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Quanti soldi si dovrebbe aver guadagnato e risparmiato a 40 anni secondo le ultime statistiche

di Marcello Tansini pubblicato il
Secondo le ultime statistiche

Quante risorse finanziarie bisognerebbe aver accumulato entro i 40 anni? Statistiche, strategie di risparmio, errori comuni, benessere economico e consigli su gestione patrimoniale.

Arrivare a compiere quarant'anni è spesso associato a una fase di maturità personale, lavorativa e familiare. In questo periodo, la stabilità economica acquisisce un peso crescente, in quanto consente una maggiore capacità decisionale e una migliore gestione degli imprevisti. Gestire il denaro in modo consapevole non significa solo garantirsi un tenore di vita soddisfacente, ma anche affrontare con serenità eventi inattesi e preparare la propria sicurezza futura, sia individuale che familiare.

Il risparmio accumulato entro questa età è il punto di partenza per realizzare progetti importanti e salvaguardare il proprio benessere psicologico. Risparmiare, dunque, non è una mera opzione, ma la base per garantire scelte ragionate e autonomia nella vita adulta.

Obiettivi di risparmio: quanti soldi si dovrebbe avere a 40 anni

Le principali indagini condotte da esperti di finanza personale hanno individuato delle linee guida di riferimento per valutare il livello di accumulo necessario entro i quarant'anni. Sebbene le cifre vadano sempre rapportate alla situazione individuale, emerge un dato ricorrente e largamente condiviso. Gli specialisti consigliano di puntare ad accumulare almeno due o tre volte il proprio reddito annuo netto come patrimonio complessivo, comprendente non solo la giacenza bancaria ma anche eventuali investimenti, fondi pensione e riserve liquide.

Per chiarire, si può ricorrere a un esempio pratico:

Reddito annuo netto

24.000 euro

Cifra suggerita entro i 40 anni

48.000 - 72.000 euro

Si tratta di parametri orientativi, non vincolanti, utili tuttavia a fare il punto sulle proprie strategie e sul percorso seguito fino a oggi. Nel confronto internazionale, si rafforza la tendenza a dare priorità all'accumulo di un fondo d'emergenza (pari a 3-6 mesi di spese fisse), accanto agli investimenti di lungo termine finalizzati sia alla previdenza sia a spese straordinarie (acquisto di casa, spese per i figli, ecc.).

Secondo gli ultimi studi di settore, emerge inoltre come la capacità di risparmio aumenti notevolmente tra i 30 e i 40 anni, periodo in cui la carriera lavorativa tende a consolidarsi e le spese fisse possono essere meglio pianificate. In questa fascia d'età, costruire un patrimonio vuol dire rendersi autonomi, cogliere opportunità di investimento e tutelare la qualità della vita, anche in presenza di imprevisti come licenziamenti, malattie o crisi congiunturali.

Infine, creare un benchmark attraverso percentuali come due o tre volte il reddito annuo aiuta a mantenere il controllo sulle proprie finanze, fissando obiettivi realistici e favorendo una maggiore consapevolezza nel prendere decisioni economiche rilevanti.

Come calcolare la cifra ideale da risparmiare

La valutazione dell'entità del patrimonio da accumulare non può prescindere da un'analisi attenta di alcune variabili soggettive. In particolare, il livello del reddito, il numero di familiari a carico, eventuali debiti, costi di vita e aspettative per il futuro sono elementi determinanti.

Uno strumento semplice ed efficace per impostare una strategia è la regola 50/30/20. Essa suddivide il budget mensile come segue:

  • 50% per i bisogni primari (bollette, affitto, cibo, trasporti)
  • 30% per desideri e svago (viaggi, ristoranti, abbigliamento)
  • 20% per risparmi e investimenti
Applicando questa regola, una persona con reddito netto mensile di 2.000 euro dovrebbe mettere da parte ogni mese almeno 400 euro, da destinare a risparmi e/o strumenti di investimento. Nei casi in cui il tenore di vita sia più alto o più basso rispetto alla media nazionale, la percentuale destinata ai risparmi va adattata in base alle proprie necessità e priorità.

È importante inoltre distinguere tra risparmio di breve termine (fondo emergenze) e investimento di lungo termine (pensione, acquisto immobiliare, progetti per i figli). Ogni famiglia dovrebbe pianificare un budget che preveda fondi separati per le differenti esigenze, rivalutando periodicamente la strategia sia in base ai cambiamenti del reddito, sia delle condizioni del mercato.

La costanza e la disciplina sono infine elementi chiave: versare piccole somme ogni mese, evitando le spese impulsive e monitorando l'andamento dei propri conti, permette di raggiungere risultati significativi anche in assenza di grandi cifre di partenza.

Strategie per accumulare risparmi e gestire il denaro in modo efficace

Per costruire in maniera solida il proprio patrimonio nei decenni precedenti ai 40 anni è necessario adottare alcune abitudini finanziarie specifiche. Ecco le strategie più efficaci secondo le esperienze dei consulenti:

  • Automatizzare i risparmi: impostare trasferimenti automatici su un conto separato ogni mese elimina il rischio di dimenticanze e riduce la tentazione di spendere.
  • Stabilire un budget dettagliato: monitorare le uscite, utilizzando, se possibile, strumenti digitali o app, aiuta a identificare spese superflue e correggere la rotta quando necessario.
  • Tagliare i costi inutili: confrontare tariffe per le utenze, approfittare di carte fedeltà e cashback, organizzare pasti in casa, vendere oggetti non più necessari.
  • Diversificare gli investimenti: affidarsi a una combinazione di strumenti come fondi indicizzati, ETF, obbligazioni e immobili, in linea con il proprio profilo di rischio.
  • Imparare le basi dell'educazione finanziaria: conoscere il funzionamento dei prodotti di risparmio/investimento e informarsi su agevolazioni fiscali e previdenza complementare.
  • Rivedere gli obiettivi periodicamente: adeguare le strategie in base a cambiamenti di reddito, familiari o normativi.
Altro aspetto vincente è la definizione di obiettivi concreti, come fissare la cifra da accumulare in un dato intervallo temporale (ad esempio, ogni 5 anni) o programmare tappe legate ad eventi della vita (nascita dei figli, acquisto casa, ecc.). Questo favorisce motivazione e controllo, stimolando la disciplina necessaria per non disperdere risorse.

Gli errori da evitare nella costruzione del patrimonio a 40 anni

Mancare una pianificazione finanziaria è uno degli errori più frequenti. Rimandare la stesura di un piano di risparmio porta spesso a non raggiungere gli obiettivi prefissati e ad affrontare l'imprevisto senza adeguate coperture.

  • Sottostimare le spese ricorrenti: trascurare uscite periodiche può generare squilibri nei conti.
  • Eccessiva fiducia nei debiti: finanziare beni superflui o investire senza coperture adeguate incrementa il rischio di insostenibilità finanziaria.
  • Concentrare tutto il risparmio su un solo obiettivo: diversificare gli accantonamenti evita di trovarsi sguarniti di fronte a cambiamenti (es. licenziamento, problemi di salute, nuove spese impreviste).
  • Trascurare l'educazione finanziaria: non informarsi abbastanza sui prodotti scelti o sulle implicazioni fiscali può causare perdite significative.
Superare questi errori significa anche rinunciare alla tentazione dell'acquisto impulsivo, concentrarsi su ciò che è veramente prioritario e mantenere una visione di lungo periodo sulle proprie finanze.

Risparmio, benessere mentale e sicurezza economica dopo i 40 anni

Il patrimonio accumulato a quarant'anni non riguarda solo percentuali e cifre. Diversi studi sottolineano che la stabilità economica si traduce in un miglioramento della salute psicologica, poiché riduce l'ansia e il timore degli imprevisti, offrendo maggiore serenità e libertà di scelta.

Il rapporto fra equilibrio finanziario e benessere mentale si rafforza laddove la persona sente di poter affrontare non solo le emergenze, ma anche i cambiamenti della vita, dalla crescita dei figli alla possibilità di reinventarsi professionalmente o coltivare passioni che richiedono investimenti.

Le strategie che risultano particolarmente efficaci in questo contesto sono:

  • Imparare a mantenere uno stile di vita sostenibile rispetto alle proprie entrate e desideri.
  • Prevenire lo stress finanziario creando un fondo emergenze che copra almeno 3-6 mesi di spese fisse.
  • Monitorare costantemente il bilancio per mantenere il controllo sulle scelte future.
La suddivisione del capitale accumulato richiede logica e obiettivi mirati. Gli esperti consigliano:
  • Fondo emergenze: dovrebbe essere costruito per coprire almeno 3-6 mesi di spese imprescindibili (affitto, cibo, utenze).
  • Pensione: destinare circa il 10% del reddito mensile a forme di previdenza integrativa, beneficiando delle deduzioni fiscali previste dalla normativa vigente.
  • Fondo per i figli: depositi o investimenti a basso rischio per coprire spese future, come istruzione universitaria o acquisto di prima casa.
Cruciale è l'automatizzazione dei versamenti nei diversi strumenti, per garantire continuità e crescita nel tempo, e un monitoraggio periodico della ripartizione per adeguarla ai cambiamenti familiari o normativi. Tra le soluzioni più apprezzate figurano i fondi pensione integrativi per adulti e minori, che vantano vantaggi fiscali e accumulo capitale su lungo termine.

Il movimento FIRE: andare in pensione a 40 anni è davvero possibile?

Negli ultimi anni si è affermato in Italia ed Europa il movimento FIRE (Financial Independence, Retire Early), che mira all'indipendenza finanziaria e al pensionamento anticipato, anche a 40 anni. Gli aderenti perseguono livelli estremi di risparmio (fino al 50% o più delle entrate) e investimenti prevalentemente in attività rischiose come azioni o ETF.

Secondo la cosiddetta regola del 4%, bisogna accumulare un patrimonio pari a 25 volte le spese annuali desiderate, vivendo poi grazie a un prelievo annuo del 4%. Ciò richiede disciplina ferrea e, nella maggior parte dei casi, rinunce significative sullo stile di vita, difficile da mantenere soprattutto con figli o redditi medi.

Pertanto, pur trattandosi di una strategia educativa e stimolante per acquisire maggiori competenze finanziarie, non rappresenta una soluzione per tutti. Spesso la realtà conviene una maggiore flessibilità, pianificando una semi-indipendenza a 50 o 55 anni, senza esasperare le rinunce o compromettere il benessere personale.