas |
100.000 – 140.000 |
Servizi consulenza IT e software |
90.000 – 130.000 |
Sanità (dirigenza medica e sanitaria) |
90.000 – 120.000 |
Amministrazioni Pubbliche centrali |
110.000 – 130.000 |
Grandi industrie manifatturiere |
95.000 – 120.000 |
Settori scuola e università, amministrazioni locali |
80.000 – 100.000 |
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