Con l'introduzione del registro elettronico nella scuola, i docenti sono tenuti a inserire immediatamente, e in tempo reale, i compiti assegnati agli studenti.
Il registro elettronico scolastico rappresenta una piattaforma centrale per la documentazione del percorso scolastico, l’accesso ai dati relativi al rendimento e la comunicazione integrata fra gli attori coinvolti. Parallelamente, la crescente digitalizzazione solleva l’esigenza di tutelare il diritto alla disconnessione, tema che assume rilievo in relazione al benessere di studenti, docenti e genitori chiamati ad interagire tramite strumenti online, spesso oltre l’orario scolastico ordinario.
Il registro elettronico scolastico è un sistema digitale che ha sostituito progressivamente il registro cartaceo nelle scuole italiane. Si caratterizza come una piattaforma informatica accessibile tramite web e app dedicate, che consente al personale docente e amministrativo l’inserimento di dati essenziali sull’andamento didattico e disciplinare degli alunni. Tra le principali funzionalità rientrano: rilevazione di presenze e assenze, inserimento voti, annotazione di ritardi e uscite anticipate, gestione delle comunicazioni scuola-famiglia, pubblicazione di circolari e, soprattutto, assegnazione dei compiti a casa. Genitori e studenti possono consultare in tempo reale tutte le informazioni, prenotare colloqui e visionare comunicazioni tramite credenziali personali rilasciate dalla segreteria, favorendo la partecipazione al percorso scolastico e la trasparenza amministrativa.
L’attribuzione dei compiti a casa tramite il registro elettronico è disciplinata da precise norme organizzative e indicazioni ministeriali, che richiedono il tempestivo inserimento delle attività assegnate, di norma al termine della lezione o entro la giornata stessa. Questo sistema garantisce la tracciabilità e l’immediatezza dell’informazione, prevenendo omissioni e criticità nella comunicazione degli incarichi. Recenti circolari del Ministero dell’Istruzione hanno sancito che l’annotazione dei compiti a casa debba avvenire sia sul registro elettronico sia sul diario personale, con l’obiettivo di sviluppare l’autonomia degli studenti e ridurre l’eccessivo ricorso alla tecnologia in età scolare, preservando il rapporto con la scrittura manuale. Tale disposizione è particolarmente attenzionata nella scuola primaria, dove la doppia annotazione favorisce sia il controllo da parte dei genitori attraverso la piattaforma digitale sia la crescita della responsabilità individuale nei bambini.
La pervasività delle tecnologie digitali nella vita scolastica ha reso urgente la tutela del diritto alla disconnessione, inteso come la libertà per studenti, lavoratori e famiglie di non essere obbligatoriamente reperibili attraverso strumenti digitali al di fuori degli orari stabiliti. Sebbene la normativa italiana non riconosca ancora questo diritto in maniera esplicita a scuola, principi affini sono disciplinati dalla Legge n. 81/2017 per il lavoro agile, che prevede specifiche modalità di riposo e la regolazione della reperibilità tramite accordo scritto. Recenti proposte di legge e orientamenti europei (si veda la Raccomandazione del Parlamento europeo del 21 gennaio 2021) invitano a definire regole chiare circa i limiti delle comunicazioni scolastiche e lavorative tramite strumenti digitali, con deroga solo in casi di necessità e urgenza documentate. Il rispetto dei tempi di riposo e della privacy emerge come elemento chiave per promuovere il benessere psico-sociale di tutta la comunità educativa e prevenire il rischio di iperconnessione e stress digitale.
Gli ultimi interventi normativi e ministeriali hanno evidenziato la volontà di equilibrare l’utilità degli strumenti digitali con la tutela dell’autonomia e della salute degli studenti. La più recente circolare ministeriale ribadisce che, sebbene i compiti debbano essere sempre annotati sul registro elettronico per garantire la trasparenza verso le famiglie, è essenziale che siano riportati anche dal discente sul proprio diario cartaceo. In materia di disconnessione, il disegno di legge in discussione presso il Parlamento amplia la riflessione su orari di comunicazione scuola-famiglia-docente, proponendo tutele più ampie per studenti e personale scolastico contro l’invasività delle notifiche digitali fuori dagli orari previsti. Tale approccio mira a rafforzare il diritto al riposo, promuovendo una gestione responsabile della comunicazione digitale.