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Riforma commercialisti approvato il ddl, le novità e modifiche per professionisti

di Marcello Tansini pubblicato il
Riforma commercialisti approvato ddl

Dalle nuove regole per i tirocinio, all'equo compenso a modifiche per il sistema elettorale: cosa prevede la nuova riforma dei commercialisti approvata

La recente approvazione parlamentare del Ddl per la riforma dei commercialisti rappresenta un passaggio significativo nel panorama delle professioni economico-giuridiche italiane. Tale aggiornamento normativo coinvolge oltre 120.000 operatori tra dottori commercialisti ed esperti contabili, offrendo risposte concrete alle esigenze di modernizzazione e adattamento dettate da un mercato in rapido mutamento.

Le novità introdotte, elaborate attraverso un costante dialogo tra il Governo e gli enti rappresentativi del settore, mirano a semplificare i percorsi di accesso alla professione, valorizzando le competenze specialistiche e garantendo maggiori tutele sia per i professionisti sia per i clienti. 

Motivazioni e principi ispiratori del nuovo disegno di legge

Secondo i dati recenti, si è registrata una progressiva diminuzione degli iscritti under-40 all’albo (-32,3% in 18 anni) e un incremento significativo degli over-60, dati che riflettono la necessità di rendere più attrattivo e accessibile l’iter professionale per le nuove generazioni.

Nello stesso periodo, l’età media della categoria è aumentata da 47,4 a 52,5 anni, mentre il numero di tirocinanti e candidati all’Esame di Stato ha subito una diminuzione pari al 63,5%. Alla base della riforma si trovano quindi principi di semplificazione, riduzione dei tempi per l’abilitazione e valorizzazione delle competenze multidisciplinari, anche in risposta alle trasformazioni del tessuto imprenditoriale e alle crescenti esigenze dei clienti, come:

  • Riorganizzazione delle attività professionali con distinzione tra competenze riservate e funzioni tipiche in ambito tributario, societario, economico e giuslavoristico.
  • Apertura a modalità di esercizio in forma associata e societaria, secondo criteri di semplificazione e rispetto della concorrenza.
  • Revisione delle incompatibilità professionali per una maggiore flessibilità degli incarichi.
  • Introduzione di strumenti di tutela come l’assicurazione collettiva a beneficio della clientela.

Revisione della disciplina del tirocinio: tempi e modalità 

Uno degli aspetti più rilevanti della nuova disciplina riguarda la revisione del tirocinio. La riforma prevede la possibilità di svolgere il periodo di praticantato, che resta pari a 18 mesi per la sezione A dell’albo, già durante il percorso accademico: triennale per aspiranti esperti contabili e magistrale per coloro che intendono esercitare come commercialisti. Questa soluzione offre diversi vantaggi per gli studenti e i giovani professionisti:
  • Riduzione dei tempi di accesso: la concomitanza tra studi universitari e tirocinio elimina l’intervallo post-laurea tradizionalmente necessario, anticipando l’abilitazione alla professione e l’ingresso nel mercato del lavoro.
  • Personalizzazione del percorso: maggiore flessibilità nella gestione delle esperienze formative e pratica professionale, consentendo agli iscritti di orientarsi verso settori di specifico interesse (es. crisi d’impresa, fiscalità internazionale, consulenza aziendale).
  • Allineamento agli standard europei: la misura si pone in linea con le direttive UE in materia di qualifica e formazione continua, favorendo la mobilità e il reciproco riconoscimento delle competenze a livello comunitario.
Le modifiche introducono anche una riformulazione degli obiettivi formativi: sono richiesti livelli più elevati di conoscenza operativa, padronanza della normativa vigente e consapevolezza delle responsabilità etico-deontologiche. 

Equo compenso e nuove regole per le prestazioni professionali

Il principio di equo compenso, introdotto nella nuova regolamentazione, garantisce poi che le prestazioni dei professionisti siano retribuite in modo proporzionato e trasparente rispetto a quantità, qualità e tipologia dell’incarico. La determinazione dei corrispettivi non sarà più lasciata a mera contrattazione privata ma sarà soggetta all’aggiornamento di parametri ministeriali, fermi da oltre un decennio, anche per i rapporti svolti in forma associata o societaria. Le novità riguardano, in particolare:

  • Liberà contrattuale, ma entro limiti fissati per legge relativi ad adeguatezza e dignità professionale.
  • Obbligo di documentare con chiarezza la base di calcolo della parcella e la tipologia delle prestazioni incluse.
  • Revisione periodica dei parametri ministeriali, secondo criteri di aggiornamento per la tutela sia del professionista sia del cliente.
  • Applicabilità del principio anche alle società tra professionisti, assicurando uniformità di trattamento tra le diverse forme di esercizio.

Attività in forma aggregata e società tra professionisti: cosa cambia

La riforma disciplina poi in dettaglio le modalità di costituzione, la gestione, i limiti e l’iscrizione delle società tra professionisti, attribuendo agli organi di controllo responsabilità specifiche circa la verifica dei requisiti societari. Le principali modifiche sono:
  • Previsione di un regolamento organico per la formazione di società tra professionisti, con criteri di trasparenza nella composizione e nella governance.
  • Obbligo di iscrizione in apposita sezione dell’albo, con pieno rispetto delle regole deontologiche e di incompatibilità già vigenti per la professione individuale.
  • Monitoraggio costante da parte del Consiglio nazionale e degli Ordini locali sulle società iscritte, per garantire la qualità dei servizi resi.

Rafforzamento dell’aggiornamento professionale e innovazione nelle competenze

Il costante aggiornamento delle competenze rappresenta un requisito imprescindibile per l’iscrizione all’albo e la permanenza nell’esercizio della professione. Particolare attenzione viene posta all’introduzione di materie emergenti, come la gestione della crisi d’impresa, strumenti normativi evoluti e digitalizzazione. Gli iscritti sono tenuti a seguire percorsi formativi obbligatori, organizzati sia a livello centrale, dal Consiglio nazionale, sia da enti accreditati. Tra i vantaggi della nuova impostazione:
  • Incremento della qualità del servizio offerto e maggiore sicurezza per la clientela.
  • Possibilità di specializzazione in aree a elevata complessità normativa (ad esempio, procedure concorsuali, fiscalità internazionale).
  • Apertura ai temi dell’innovazione, con attenzione agli strumenti digitali e alle nuove figure professionali richieste dal mercato.

Riforma del sistema elettorale e delle cariche rappresentative

Le modifiche al sistema elettorale per gli organi rappresentativi degli Ordini professionali sono orientate a garantire un accesso più agevole ai giovani, la parità di genere e la tutela delle minoranze. Il nuovo assetto prevede:
  • Riduzione dell’anzianità di iscrizione richiesta per candidarsi, incentivando il ricambio generazionale tra i membri degli organi elettivi.
  • Introdotte misure per l’equilibrio di genere, come quote riservate, doppia preferenza o alternanza di rappresentanza nelle liste elettorali.
  • Possibilità di svolgimento delle elezioni con modalità telematiche sicure e certificate, così da assicurare massima partecipazione e trasparenza.
  • Revisione e razionalizzazione dei casi di incompatibilità, decadenza e sospensione dagli organi di categoria, con l’obiettivo di rafforzare imparzialità e efficacia delle cariche rappresentative.
La durata dei mandati rimane fissata in quattro anni, con limite di due mandati consecutivi, e viene altresì valorizzata la rappresentanza delle minoranze, in modo da garantire il pluralismo interno alla categoria.