Il Decreto Semplificazioni ha introdotto importanti modifiche in materia edilizia per accelerare le procedure, ridurre gli oneri a carico dei cittadini e delle imprese, e promuovere il recupero del patrimonio edilizio esistente. Una delle novità più rilevanti riguarda l'ampliamento degli interventi che rientrano nell'edilizia libera, per i quali non è necessario richiedere autorizzazioni o permessi specifici. Questa normativa mira a favorire la rigenerazione urbana, l'efficientamento energetico e la messa in sicurezza sismica degli edifici.
Interventi in edilizia libera, quali lavori si possono realizzare senza permessi
La normativa sulla semplificazione edilizia consente di eseguire numerosi interventi senza dover richiedere autorizzazioni o permessi di costruire. Questi lavori riguardano principalmente modifiche che non alterano in maniera significativa lo stato dell'immobile e per cui non è richiesta alcuna variazione catastale.
Tra gli interventi che è possibile realizzare in regime di edilizia libera troviamo:
- Opere di finitura interna: rifacimento di intonaci, sostituzione di infissi, installazione di inferriate, parapetti e grondaie
- Modifiche non strutturali: interventi sul tetto che non alterano la struttura portante e sulla pavimentazione esterna
- Abbattimento barriere architettoniche: realizzazione di rampe, montascale e ascensori all'interno degli edifici senza interventi sulle parti strutturali
- Installazione di pannelli solari: purché posizionati su immobili che non si trovano nei centri storici
- Realizzazione di verande su balconi: a condizione che si utilizzino vetrate trasparenti amovibili (VePa)
Le vetrate panoramiche amovibili (VePa)
Un'importante novità introdotta dal Decreto Semplificazioni riguarda le cosiddette VePa (Vetrate Panoramiche Amovibili). Si tratta di installazioni che proteggono dagli agenti atmosferici, migliorano le prestazioni acustiche ed energetiche e riducono le dispersioni termiche dei balconi.
È importante sottolineare che la chiusura di un balcone con verande a vetrate rientra nell'edilizia libera solo se queste vetrate:
- Non sono fissate al suolo
- Sono completamente amovibili
- Non realizzano un volume chiuso
- Non aumentano la superficie destinata a residenza
Queste caratteristiche sono fondamentali per distinguere una semplice vetrata amovibile da una vera e propria chiusura che modificherebbe la destinazione d'uso dello spazio, richiedendo quindi un titolo abilitativo.
Opere temporanee e stagionali senza permessi
Il regime di edilizia libera comprende anche le opere stagionali che vengono installate per soddisfare esigenze contingenti e temporanee. Secondo la normativa vigente, queste strutture:
- Devono essere rimosse entro un termine massimo di 180 giorni
- Il periodo include i tempi di allestimento e smontaggio dei manufatti
- Non devono alterare permanentemente lo stato dei luoghi
Esempi tipici di queste strutture sono i dehors temporanei, le tensostrutture per eventi, le coperture stagionali per attività all'aperto o i gazebo non permanenti. La temporaneità dell'opera è l'elemento chiave che permette di realizzarla senza necessità di autorizzazioni edilizie.
Quando è necessario il permesso di costruire
Non tutti gli interventi possono essere realizzati in regime di edilizia libera. È obbligatorio richiedere il permesso di costruire per lavori di ristrutturazione al Comune, in particolare:
- Interventi che portano a un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente
- Modifiche della volumetria complessiva degli edifici
- Ampliamenti che creano nuovi volumi
- Demolizioni e ricostruzioni che non rispettano le caratteristiche originarie dell'edificio, oltre i limiti delle tolleranze costruttive
È sempre consigliabile, prima di iniziare qualsiasi lavoro, verificare presso l'ufficio tecnico comunale se l'intervento che si intende realizzare rientra effettivamente nell'edilizia libera o se necessita di un titolo abilitativo.
Novità sulla rigenerazione urbana e recupero edilizio
Il Decreto Semplificazioni ha introdotto significative agevolazioni per incentivare la rigenerazione urbana e il recupero di edifici esistenti. Tra le misure più rilevanti:
Riduzione del contributo di costruzione
Per gli interventi di rigenerazione urbana, ristrutturazione, recupero e riuso di edifici dismessi o in via di dismissione, il decreto prevede una riduzione del contributo di costruzione in misura non inferiore al 20% rispetto a quello stabilito dalle tabelle parametriche regionali. Questa misura mira a incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente piuttosto che il consumo di nuovo suolo.
Ampliamento della definizione di ristrutturazione edilizia
La normativa ha esteso il concetto di ristrutturazione edilizia, includendo ora:
- Interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti con diversa sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche
- Modifiche necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica
- Installazione di impianti tecnologici per l'efficientamento energetico
- Interventi di ripristino di edifici parzialmente crollati o demoliti
Questa definizione ampliata permette di classificare come ristrutturazioni (e non nuove costruzioni) interventi più complessi, semplificando l'iter autorizzativo e riducendo i costi.
Tolleranze costruttive, cosa prevede la normativa
Un'altra importante novità introdotta dal Decreto Semplificazioni riguarda l'ampliamento delle tolleranze costruttive, ovvero quelle piccole difformità che non costituiscono violazione edilizia. Sono ora considerate tollerabili:
- Irregolarità geometriche di minima entità: piccole differenze nelle misure rispetto al progetto approvato
- Modifiche delle finiture degli edifici: variazioni non sostanziali nelle rifiniture
- Diversa collocazione di impianti: spostamenti minori degli impianti rispetto al progetto originale
- Opere interne eseguite durante i lavori: purché non violino la disciplina urbanistica ed edilizia
In particolare, il decreto stabilisce che il
mancato rispetto dell'altezza, dei distacchi, della cubatura, della superficie coperta e di ogni altro parametro delle singole unità immobiliari è considerato tollerabile se contenuto entro il 2% delle misure previste nel titolo edilizio. Questa disposizione semplifica notevolmente la gestione di piccole difformità che spesso si verificano durante la realizzazione dei progetti edilizi.
Consigli pratici per chi vuole eseguire lavori in edilizia libera
Anche se alcuni interventi non richiedono permessi, è sempre consigliabile seguire alcune buone pratiche:
- Consultare preventivamente il regolamento edilizio comunale: le norme locali possono contenere prescrizioni specifiche anche per lavori in edilizia libera
- Documentare lo stato di fatto: fotografare l'immobile prima dell'intervento può essere utile in caso di contestazioni future
- Conservare le fatture e i documenti relativi ai lavori: serviranno come prova della regolarità dell'intervento e per eventuali detrazioni fiscali
- Verificare se l'immobile è sottoposto a vincoli: in caso di vincoli paesaggistici, storici o ambientali, anche lavori in edilizia libera potrebbero richiedere autorizzazioni specifiche
- Affidarsi a professionisti qualificati: anche per interventi minori, il consiglio di un tecnico può evitare errori o violazioni involontarie
È importante ricordare che, sebbene alcuni interventi non richiedano autorizzazioni edilizie, potrebbero comunque essere soggetti ad altre normative, come quelle sulla sicurezza, sull'efficienza energetica o sul condominio.