La pensione di reversibilità aumenta grazie alla rivalutazione: di quanto sale l'importo, le percentuali applicate e l’impatto sui beneficiari secondo le nuove tabelle
La pensione di reversibilità rappresenta uno strumento previdenziale per tutelare i familiari superstiti di un pensionato o di un assicurato deceduto, sostenendo la loro continuità economica. Con il 2025 entrano in vigore nuove regole per la rivalutazione degli importi, che incidono direttamente sull’assegno percepito in base a nuove percentuali e limiti di reddito. Gli adeguamenti recenti, stabiliti mediante decreto, rispondono sia alle dinamiche inflazionistiche rilevate dall’ISTAT sia alle esigenze di sostenibilità del sistema pensionistico.
Il diritto alla pensione di reversibilità si basa su rigidi criteri normativi e riguarda:
La normativa vigente prevede che il defunto debba aver maturato almeno 15 anni di contributi, oppure 5 anni di cui almeno 3 nei 5 anni precedenti il decesso. In caso contrario, è possibile richiedere l’indennità di morte come forma alternativa di supporto.
Il cumulo con altri redditi può ridurre la prestazione. Nel 2025, la pensione di reversibilità viene ridotta secondo queste fasce di reddito personale annuo del beneficiario:
Il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha fissato per il 2025 un tasso provvisorio di rivalutazione dello 0,8%, che si traduce in un incremento contenuto rispetto agli anni precedenti. Questo valore è in linea con la dinamica dell’inflazione media rilevata dall’ISTAT.
La rivalutazione viene applicata secondo un sistema progressivo a fasce:
Importo pensione lordo mensile | Percentuale rivalutazione | Rivalutazione 2025 |
1.000 € | 100% | +8 euro/mese |
1.500 € | 100% | +12 euro/mese |
2.700 € | 90% su quota tra 2.394,44 e 2.993,05 € | +19,16 euro per i primi 2.394,44 €, +2,56 euro sul resto |
3.500 € | 75% | Progressivo: +21 euro circa |
Per le pensioni di importo molto elevato, la rivalutazione si applica in modo progressivo alle diverse fasce dell’importo stesso.
L’accesso alla pensione di reversibilità non prevede limiti minimi di durata per il matrimonio, ma sono presenti condizioni peculiari per i coniugi divorziati (che ne hanno diritto se percepivano l’assegno divorzile e non si sono risposati) e per parenti come fratelli o sorelle senza altri sostegni.
L’importo può subire variazioni sia per cumulo di redditi sia in seguito a revisioni normative o a sentenze della Corte Costituzionale. In caso di cambi significativi, è consigliabile consultare sempre il cedolino pensionistico fornito dall’INPS o utilizzare strumenti di simulazione INPS o privati.
Alcuni beneficiari particolari, come i soggetti invalidi o le famiglie con minori a carico, conservano il diritto all’intero importo, senza subire tagli percentuali anche se con livelli di reddito più elevati.