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Quali tipologie di polizza rientrano nei fringe benefit 2025? Regole, importi, tassazione, limiti fiscali

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Regole, importi, tassazione, limiti

Fringe benefit 2025, quali polizze sono incluse? Tipologie ammesse, limiti fiscali, tassazione e le regole per offrire polizze come benefit ai dipendenti

La nozione di fringe benefit si riferisce a ogni forma di compenso aggiuntivo, ovvero beni e servizi che si sommano alla normale retribuzione monetaria. Tali benefici sono erogati dal datore di lavoro e sono regolati da disposizioni precise sia in ambito fiscale sia a livello contributivo. La finalità principale di questi incentivi è accrescere la motivazione, la lealtà e il benessere dei lavoratori, offrendo loro una retribuzione integrata e maggiori tutele.

Fra i compensi accessori più richiesti e utilizzati si trovano le polizze assicurative, che possono essere riconosciute ai dipendenti come strumenti di protezione rispetto ai rischi professionali o extra-lavorativi. Queste coperture assicurative ricomprendono diverse tipologie:

  • Polizze per infortuni professionali ed extra-professionali
  • Coperture per malattie, anche gravi patologie o pandemie
  • Assicurazioni sanitarie integrative
  • Polizze vita e responsabilità civile
Non tutte le tipologie di polizza fornite rientrano nella categoria dei fringe benefit esenti da tassazione: la disciplina fiscale si distingue attentamente in base all’interesse tutelato (del datore o del lavoratore) e alla finalità della polizza.

Trattamento fiscale e normativo delle polizze nei fringe benefit nel 2025

Nel 2025, a seguito della Legge di Bilancio 207/2024, il regime di esenzione fiscale per i fringe benefit è stato ridefinito e stabilizzato fino al 2027:

  • 1.000 euro annui per i lavoratori senza figli a carico
  • 2.000 euro annui per i dipendenti con figli fiscalmente a carico
  • 5.000 euro annui per neoassunti a tempo indeterminato che trasferiscano la residenza di oltre 100 km per lavoro (tale agevolazione vale per i primi due anni dall’assunzione, soggetta a un reddito individuale non superiore a 35.000 euro nell’anno precedente e per spese di affitto o manutenzione dell’immobile locato nel comune di lavoro)
Le soglie rappresentano l’importo massimo cumulativo esente per tutti i beni e servizi erogati come fringe benefit, inclusi i premi assicurativi sopra elencati. Se il valore complessivo supera il tetto, l’intera somma diventa imponibile sia fiscalmente che sul piano contributivo.

Rilevano dunque ai fini fiscali e previdenziali esclusivamente le polizze e gli altri benefits che sono effettivamente concessi a titolo personale al dipendente – secondo logiche di selettività o generalità, ma sempre per incrementare il reddito individuale non monetario.

Quali tipologie di polizza rientrano nelle soglie di esenzione

Le principali tipologie di polizza assicurativa che possono essere incluse tra i fringe benefit nel 2025 sono:

  • Polizze per infortuni extra-professionali e polizze sulla vita: rientrano pienamente tra i fringe benefit e vanno computate ai fini della soglia esente. Se la somma dei premi erogati superasse le soglie attualmente vigenti (1.000, 2.000 o 5.000 euro), l’intero importo riconosciuto al dipendente costituirà reddito imponibile.
  • Polizze per responsabilità civile: secondo la normativa, se la polizza tutela esclusivamente la posizione del datore di lavoro o interessa la responsabilità degli amministratori, non si configura fringe benefit. La copertura assicurativa risponde infatti a esigenze organizzative aziendali e resta estranea alla retribuzione in natura del lavoratore.
  • Polizze sanitarie integrative: vengono considerate fringe benefit solo se rappresentano un vantaggio personale diretto del lavoratore (copertura sanitaria e rimborso spese per sé e familiari). Se stipulate in forma collettiva ma a beneficio di ciascun iscritto, sono soggette alla normativa sulle soglie di esenzione.
  • Polizze per inabilità o rischio di non autosufficienza: i contributi destinati a tutelare il rischio di perdita di autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana sono esclusi dalla formazione del reddito da lavoro e sono sempre totalmente esenti, senza limiti.
Al fine di verificare il trattamento, bisogna sempre valutare se la polizza assicura un vantaggio personale diretto o tutela un interesse specificamente aziendale.

Casi pratici e applicazioni in busta paga

Un lavoratore che riceve una polizza infortuni extra-professionali di valore annuo inferiore a 1.000 euro (o 2.000 euro se con figli a carico) non avrà alcun impatto fiscale o previdenziale aggiuntivo: il benefit sarà totalmente esente. Se il premio supera tale soglia, la parte eccedente verrà assoggettata per intero a tassazione ordinaria e prelievi contributivi.

Gli stessi criteri valgono per altre coperture, come le assicurazioni sanitarie individuali, le polizze vita e i rimborsi diretti al lavoratore.

Natura e modalità di erogazione delle polizze nei fringe benefit

Perché la polizza sia inquadrabile correttamente tra i fringe benefit, deve essere effettivamente concessa dal datore di lavoro nell’interesse del dipendente. Questo significa che:

  • l’adesione alla copertura non deve essere volontaria, ma riconosciuta come parte del piano di welfare aziendale o della politica interna
  • la concessione può avvenire su base selettiva o generalizzata, anche in deroga a regole di omogeneità previste per altri benefits
  • il beneficio può essere esteso anche a familiari fiscalmente a carico nei casi stabiliti dalla normativa
Dal punto di vista pratico, la valorizzazione in busta paga deve essere chiara, con indicazione del valore convenzionale del premio e specifica del tipo di polizza. La trasparenza nella gestione documentale è raccomandata, anche per facilitare i controlli in caso di fringe benefit collegati a figli a carico: il datore di lavoro deve sempre acquisire una dichiarazione scritta e conservare il codice fiscale dei figli per beneficiare della soglia maggiorata.

Ulteriori benefici e rimborsi compresi nelle soglie fringe benefit 2025

Oltre alle polizze assicurative, fra i beni e servizi che possono essere inclusi nei fringe benefit secondo la legge di bilancio 2025 vi sono:

  • Buoni pasto e buoni carburante
  • Voucher spesa, gift card, dispositivi elettronici aziendali
  • Rimborsi delle utenze domestiche (acqua, energia elettrica, gas naturale)
  • Spese per l’affitto della prima casa e interessi sul mutuo
Tale impostazione è stata confermata dalle recenti circolari dell’Agenzia delle Entrate e recepisce sia la tendenza all’aumento della soglia fiscale, sia l’esigenza di ampliare la gamma dei benefits accessibili ai lavoratori. È sempre fondamentale che le spese e i rimborsi risultino intestati direttamente al dipendente, con documentazione a supporto.