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Sanzioni e multe Fisco per tasse non pagate, dal 1 settembre cambiano ufficialmente con Decreto Governo Meloni approvato

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Cambia e si alleggerisce il calcolo delle tasse per i contribuenti italiani: come saranno modificate dopo l’approvazione del nuovo Decreto

Come cambiano le sanzioni e le multe del Fisco per le tasse non pagate dal primo settembre dopo l’approvazione del nuovo Decreto? A partire dal prossimo settembre, cambia il sistema di calcolo delle sanzioni fiscali per il mancato pagamento di tasse e imposte da parte dei contribuenti italiani.

Vediamo di seguito nel dettaglio cosa succederà dopo l’approvazione del nuovo Decreto della delega fiscale riguardante la revisione delle sanzioni.

  • Come cambiano le sanzioni e le multe per il mancato pagamento delle tasse
  • Chi potrà pagare le multe riviste dopo l’approvazione del nuovo Decreto

Come cambiano le sanzioni e le multe per il mancato pagamento delle tasse

Il viceministro del Lavoro Leo ha spiegato che il nuovo decreto approvato punta al calcolo proporzionale delle sanzioni e a garantire l'applicazione del principio del ne bis in idem, evitando così la duplicazione dei procedimenti e delle sanzioni per uno stesso fatto materiale.

Per quanto riguarda le sanzioni amministrative, saranno ridotte da un quinto a un terzo, introducendo un principio di maggiore proporzionalità.

In particolare, per chi non presenta la dichiarazione dei redditi o dell'Irap o la dichiarazione del sostituto d'imposta, la multa non sarà più del 240% attualmente previsto ma del 120%.

Inoltre:

  • per la dichiarazione infedele, la sanzione non sarà più del 90 e fino al180% ma al 70%;
  • per l'omessa registrazione degli atti, le sanzioni oscilleranno tra il 45% e il 120% della somma dovuta;
  • per gli atti non presentati o negati durante eventuali ispezioni, le sanzioni saranno comprese tra i 250 e i 2mila euro;
  • per i disallineamenti sulla dichiarazione di successione e le dichiarazioni dei redditi infedeli, le multe oscilleranno tra i 250 e i mille euro;
  • per le omissioni nelle successioni, le sanzioni saranno tra i 150 e i 500 euro;
  • per il mancato pagamento dell’imposta di bollo, la multa sarà maggiorata dell’80% rispetto alla somma iniziale
Per i commercianti, poi, per l'omessa o tardiva trasmissione, o con i dati incompleti o non veritieri dei corrispettivi giornalieri, arriva un tetto di mille euro alle sanzioni, mentre per l'omessa, incompleta o infedele comunicazione delle minusvalenze sarà prevista una sanzione massima di 30mila euro e non più di 50mila.

Per le Partite Iva, invece, è stato fissato un tetto per le sanzioni del 60% di quanto dovuto e non si andrà sul penale se non si versano Iva o ritenute in casi di forza maggiore, di crisi di liquidità e di rateizzazione dei debiti. 

Chi potrà pagare le tasse riviste dopo l’approvazione del nuovo Decreto

Le novità relative ai pagamenti delle tasse ridotte interesseranno, dunque, tutte le tipologie di contribuenti.

Parliamo dei lavoratori dipendenti, dei pensionati, dei commercianti e dei titolari di Partite Iva che hanno evaso il dovuto pagamento ma non per propria volontà ma per indisponibilità economica.

Secondo quanto spiegato dal governo, infatti, se un contribuente non paga le tasse perché non ha i soldi per farlo, non deve essere ulteriormente punito, ma trainato verso una più semplice adesione al pagamento, per esempio ricorrendo alla rateizzazione e con sanzioni più basse che limitano le conseguenze.

Inoltre, chi regolarizzerà la propria posizione debitoria con la rateizzazione, non rischierà la confisca dei beni.

Quest’ultima, però, sarà ancor più difficile come provvedimento e solo limitata ai casi più gravi di evasione.