Le trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per il settore trasporto merci, logistica e spedizioni stanno procedendo speditamente.
Il settore del trasporto merci, logistica e spedizioni sta assistendo a una trasformazione nel modo in cui classifica il proprio personale. L'ultimo aggiornamento ha portato l'elenco delle figure professionali coinvolte a 50, con l'introduzione di nuovi ruoli spinti dall'avanzamento dell'intelligenza artificiale e da altre innovazioni tecnologiche, nonché l'aggiornamento di figure esistenti.
Questa evoluzione segue la scia di cambiamenti già avvenuti in passato, come l'introduzione delle figure di rider nel 2018 e di driver nel contratto precedente, che hanno segnato momenti di crescita nel settore. Con l'ultimo aggiornamento contrattuale, figure storiche come la dattilografa verranno eliminate dal sistema di classificazione, riflettendo la riduzione del loro ruolo nell'era digitale. Allo stesso modo, gli addetti alle casse in contanti vedranno il proprio ruolo rinnovato, in risposta alla prevalenza di transazioni digitali.
Tra le nuove figure professionali emergono ruoli come data scientist e analista di cybersecurity, che indicano una crescente enfasi sulla gestione dei dati e sulla sicurezza informatica. Ecco le novità:
Durante l'ultimo incontro è stata evidenziata l'intenzione di accelerare i negoziati per arrivare rapidamente a un accordo che soddisfi tutte le parti coinvolte. Tra le priorità c'è la rivalutazione dei salari, erosi dall'inflazione e dalle politiche monetarie europee, oltre a un focus rinnovato su formazione, salute e sicurezza sul lavoro, sostegno alla genitorialità e equilibrio tra vita privata e professionale.
I prossimi appuntamenti saranno decisivi per definire i dettagli del contratto. La discussione si concentrerà sulla gestione degli orari di lavoro, sia per il personale viaggiante che non. Si esploreranno modi per compensare i disagi dei turni, inclusa la possibilità di ridurre l'orario di lavoro mantenendo invariato il salario, e l'integrazione della formazione professionale durante l'orario lavorativo come strumento per raggiungere questo obiettivo.
I sindacati propongono l'introduzione di tre giorni di permesso annuo retribuito, aggiuntivi a quelli già esistenti, per facilitare la conciliazione tra vita lavorativa e privata. Le parti si dedicheranno all'espansione dei diritti dei lavoratori. Un altro tema centrale sarà la clausola sociale, con i sindacati che spingono per l'estensione delle tutele normative ed economiche a tutti i lavoratori in caso di cambio di appalto, garantendo la continuità contrattuale.
Le trattative per il rinnovo del contratto nel settore dei trasporti merci, logistica e spedizioni stanno entrando in una fase cruciale. Le parti stanno attualmente lavorando alla ridefinizione delle normative, un aspetto che era stato lasciato in secondo piano nell'ultimo accordo. La questione più pressante rimane l'aggiustamento economico in risposta all'inflazione, che ha raggiunto livelli senza precedenti negli ultimi anni.
I sindacati hanno proposto un aumento del 18% sul trattamento economico complessivo per compensare non solo l'inflazione passata ma anche quella proiettata per il 2023. Questo aumento si tradurrebbe in un incremento salariale di circa 350 euro per la figura professionale media.
Nonostante il focus attuale sulle norme, è importante sottolineare che sono già stati fatti passi sul fronte economico. Prima della scadenza del contratto è stata introdotta un'indennità di copertura economica per mitigare l'effetto della vacanza contrattuale. Questa indennità ammonta a 46,66 euro mensili a partire da aprile e aumenterà a 69,99 euro da ottobre per i livelli medi.
Da qui l'urgenza manifestata di aggiornare il contratto per adeguarlo sia alle esigenze operative del settore sia alle condizioni economiche dei lavoratori, puntando a realizzare questi aggiustamenti in tempi brevi. In particolare, propone di concentrare la maggior parte dell'aumento salariale sui livelli minimi, dati i tassi inflazionistici del 2023 che devono essere compensati.
Dall'altro lato c'è chi evidenzia la necessità di dare risposte concrete al calo del potere d'acquisto causato dall'inflazione, che sta mettendo sotto pressione le famiglie italiane. Prevede però che il rinnovo del contratto possa richiedere tempo, dato il bisogno di recuperare gli aspetti normativi trascurati nel rinnovo del 2021, quando l'attenzione era concentrata sulle urgenze economiche in un periodo critico per il paese.