Quando sono in programma i nuovi appuntamenti con il decreto flussi 2024 per lingresso di lavoratori stranieri nel nostro Paese e regole in vigore
Quali sono date, regole e requisiti per partecipare ai nuovi decreti flussi 2024 già ufficiali? Il decreto flussi è un provvedimento che consente (dal 2023 e fino al 2025) ad numero massimo (quote) di cittadini stranieri provenienti dal Paesi extra Ue di entrare in Italia dall’estero per lavorare.
Il decreto prevede diverse quote di ingresso per i lavoratori stagionali, i lavoratori autonomi e i lavoratori subordinati non stagionali e anche quote per convertire in lavoro i permessi di soggiorno rilasciati per motivi di studio o per convertire in lavoro subordinato non stagionale i permessi di soggiorno rilasciati per lavoro stagionale.
Le regole per partecipare ai nuovi decreti flussi 2024 di febbraio e dicembre prossimi prevedono la possibilità per i datori di lavoro di richiedere il nulla osta al lavoro per lavoratori stranieri, accedendo al sito portale del Ministero, nullaostalavoro.dlci.interno.it.
Prima di richiedere il nulla osta a lavoro, il datore di lavoro deve prima verificare presso il Centro per l'Impiego competente che non vi siano altri lavoratori già presenti sul territorio nazionale disponibili a ricoprire il posto di lavoro per cui si ha intenzione di assumere il lavoratore che si trova all'estero.
La verifica viene effettuata con l'invio di una ‘richiesta di personale’ al Centro per l'Impiego, attraverso l'invio del modulo editabile per la verifica di indisponibilità di lavoratori presenti sul territorio nazionale. Se il Centro per l'Impiego non risponde alla richiesta presentata entro quindici giorni lavorativi dalla data della domanda, o se un eventuale lavoratore segnalato dal Centro per l'Impiego non è idoneo al lavoro offerto secondo il datore di lavoro, o, ancora, se il lavoratore inviato dal Centro per l'Impiego non si presenta al colloquio di selezione, dopo venti giorni lavorativi al massimo dalla data della richiesta, a meno che non sussista valido motivo che ne giustifichi l’assenza, allora si può inviare la richiesta di nulla osta.
Il requisito da soddisfare per l’accesso al decreto flussi 2024 da parte del datore di lavoro è avere un reddito imponibile minimo di 20mila euro annui, se il nucleo familiare è composto solo dalla sua persona, e 27mila euro annui, se la famiglia anagrafica del datore è composta da più familiari conviventi.
Concorrono alla formazione del reddito del datore di lavoro il reddito del coniuge e il reddito dei parenti entro il secondo grado di parentela, anche se non conviventi, ma anche eventuali redditi esenti certificati, come l’assegno di invalidità.
Il reddito imponibile, sia per persone fisiche che per imprese individuali, e il fatturato in caso di enti e società non può essere, invece, inferiore a 30mila euro annui.
Per inviare la domanda di regolarizzazione bisogna compilare il modello A-bis messo a disposizione dal Ministero dell’Interno, indicando la retribuzione prevista dal Ccnl di settore, pari almeno all’importo dell’assegno sociale.
Le domande vengono esaminate in base all’ordine cronologico di presentazione, attraverso un'istruttoria che coinvolge l'Ispettorato Territoriale del Lavoro, che si occupa di verificare la validità delle condizioni contrattuali contenute nella domanda, e l'Ufficio Immigrazione della Questura, che deve invece verificare le condizioni di ammissibilità del lavoratore nel territorio Schengen.
Se la domanda viene accettata, il nulla osta viene rilasciato automaticamente e inviato, in via telematica, alle Rappresentanze diplomatiche italiane dei Paesi di origine devono poi rilasciare il visto di ingresso in Italia entro venti giorni dalla domanda.
Entro 8 giorni lavorativi dall’ingresso in Italia, il lavoratore straniero si reca presso lo Sportello Unico competente che verificata la documentazione, consegna al lavoratore il certificato di attribuzione del codice fiscale. Il lavoratore straniero, sottoscrive il contratto di soggiorno per lavoro.