Il mercato delle stanze singole in Italia mostra scenari complessi: calo della domanda ma prezzi in aumento nelle principali città, con Milano in testa. Trend, confronti tra città e dinamiche per studenti e giovani lavoratori
Negli ultimi anni il segmento degli alloggi condivisi ha assunto un ruolo sempre più centrale nei principali centri urbani italiani, riflettendo cambiamenti strutturali nella domanda abitativa legata alla mobilità territoriale, alla crescita del numero di studenti fuori sede e alla presenza di giovani lavoratori attratti da poli economici e universitari. Il progressivo indebolimento dell’accessibilità economica degli affitti tradizionali ha contribuito a consolidare l’interesse verso la formula della stanza singola, soluzione oggi altamente ricercata per il rapporto tra privacy e sostenibilità dei costi. Le analisi di mercato più recenti confermano una dinamica fatta di livelli storicamente elevati dei prezzi medi e di fluttuazioni della domanda, che variano sensibilemente tra le diverse città italiane.
Dalle rilevazioni condotte tra il 2023 e il 2025 emerge un quadro di relativa stabilità della domanda a livello nazionale, affiancato da sostanziali peculiarità locali. Tra i principali fattori di cambiamento si segnalano il progressivo incremento dell’offerta, con aumenti particolarmente incisivi in città come Napoli (+95%), Padova (+89%) e Novara (+64%) nell’arco degli ultimi dodici mesi e una parallela flessione nei mercati storicamente saturi come Milano e Torino (entrambe -8%), accompagnata da una disponibilità pressoché stabile su Roma. Le variazioni nella domanda si fanno particolarmente marcate nei dati relativi alla flessione osservata in alcune aree: a Verona la richiesta è diminuita del 20%, mentre a Bologna e Napoli il calo ha raggiunto rispettivamente il 38% e il 47%. Contrariamente, località come Roma (+20%) e Venezia (+30%) evidenziano un interesse crescente, con un progressivo ampliamento della platea di utenti alla ricerca di soluzioni in periferia o in aree ben collegate ai centri urbani.
L’analisi dei dati raccolti nel 2025 conferma Milano come il mercato più oneroso a livello nazionale, con canoni medi per la locazione di una stanza singola che raggiungono circa 730 euro al mese. Subito dopo si collocano Bologna (632 euro/mese), Firenze (606 euro/mese) e Roma (575 euro/mese). La presenza nella fascia alta della graduatoria di città con importanti atenei e sistemi produttivi solidi sottolinea la stretta connessione tra vitalità economica, attrattività accademica e pressione sui prezzi dei posti letto.
Tale classifica rappresenta una sintesi delle tensioni che caratterizzano i mercati ad alta densità studentesca e lavorativa, con alcune specificità:
Molto significative le differenziazioni interne ai singoli contesti urbani. A Milano i quartieri Quadronno-Palestro-Guastalla e il Centro superano gli 840 euro mensili, seguiti da Genova-Ticinese. Su Roma, Testaccio-Trastevere e Parioli-Flaminio si posizionano in vetta per canoni richiesti. Questi quartieri, tradizionalmente associati a elevata qualità della vita, prossimità ai campus universitari e buona accessibilità ai trasporti pubblici, costituiscono veri e propri micro-mercati la cui crescita incide in modo diretto sulle medie cittadine.
Sul versante opposto della classifica, la mappa dei prezzi indica significative opportunità di risparmio, in particolare nelle aree meridionali e in centri universitari di dimensioni più contenute. Secondo le rilevazioni più aggiornate, Chieti (sotto i 230 euro/mese), Catanzaro (243 euro/mese) e Foggia (249 euro/mese) rappresentano le soluzioni più accessibili, con costi per stanza singola che restano su livelli notevolmente inferiori alla media nazionale.
Altri centri come Potenza, Benevento e Reggio Calabria si posizionano nella fascia bassa della graduatoria, delineando un quadro in cui la variabilità territoriale resta molto elevata, riflesso sia della minore pressione demografica sia di mercati lavorativi meno dinamici rispetto alle grandi metropoli. Nei principali capoluoghi settentrionali, come Torino (476 euro/mese) e Verona (473 euro/mese), le differenze rispetto ai massimi nazionali si attestano intorno al 35%.
Le oscillazioni dei prezzi e la mutata distribuzione dell’offerta hanno determinato un impatto rilevante sugli equilibri dei mercati locali, in particolare in relazione agli studenti universitari e ai giovani lavoratori. Nelle città sedi di atenei storici, come Bologna, Padova e Firenze, le rilevazioni mostrano un variegato mix di fattori: presenza di domanda plurisettoriale, offerta residua limitata e incremento delle spese accessorie (utenze, servizi, trasporti) che concorrono a spingere le quotazioni delle singole su livelli talvolta superiori a quelli di un monolocale. Al Sud e in alcune aree del Centro invece, la minore densità di richieste da parte di lavoratori extraregionali e una maggiore disponibilità di immobili concorrono a stabilizzare i canoni pur in presenza di marginali fluttuazioni stagionali.
I dati forniti dalle principali piattaforme europee mostrano come il trend di crescita dei canoni nel segmento delle stanze singole sia un fenomeno diffuso, pur con sensibili differenze nazionali. Nelle principali capitali dell’area euro la variazione media nel 2025 è stata dello 0,8%, indice di una sostanziale stabilizzazione del mercato. In Italia, tuttavia, l’accelerazione degli ultimi anni ha portato il livello dei prezzi mensili per una stanza singola nelle metropoli italiane su valori paragonabili o, in alcuni casi, superiori a Berlino, Barcellona o Bruxelles.
Le fonti internazionali sottolineano come le dinamiche nostrane siano il risultato di una combinazione di carenza strutturale di offerta, elevata mobilità studentesca e attrattività di specifici poli accademici.
Pur in presenza di segnali di lieve assestamento della domanda, la forte pressione sui canoni medi resta condizionata dall’insufficienza dell’offerta rispetto al fabbisogno effettivo. Scenario in cui le dinamiche di mercato, locali e nazionali, continueranno a interagire strettamente con le scelte di policy, il livello degli investimenti pubblici in edilizia residenziale e la programmazione delle città in tema di mobilità, welfare abitativo e servizi.