La stagione invernale 2025/2026 porta importanti novitŕ sulle piste da sci: obbligo del casco, assicurazione necessaria, nuove sanzioni e le regole AMSI per garantire sicurezza e rispetto per tutti, dagli appassionati ai principianti.
La stagione sciistica 2025/2026 segna un cambiamento significativo nell’approccio alla sicurezza in montagna. Le recenti disposizioni normative, frutto dell’aggiornamento del cosiddetto “Decreto Sport” (legge n. 96 del 30 giugno 2025), pongono particolare attenzione sia alla prevenzione degli incidenti sia alla tutela degli sciatori e snowboarder. Ogni appassionato si ritrova oggi a dover rispettare non soltanto pratiche prudenti, ma anche obblighi documentali e comportamentali che mirano a ridurre rischi e lesioni sulle piste.
L’Associazione Maestri Sci Italiani (AMSI) ha svolto un ruolo centrale nella definizione e divulgazione delle nuove regole di condotta, rafforzando il messaggio che la sicurezza deriva dal rispetto reciproco e dal senso di responsabilità individuale. Questo nuovo quadro normativo risponde non solo all’incremento del numero di praticanti, ma anche alle mutate condizioni delle stazioni sciistiche italiane, facendo leva sulle esperienze degli operatori del settore e sulla necessità di rendere sempre più accessibili e chiare le regole per tutti, dai bambini agli adulti.
Le piste italiane sono riconosciute per accoglienza e qualità degli impianti, ma la sicurezza rimane l’elemento chiave per una stagione di sport serenità e rispetto dell’ambiente. Da qui la necessità di una normativa aggiornata e condivisa, in cui precisione e autorevolezza diventano garanzia di affidabilità sia per residenti che per turisti internazionali.
Con l’avvio attuale della stagione sciistica, il casco non rappresenta più una raccomandazione per minorenni, ma è divenuto obbligatorio per ogni praticante di sport sulla neve, a prescindere dall’età. Una vera e propria rivoluzione rispetto alle precedenti disposizioni, che limitavano l’obbligo ai minori di 18 anni, e che ora interessa anche gli adulti, ampliando il raggio d’azione della normativa a tutte le discipline tra cui sci alpino, snowboard, telemark, slittino e slitta.
L’introduzione di questa misura ha un obiettivo chiaro: dimezzare il rischio di traumi in caso di caduta o collisione. I dati raccolti dagli operatori dimostrano, infatti, che la protezione del capo può ridurre sensibilmente la gravità delle lesioni. In alcune località, già dalle prime settimane di apertura degli impianti sciistici, l’adozione spontanea del casco tra gli adulti ha toccato picchi storici, segno di una maggiore consapevolezza e di una risposta positiva della comunità sportiva. L’obbligo varrà su tutto il territorio nazionale e coinvolgerà milioni di appassionati, compresi turisti stranieri presenti nelle località più rinomate.
Le modalità di controllo sono state rafforzate: il rispetto della normativa sarà verificato tramite l’attività delle forze dell’ordine e degli operatori delle stazioni sciistiche. Le sanzioni amministrative per chi non si adegua prevedono multe fino a 150 euro e, nei casi di reiterazione, anche il ritiro dello skipass da uno a tre giorni. Si tratta di una soluzione volta a responsabilizzare i praticanti e a uniformare i comportamenti in ogni zona sciistica del Paese.
Particolare attenzione è stata data anche agli aspetti educativi e informativi: le scuole di sci, con oltre 14 mila professionisti distribuiti in 400 strutture italiane, sono attive nel comunicare e trasmettere l’importanza di seguire queste regole, soprattutto ai più giovani. Il casco, oltre che presidio di sicurezza, diventa elemento di stile, grazie all’offerta variegata del mercato che oggi propone modelli per tutte le esigenze, con tecnologie moderne e design accattivanti.
L’obbligo del casco ha avuto un impatto positivo che va oltre la semplice osservanza della norma: rafforza un clima sicuro, promuove una cultura responsabile che si riflette sull’intera esperienza in montagna, spingendo ogni utente a fare della prudenza un valore condiviso.
Un altro punto cardine introdotto dal “Decreto Sport” riguarda la copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi. Dal 2025/2026, ogni sciatore e snowboarder che accede alle piste italiane è tenuto a dimostrare di essere in regola con una polizza assicurativa che copra i danni involontariamente causati a persone o a cose. La misura nasce dalla necessità di procedere ad una maggiore tutela di tutti i soggetti presenti sulle piste e ridurre le conseguenze economiche degli incidenti.
La polizza può essere acquistata insieme allo skipass o in forma indipendente, anche su base familiare o stagionale. Gli operatori degli impianti sono tenuti a offrire questa possibilità ai clienti al momento dell’acquisto dello skipass, mentre le compagnie assicurative hanno arricchito la gamma di coperture disponibili, includendo servizi aggiuntivi come il rimborso spese mediche e soccorso. Importante conservare la prova della copertura, anche in formato digitale, pronta all’esibizione durante eventuali controlli.
Le sanzioni amministrative per la mancata stipula dell’assicurazione variano: si può incorrere in una multa fino a 150 euro e nel ritiro immediato dello skipass da uno a tre giorni. In caso di incidente, la mancata copertura comporta ulteriori complicazioni legali e difficoltà nella gestione dei danni. Esiste inoltre il divieto assoluto di sciare sotto l’effetto di alcol o di sostanze stupefacenti: la legge prevede sanzioni anche più severe in caso di incidenti causati da alterazione psicofisica.
Il nuovo regolamento rafforza i meccanismi di prevenzione, ma soprattutto fa leva sulla responsabilità individuale di ciascun praticante. Soltanto rispettando la normativa si potrà godere appieno dell’atmosfera delle piste e contribuire a un ambiente sicuro per tutti.
Le regole di comportamento diffuse da AMSI costituiscono una base fondamentale per l’educazione degli sciatori di tutte le età. Esse riassumono l’esperienza maturata negli anni da maestri e operatori delle stazioni sciistiche, trasformando le buone pratiche in un elenco chiaro e accessibile che definisce come comportarsi in ogni contesto sulla neve. Di seguito la suddivisione delle tematiche principali:
Due pilastri delle regole di AMSI riguardano l’obbligo di indossare un casco protettivo e di essere coperti da assicurazione per responsabilità civile. Questo significa che non solo la testa è protetta in caso di impatti, ma anche che gli aspetti legali sono considerati, evitando controversie tra sciatori in caso di danni involontari.
Un punto fondamentale riguarda la gestione consapevole della velocità in base alle proprie capacità e alle condizioni della pista. La scelta della traiettoria deve sempre garantire l’incolumità di chi si trova più a valle e occorre rispettare scrupolosamente la precedenza in fase di incrocio, sorpasso e attraversamento. È suggerito mantenere una distanza adeguata durante i sorpassi e lasciare spazio sul bordo della pista per agevolare i movimenti degli altri sciatori.
Sono espressamente vietati il consumo di alcolici e l’uso di sostanze stupefacenti durante la pratica sportiva. Sono previste sanzioni severe in caso di trasgressione, soprattutto se causa di sinistri. Non è consentito percorrere le piste a piedi o con ciaspole, salvo emergenze (e solo lungo i bordi) e le soste devono essere effettuate esclusivamente ai lati delle piste in aree visibili, mai in punti ciechi o dossi. Il sorpasso va sempre effettuato in sicurezza, mantenendo rispetto per chi viene superato.
La normativa AMSI pone attenzione alla priorità per gli sciatori con disabilità sia in salita con impianti che in discesa, garantendo loro sicurezza e spazio adeguato. In caso di incidente, tutti hanno il dovere di prestare assistenza e segnalare tempestivamente la situazione, collaborando con i soccorritori e contribuendo a gestire l’emergenza per limitare le conseguenze. Queste regole richiamano il principio etico di solidarietà e attenzione al prossimo, valori fondamentali nell’ambiente delle piste da sci.