Il furto di componenti auto rappresenta un fenomeno diffuso in Italia: accessori come cerchi, fari e catalizzatori attirano ladri esperti, che puntano a marche e modelli precisi. Analizziamo tecniche impiegate e strategie di difesa.
Negli ultimi anni, il panorama della sicurezza stradale in Italia è stato segnato da una crescita dei furti di componenti automobilistiche, un fenomeno ormai definito "cannibalizzazione dei veicoli". Ad attirare l’attenzione delle organizzazioni criminali non sono solo le automobili intere, ma soprattutto le parti più pregiate e facilmente rivendibili. L’incremento degli episodi è documentato da recenti rapporti, che mostrano un aumento di circa il 3,5% rispetto agli anni passati e coinvolgono soprattutto veicoli tra i quattro e i sei anni di età. L’impatto economico di questi furti è notevole sia per i proprietari sia per il mercato assicurativo e ricambi.
I dispositivi più ricercati dai ladri sono quelli che permettono un guadagno veloce e consistente sul mercato nero dei ricambi. Fra questi, figurano i cerchi in lega, i fari, in particolare quelli LED e laser, i catalizzatori e i componenti elettronici come telecamere di bordo e monitor. La popolarità dei catalizzatori deriva dalla presenza di metalli preziosi quali platino e palladio, che li rende straordinariamente appetibili per i traffici illeciti.
Le automobili più frequentemente bersaglio dei furti parziali non si limitano a un unico segmento di mercato. Al Sud, gli obiettivi prediletti sono le utilitarie italiane, come Fiat Panda, 500, Punto e Lancia Ypsilon. Al Nord, l'attenzione dei ladri si sposta verso veicoli premium e ibridi, tra cui Toyota, Lexus, Range Rover e Volkswagen. Le auto prodotte dal gruppo Stellantis - Fiat, Lancia e Jeep – sono particolarmente vulnerabili, nonché altri marchi come Audi, Smart, Ford, Peugeot, Renault e Citroën.
Spesso le preferenze dei predoni sono influenzate dalla diffusione del modello e dalla facilità di riciclaggio dei ricambi. Non mancano casi di furti a danno di SUV come Jeep Renegade e Compass e di veicoli dotati di tecnologie avanzate, in particolare nella fascia di età da quattro a sei anni, che rappresenta il target più consistente.
Dietro i furti di componenti automobilistiche si celano vere e proprie organizzazioni criminali, spesso dotate di strumenti tecnologici d’avanguardia. L’intera operazione, dal primo contatto al furto parziale, può avvenire in meno di due minuti, con ladri esperti che impiegano tra i 50 e i 90 secondi per sottrarre i pezzi più ricercati. Fra le tecniche adottate rientrano:
Per arginare il rischio legato ai furti di componenti auto, sono disponibili diverse soluzioni, sia tecnologiche che comportamentali. Tra i suggerimenti maggiormente raccomandati dagli esperti figurano: