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Quali sono le parti più rubate di un'auto come cerchi, fari, catalizzatori, di quali marche e come difendersi

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Dispositivi più ricercati dai ladri

Il furto di componenti auto rappresenta un fenomeno diffuso in Italia: accessori come cerchi, fari e catalizzatori attirano ladri esperti, che puntano a marche e modelli precisi. Analizziamo tecniche impiegate e strategie di difesa.

Negli ultimi anni, il panorama della sicurezza stradale in Italia è stato segnato da una crescita dei furti di componenti automobilistiche, un fenomeno ormai definito "cannibalizzazione dei veicoli". Ad attirare l’attenzione delle organizzazioni criminali non sono solo le automobili intere, ma soprattutto le parti più pregiate e facilmente rivendibili. L’incremento degli episodi è documentato da recenti rapporti, che mostrano un aumento di circa il 3,5% rispetto agli anni passati e coinvolgono soprattutto veicoli tra i quattro e i sei anni di età. L’impatto economico di questi furti è notevole sia per i proprietari sia per il mercato assicurativo e ricambi.

Le parti di auto più rubate: cerchi, fari, catalizzatori e altri componenti ricercati

I dispositivi più ricercati dai ladri sono quelli che permettono un guadagno veloce e consistente sul mercato nero dei ricambi. Fra questi, figurano i cerchi in lega, i fari, in particolare quelli LED e laser, i catalizzatori e i componenti elettronici come telecamere di bordo e monitor. La popolarità dei catalizzatori deriva dalla presenza di metalli preziosi quali platino e palladio, che li rende straordinariamente appetibili per i traffici illeciti.

  • Cerchi in lega: valore medio tra 450 e 1.500 euro
  • Fari e gruppi ottici avanzati (LED, laser): fino a 5.000 euro, con richieste crescenti per sistemi di orientamento automatico
  • Catalizzatori: richiesti per i metalli preziosi che contengono
  • Monitor, autoradio, paraurti: fascia di prezzo variabile tra 45 e 920 euro
  • Telecamere di bordo: utili per la loro crescente diffusione sui veicoli più moderni
Oltre a questi, risultano molto ricercati anche motori, cruscotti, centraline, pneumatici e persino le batterie delle auto ibride, con particolare attenzione ai modelli Toyota e Lexus. Le modalità di sottrazione sono spesso rapide e tecnicamente evolute, il ché aumenta la pressione sugli automobilisti e la diffidenza verso il parcheggio in aree pubbliche.

I modelli e i marchi di auto più colpiti dai furti parziali

Le automobili più frequentemente bersaglio dei furti parziali non si limitano a un unico segmento di mercato. Al Sud, gli obiettivi prediletti sono le utilitarie italiane, come Fiat Panda, 500, Punto e Lancia Ypsilon. Al Nord, l'attenzione dei ladri si sposta verso veicoli premium e ibridi, tra cui Toyota, Lexus, Range Rover e Volkswagen. Le auto prodotte dal gruppo Stellantis - Fiat, Lancia e Jeep – sono particolarmente vulnerabili, nonché altri marchi come Audi, Smart, Ford, Peugeot, Renault e Citroën.

Spesso le preferenze dei predoni sono influenzate dalla diffusione del modello e dalla facilità di riciclaggio dei ricambi. Non mancano casi di furti a danno di SUV come Jeep Renegade e Compass e di veicoli dotati di tecnologie avanzate, in particolare nella fascia di età da quattro a sei anni, che rappresenta il target più consistente.

Come agiscono i ladri: tecniche, organizzazione e zone più a rischio

Dietro i furti di componenti automobilistiche si celano vere e proprie organizzazioni criminali, spesso dotate di strumenti tecnologici d’avanguardia. L’intera operazione, dal primo contatto al furto parziale, può avvenire in meno di due minuti, con ladri esperti che impiegano tra i 50 e i 90 secondi per sottrarre i pezzi più ricercati. Fra le tecniche adottate rientrano:

  • Accesso ai sistemi elettronici del veicolo (tramite connessione alla rete CAN bus)
  • Clonazione delle chiavi elettroniche
  • Spostamento dell’auto in aree protette per lo smontaggio rapido
  • Utilizzo di attrezzature avanzate anche in presenza di antifurto
Geograficamente, le regioni più colpite risultano essere Lombardia (circa il 40% dei casi), Lazio (27%) e Campania (18%), con grandi città come Milano e Roma che raccolgono quasi un terzo degli episodi. In Puglia, l’area tra Manfredonia e Cerignola è particolarmente nota per la frequenza di questo tipo di reati, tanto da essere definita il “triangolo delle Bermuda dei furti d’auto”.

Come proteggere la propria auto: consigli e soluzioni per difendersi

Per arginare il rischio legato ai furti di componenti auto, sono disponibili diverse soluzioni, sia tecnologiche che comportamentali. Tra i suggerimenti maggiormente raccomandati dagli esperti figurano:

  • Installazione di sistemi di geolocalizzazione: dispositivi che permettono il tracciamento in tempo reale e facilitano il recupero del veicolo in caso di furto
  • Antifurti meccanici ed elettronici: bloccasterzo, blocca pedali, sistemi di allarme e blocco ruota, particolarmente efficaci per scoraggiare i tentativi di sottrazione
  • Tutela delle chiavi elettroniche: utilizzo di custodie schermate o borse Faraday per contrastare il furto via radiofrequenza
  • Parcheggio in aree illuminate e sorvegliate: preferire luoghi con presenza di videosorveglianza, parcheggi custoditi o zone ad alta visibilità
  • Evitare oggetti di valore a vista: non lasciare accessori o apparecchi elettronici visibili all’interno della vettura
  • Vigilanza e segnalazione: prestare attenzione ad attività sospette nei pressi della propria auto e segnalare tempestivamente alle autorità competenti
In aggiunta, alcune assicurazioni propongono polizze dedicate che includono il rimborso per i danni da furto parziale e l’assistenza legale in caso di sinistro.