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Al via il rinnovo dei contratti statali 2025-2027, firmata direttiva per 10 miliardi. I prossimi passaggi

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Il ministro Zangrillo ha firmato la direttiva per il rinnovo dei contratti per gli Statali nel triennio 2025-2027: prevede una dotazione di 10 miliardi di euro. Gli obiettivi e i programmi

L'avvio della nuova stagione contrattuale per i dipendenti pubblici segna una svolta significativa nell'assetto delle relazioni sindacali e nella gestione delle risorse umane dello Stato. La recente direttiva, sottoscritta dal Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, dà ufficialmente il via alle procedure per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali relativi al triennio 2025-2027, coinvolgendo milioni di lavoratori e introducendo elementi di innovazione e trasparenza nel percorso negoziale.

La direttiva madre e le tappe per il rinnovo del contratto 2025-2027

La direttiva madre, recentemente emanata dal Ministro Zangrillo, costituisce la cornice normativa per l'intero processo di rinnovo dei contratti per gli Statali nel triennio 2025-2027. Tale atto d'indirizzo ha lo scopo di accelerare le procedure negoziali, favorendo una maggiore coerenza tra le tempistiche dei cicli contrattuali e i periodi di riferimento, obiettivo da tempo sollecitato sia dalle organizzazioni sindacali che dagli addetti ai lavori. L'articolato della direttiva prevede:

  • Avvio tempestivo delle trattative subito dopo la certificazione della rappresentatività sindacale da parte di ARAN.
  • Coinvolgimento coordinato dei comparti principali: Funzioni centrali, Sanità, Enti locali, Scuola e settori speciali.
  • Valutazione preventiva dell'impatto economico presso il MEF, per garantire sostenibilità e certezza delle risorse.
  • Attenzione ai profili normativi innovativi: valorizzazione del merito, flessibilità organizzativa, rafforzamento dello smart working e revisione dei sistemi di welfare aziendale.
L'intento è quello di superare le criticità registrate nei cicli precedenti, contraddistinti da ritardi strutturali e da un'eccessiva frammentazione dei tavoli negoziali. Il programma prevede la chiusura dei rinnovi 2022-2024 ancora in sospeso (per Scuola ed Enti locali) e il contestuale  avvio delle nuove trattative, a partire dalle Funzioni centrali.

Le risorse stanziate: utilizzo dei 10 miliardi e impatto sulle retribuzioni

La dotazione finanziaria fissata per il triennio 2025-2027 ha un valore di quasi 10 miliardi di euro, una cifra senza precedenti per la pubblica amministrazione italiana. Questi fondi sono destinati principalmente agli incrementi retributivi, alla copertura dell’inflazione e all’ampliamento delle misure di welfare aziendale, in linea con le raccomandazioni contenute nell’atto di indirizzo ministeriale. Le principali finalità d'investimento sono:

  • Recupero del potere d’acquisto: le risorse disponibili saranno prioritariamente impiegate per adeguare gli stipendi degli statali alle variazioni del costo della vita, attenuando gli effetti dell’inflazione accumulata nell’ultimo triennio.
  • Riduzione del divario tra comparti: vengono stanziate somme specifiche per diminuire le disuguaglianze retributive tra dipendenti delle diverse amministrazioni, in particolare tra Ministeriali e dipendenti degli enti locali.
  • Sgravi e detassazione: parte dei fondi servirà per rafforzare i sistemi di incentivazione e detassazione dei premi di risultato, oltre agli interventi sui buoni pasto, favorendo una maggiore equità con il settore privato.
  • Innovazione organizzativa: sarà incentivato l'uso delle risorse per progetti di efficientamento, formazione continua e digitalizzazione dei processi lavorativi.
Dal punto di vista salariale, sono previsti incrementi medi che potrebbero superare i 140 euro lordi mensili, con variazioni in funzione del profilo lavorativo e della specificità dell’amministrazione di appartenenza. Nelle categorie sanitarie, ad esempio, gli aumenti potranno essere più significativi.