Nel nuovo accordo raggiunto, il rinnovo del contratto collettivo nazionale prevede diversi importanti cambiamenti: tutte le novità ufficiali.
Con il rinnovo contratto bancari Bcc 2024 scatta una serie di novità. Approvato infatti il primo pagamento di 300 euro è previsto per settembre 2024, seguito da due tranche di 60 euro a gennaio 2025. L'ultimo assegno, di 75 euro, sarà erogato a gennaio 2026. Non solo, ma è ufficiale che a questi importi si aggiunge una somma una tantum di 1.200 euro come recupero arretrati, che sarà corrisposta a luglio.
È stata anche approvata la riduzione dell'orario di lavoro settimanale di 30 minuti, mantenendo la stessa retribuzione, a partire dal primo luglio 2025. Questo cambiamento interessa oltre 36.000 lavoratori. Vediamo allora tutte le novità ufficiali e da quanto parte questo carico di modifiche:
La prima tranche di 300 euro viene già erogata con la mensilità di settembre, seguita da un secondo aumento di 60 euro a gennaio 2025 e da un altro incremento di 75 euro a gennaio 2026. Questo contratto, che interessa circa 36.500 lavoratori, sarà valido fino al 31 dicembre 2025.
L'accordo, siglato tra Federcasse e i sindacati Fabi, First, Fisac, Uilca e Ugl credito, è stato commentato positivamente sia dal vicepresidente di Federcasse, Matteo Spanò, che dal segretario nazionale della Fabi, Luca Bertinotti. Spanò ha sottolineato l'aumento retributivo e l'impegno a sostenere la presenza delle filiali nelle comunità locali, mentre Bertinotti ha evidenziato la protezione delle garanzie e tutele economiche per i lavoratori del settore.
Nel nuovo accordo raggiunto, il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei bancari prevede diversi importanti cambiamenti. A partire dal primo luglio 2025, l'orario di lavoro settimanale sarà ridotto di mezz'ora mantenendo la stessa retribuzione. È stata introdotta una nuova indennità cashless di 90 euro. Inoltre, le aziende contribuiranno alla Banca del Tempo Solidale con il 30% rispetto ai versamenti volontari dei dipendenti.
Per favorire la nuova occupazione, la contribuzione al Fondo di Sostegno al Reddito sarà destinata, per due anni, al Fondo Occupazione Credito Cooperativo, alla Cassa Mutua Nazionale e alla premorienza. Nel biennio 2025-2026, i versamenti al Fondo di Solidarietà saranno sospesi, dati i 90 milioni di euro di capienza attuale. Le aziende contribuiranno per lo 0,36% della retribuzione imponibile, destinando lo 0,28% al Fondo Occupazione, lo 0,06% alla Cassa Mutua Nazionale e lo 0,02% al fondo premorienza. Dal 1° gennaio 2025, l'obbligo di finanziare il Fondo per l'Occupazione del Credito Cooperativo sarà dello 0,135% per le Bcc e dello 0,05% per i lavoratori.
L'accordo include un richiamo alla partecipazione, con una commissione di studio che esaminerà modelli sostenibili per il coinvolgimento dei dipendenti. Si affronta anche il tema della desertificazione bancaria, con l'impegno a individuare misure organizzative per i territori a rischio, nell'ambito dell'Organismo nazionale sull'impatto delle nuove tecnologie e digitalizzazione.