Gli interessi moratori per pagamenti in ritardo sono una penalitŕ imposta quando un debitore omette consapevolmente di onorare le scadenze delle fatture o manca agli obblighi contrattuali.
Il ritardo nel soddisfare un obbligo di pagamento entro le scadenze concordate costituisce il presupposto per l'instaurazione di un procedimento di diffida nei confronti del debitore, implicando l'accumulo di interessi moratori sul debito residuo, che si sommano all'importo originariamente dovuto al creditore.
Esaminiamo con maggior precisione la natura degli interessi di mora, la loro metodologia di calcolo e le disposizioni previste dalla legislazione attuale del 2024:
La procedura standard per la messa in mora comprende l'invio di una notifica formale da parte del creditore, per mezzo di raccomandata andata e ritorno o Pec, che attribuisce carattere ufficiale all'avviso e determina un termine preciso per il soddisfacimento dell'obbligo.
La maturazione degli interessi moratori è un meccanismo legale che si attiva automaticamente dopo il superamento della data limite stabilita per il pagamento, iniziando dal giorno successivo alla scadenza. L'obbligo di corrispondere gli interessi moratori sussiste per il debitore anche in assenza di un accordo specifico preesistente, servendo come compensazione per il ritardo con cui il creditore riceve il pagamento, e fungendo pertanto da indennizzo.
L'atto di messa in mora, oltre a fare da promemoria formale per il debitore riguardo le scadenze, interrompe anche i termini di prescrizione. In questo contesto, il debitore moroso è tenuto a indennizzare il creditore per le perdite o i mancati guadagni derivanti dal ritardo o dall'inadempienza, indipendentemente dall'andamento di eventuali dispute relative al debito principale.
Gli interessi moratori nel 2024 vengono imposti in contesti di transazioni commerciali utilizzando il tasso legale per altre tipologie contrattuali. Il primo step consiste nell'identificare il contesto contrattuale specifico. Successivamente, si determina l'inizio del periodo di maturazione degli interessi, che comincia il giorno seguente alla data limite stabilita per il pagamento.
Qualora le parti non abbiano definito un tasso specifico, a seguito di un'azione legale o di un procedimento arbitrale, il tasso di interesse legale applicabile si allinea a quello utilizzato per i ritardi nei pagamenti commerciali. La crescita degli interessi nel tempo si calcola applicando un tasso percentuale all'importo in questione. Di consegeunza il calcolo degli interessi si basa sull'importo in sospeso, il tasso o percentuale di interesse applicabile, la durata del ritardo, espressa in numero di giorni.
La computazione degli interessi di mora su debiti non saldati si basa su un indice normato e periodicamente aggiornato, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale ogni sei mesi. Il parametro di riferimento per il calcolo è il tasso di interesse legale definito dalla Banca centrale europea, al quale si aggiunge un margine che non deve eccedere l'8% e che attualmente si attesta all'8%, come delineato dal decreto legislativo 231 del 2002.
La formula per determinare gli interessi di mora implica la moltiplicazione dell'importo insoluto per il tasso di mora e per i giorni di ritardo, il risultato del quale è diviso per 365:
Importo dovuto × Tasso di mora × Giorni di ritardo / 365
Il tasso legale di riferimento per i ritardi nei pagamenti nelle transazioni commerciali era fissato allo 0%. A questa percentuale si aggiungono 8 punti percentuali, conformemente alla normativa attuale, determinando un tasso di mora dell'8% applicabile per la prima metà dell'anno 2021.