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Riello in vendita, si riaprono le trattative. Chi la può comprare e conseguenze per dipendenti e fornitori

di Marcello Tansini pubblicato il
azienda riello

La vendita di Riello, storica azienda italiana nel settore termomeccanico, riapre scenari complessi: tra innovazione, strategie green, nuovi acquirenti e incognite su lavoro e futuro industriale.

Fondata nel 1922, Riello rappresenta uno dei pilastri storici dell’industria termomeccanica italiana. Notoriamente associata alla produzione di caldaie e bruciatori, l'azienda si distingue per un ricco patrimonio di know-how e una solida presenza industriale, soprattutto nel Veneto e in Lombardia. Nel corso degli anni, Riello ha saputo adattarsi a mutamenti tecnologici e di mercato, consolidando il proprio marchio a livello internazionale. Attualmente, la società si trova al centro di un processo di potenziale vendita, dopo la decisione dell’attuale proprietà statunitense. 

La situazione attuale: la decisione di Carrier e le tempistiche della vendita

A partire dalla primavera 2025, Carrier Global Corporation ha confermato ufficialmente l’intenzione di cedere l'intero comparto europeo di Riello, inclusi i brand Beretta e Vokèra. Il processo coinvolge più di 1.300 dipendenti, oltre la metà dei quali operano in Italia, nei siti strategici di Legnago, Volpago del Montello e Lecco. Il percorso di cessione si presenta tutt’altro che immediato: benché le prime “process letter” non siano ancora state inviate, la proprietà ha avviato una due diligence propedeutica all’individuazione dei possibili investitori.

Le attese degli operatori di settore indicano che verranno raccolte le prime offerte non vincolanti tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, mentre la conclusione del passaggio di proprietà sarebbe prevista entro la fine del 2026. Durante gli incontri istituzionali con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è emersa la conferma di Carrier di voler trovare un nuovo acquirente in grado di valorizzare la realtà industriale e occupazionale. Tuttavia, le parti sociali e i rappresentanti locali hanno espresso preoccupazione per la carenza di comunicazioni dettagliate sulle modalità di ricerca degli investitori e sulle garanzie che verranno richieste.

Chi sono i pretendenti all'acquisizione di Riello?

La ricerca del nuovo proprietario di Riello ha attirato l’attenzione di diversi soggetti industriali, sia italiani che internazionali. In ambito nazionale, Ariston Group, già leader nelle soluzioni per il riscaldamento sostenibile e protagonista di operazioni di acquisizione in Germania e in Italia, sembra il candidato più solido. Il gruppo ha già predisposto importanti piani di investimento, che includono una forte componente di ricerca e sviluppo. Un altro attore italiano interessato è Ferroli, società veronese con significative competenze nello stesso segmento.

Oltre ai gruppi domestici, emergono soggetti internazionali come le multinazionali cinesi Haier e Midea, attive nel settore degli elettrodomestici, e il francese Groupe Atlantic. Midea ha recentemente concluso l’acquisizione di realtà legate al clima, evidenziando una strategia votata all'espansione europea. Seguono inoltre case storiche del termomeccanico europeo come la tedesca Vaillant, l’olandese Bdr Thermea, la tedesca Bosch e la giapponese Daikin. Le aspettative del mercato, in questo senso, restano aperte a un ampio ventaglio di scenari internazionali.

Le motivazioni alla base della vendita: transizione green, Viessmann e scelte strategiche

L’origine della cessione della storica azienda è da ricercare in una complessa combinazione di fattori strategici e industriali. Carrier, dopo l’acquisizione della divisione Climate Solutions di Viessmann – all’avanguardia nelle tecnologie a basso impatto ambientale – ha avviato una riorganizzazione globale del portafoglio. Riello, pur posizionandosi come leader in Europa in ambito di caldaie e bruciatori, è ancora fortemente legata ai combustibili fossili e non dispone, secondo Carrier, delle competenze chiave sui prodotti elettrificati richiesti dalla transizione ecologica.

Questa divergenza tecnologica ha generato sovrapposizioni tra Riello e Viessmann, entrambe controllate dal gruppo americano, rendendo meno sinergico il mantenimento di entrambi i brand all’interno della stessa strategia. Di conseguenza, il focus sulla sostenibilità e lo sviluppo verso tecnologie green – previsto dalle normative europee e dalla crescente domanda del mercato – emerge come ragione determinante nella scelta di individuare un investitore disposto a riconvertire il portafoglio prodotti di Riello.

Impatto sugli stabilimenti italiani e sul tessuto occupazionale

L’apertura della fase di vendita solleva interrogativi concreti per i poli produttivi italiani coinvolti. Attualmente, tra Legnago, Volpago del Montello (Treviso) e Lecco lavorano circa 600 persone su un totale di 1.300 a livello globale. Il sito di Lecco, in particolare, ospita un centro di Ricerca & Sviluppo considerato strategico per le competenze e l’innovazione tecnologica, mentre i siti veneti rimangono il cuore produttivo della gamma di caldaie e sistemi di riscaldamento, con oltre 450 addetti.

Il territorio ha già registrato recenti razionalizzazioni produttive: la chiusura dello stabilimento di Morbegno e, in precedenza, quello di Villanova. La vendita è vista dalle rappresentanze sindacali come un momento delicato per la tutela della continuità produttiva e dell'occupazione. Emergono richieste di salvaguardia dell’integrità aziendale e industriale, soprattutto per evitare una possibile frammentazione (“spezzatino”) degli asset.

In modo particolare:

  • Mantenimento dei livelli occupazionali
  • Valorizzazione delle competenze specifiche
  • Piani concreti di rilancio industriale

I nodi da sciogliere: garanzie occupazionali, prospettive produttive e ruolo delle istituzioni

I punti critici emersi nei tavoli ministeriali sono molteplici e restano ancora privi di risposte puntuali. Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato la necessità di garantire gli attuali posti di lavoro durante e dopo la transizione. La discussione si orienta anche sulla continuità degli investimenti produttivi destinati sia all’aggiornamento tecnologico che alla tenuta competitiva del gruppo, elementi chiave per rispondere alle sfide della transizione energetica.

L’attivazione di una due diligence mira a assicurare trasparenza rispetto alla selezione dei potenziali acquirenti e dei relativi piani industriali: Carrier ha escluso interessi verso una cessione parziale o a “spezzatino” dei siti. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nel confermare il proprio interesse strategico per Riello e il settore termomeccanico, ha dichiarato la piena disponibilità a mettere in campo strumenti economici e finanziari di sostegno, monitorando ogni singola fase della trattativa..

Prospettive future: potenziali scenari industriali e piani per l’innovazione di Riello

Guardando al futuro, gli scenari dipendono dalla tipologia di acquirente e dalla sua capacità di riorientare il marchio verso le nuove esigenze del mercato. La transizione energetica, infatti, impone l’integrazione di tecnologie rinnovabili e la riqualificazione dei prodotti secondo standard sostenibili. I soggetti in lizza più attenti all’innovazione potrebbero puntare su:

  • Iniziative di riconversione degli impianti verso tecnologie green e ibride
  • Investimenti nella Ricerca & Sviluppo, anche grazie al know-how già esistente nella sede lecchese
  • Collaborazioni con il sistema universitario e i centri di ricerca
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