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Quando si puņ essere assunti anche se non si č vincitori di un concorso pubblico ma si č idonei in graduatoria

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Assunzione di un idoneo non vincitore

Nel mondo dei concorsi pubblici, la distinzione tra i candidati vincitori e quelli idonei č netta e si basa su criteri ben definiti stabiliti da ogni bando di concorso.

Non sempre la fine di un concorso pubblico segna la conclusione delle speranze di impiego per i partecipanti che non risultano vincitori. Anche chi risulta idoneo, pur senza essere il vincitore, potrebbe avere opportunità future di assunzione. Le graduatorie dei concorsi, infatti, rimangono valide per un determinato periodo: per la maggior parte dei casi, questo termine è di due anni dalla data di approvazione.

Le possibilità di assunzione attraverso lo scorrimento di queste graduatorie aumentano soprattutto per i concorsi banditi da enti locali, come i Comuni, dove le liste di idoneità hanno una validità estesa fino a tre anni. Non tutti gli idonei possono essere considerati per future assunzioni. Esiste una limitazione, comunemente chiamata "norma taglia idonei", che prevede la permanenza in graduatoria solo per una parte di coloro che hanno superato tutte le prove del concorso per l'intera durata di validità della stessa. Vediamo allora:

  • Perché è importante l'idoneità a un concorso pubblico
  • Quando scatta l'assunzione di un idoneo non vincitore

Perché è importante l'idoneità a un concorso pubblico

Nel mondo dei concorsi pubblici, la distinzione tra i candidati vincitori e quelli idonei è netta e si basa su criteri ben definiti stabiliti da ogni bando di concorso. Questi criteri delineano il numero di posti disponibili e il sistema di punteggio che determina la classifica finale dei partecipanti.

Un concorso pubblico prevede che ogni candidato accumuli un punteggio attraverso una serie di prove, ad esempio una prova scritta. Per superare una prova scritta che assegna un totale di 30 punti, potrebbe essere richiesto di ottenere almeno 21 punti. In base a questo sistema di valutazione:

  • i candidati vincitori sono quelli che, avendo accumulato i punteggi più alti in tutte le prove, si collocano nei posti effettivamente disponibili per l'assunzione, come previsto dal bando;
  • i candidati idonei ma non vincitori sono coloro che hanno superato tutte le prove con un punteggio di sufficienza e anche eventuali visite mediche, ma il cui punteggio non è stato abbastanza alto da rientrare nei posti limitati offerti dal concorso.
La permanenza in graduatoria di questi candidati idonei è soggetta a restrizioni: solo una quota limitata di idonei può rimanere in graduatoria. Solo un numero di idonei non superiore al 20% dei posti a concorso può essere incluso nella graduatoria finale dopo l’ultimo dei vincitori. Per esempio, in un concorso che offra 1.000 posti, non più di 200 candidati idonei possono rimanere in lista.

Questa regolamentazione mira a ottimizzare le risorse e gestire le aspettative dei partecipanti, garantendo al contempo un processo equo e trasparente nella selezione del personale pubblico.

Quando scatta l'assunzione di un idoneo non vincitore

Gli idonei non vincitori di un concorso pubblico rimangono in lista per un periodo determinato, tipicamente due anni per la maggior parte dei concorsi, mentre per quelli banditi da enti locali il termine si estende a tre anni. Durante questo lasso di tempo, questi candidati possono essere considerati per eventuali assunzioni future attraverso il meccanismo dello scorrimento di graduatoria, permettendo alle pubbliche amministrazioni di attingere da un pool di candidati già valutati senza la necessità di indire nuovi concorsi. Questo sistema non solo riduce i costi ma accelera anche il processo di assunzione.

Nonostante questa possibilità, non è automatico che tutti gli idonei in graduatoria vengano poi assunti. Secondo il Consiglio di Stato, gli idonei non vincitori non possiedono un diritto assoluto all'assunzione. La loro eventualità di entrare in servizio dipende dalla disponibilità di posti vacanti, dalle risorse economiche e dalle decisioni amministrative.

La stessa sentenza ha chiarito che, sebbene lo scorrimento della graduatoria sia considerato la norma per coprire posti vacanti, l'organizzazione di un nuovo concorso è un'eccezione che deve essere giustificata dall'Amministrazione. Questa giustificazione è necessaria quando le condizioni del nuovo concorso differiscono da quelle precedenti, come nel caso di modifiche ai requisiti o alle prove di selezione.

In sostanza, le pubbliche amministrazioni sono tenute a valutare se esistono graduatorie valide prima di procedere con nuovi concorsi, assicurando una gestione trasparente e motivata delle risorse umane.

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