L'ammontare del mutuo che una persona può ottenere dipende non solo dall'importo della rata, ma anche dalla durata del finanziamento.
Accendere un mutuo per acquistare una casa è una delle operazioni finanziarie più importanti che una persona possa affrontare. La concessione di un prestito ipotecario da parte di una banca dipende da diversi fattori, tra cui il reddito mensile netto, la durata del finanziamento, il tasso di interesse applicato e la percentuale di finanziamento rispetto al valore dell'immobile. Chi percepisce uno stipendio compreso tra 1.500 e 2.000 euro netti ha buone possibilità di ottenere un mutuo, ma l'importo massimo finanziabile varia in base alla sostenibilità della rata e alle condizioni proposte dall'istituto di credito. Vediamo dunque:
Se il reddito mensile è di 1.500 euro, la rata massima sostenibile oscilla tra 450 e 525 euro. Se invece lo stipendio netto mensile è pari a 2.000 euro, la rata può variare tra 600 e 700 euro. Questo calcolo determina l'importo massimo del mutuo, poiché una rata più alta consente di accedere a un prestito maggiore, sempre tenendo conto del numero di anni su cui viene distribuito il rimborso.
L'ammontare del mutuo che una persona può ottenere dipende non solo dall'importo della rata, ma anche dalla durata del finanziamento. Più lungo è il mutuo, più rate si dovranno pagare, ma con un importo mensile inferiore. Ma una durata eccessiva comporta un maggiore costo degli interessi nel tempo.
Con un tasso fisso medio del 3%, e ipotizzando un mutuo della durata di 25 anni, chi ha uno stipendio di 1.500 euro potrebbe ottenere circa 120.000 euro, mentre chi percepisce 2.000 euro potrebbe arrivare a 156.000 euro. Se la durata del finanziamento fosse invece di 30 anni, l'importo potrebbe aumentare rispettivamente a 130.000 e 170.000 euro. Un mutuo più breve, ad esempio 20 anni, ridurrebbe gli importi ottenibili, ma consentirebbe di risparmiare sugli interessi complessivi pagati alla banca.
Oltre al rapporto tra stipendio e rata, le banche considerano anche altri elementi prima di concedere un mutuo. Uno degli aspetti più rilevanti è la percentuale di finanziamento rispetto al valore dell'immobile, conosciuta come Loan to Value. In genere, le banche finanziano fino all'80% del valore della casa, il che significa che l'acquirente deve disporre di un anticipo pari al 20% del prezzo d'acquisto.
Se, ad esempio, si vuole acquistare un immobile del valore di 200.000 euro, la banca potrebbe concedere un mutuo massimo di 160.000 euro, richiedendo al mutuatario un anticipo di 40.000 euro. Questo può rappresentare un ostacolo per chi non ha risparmi a sufficienza per coprire l'anticipo. Tuttavia, alcune banche offrono mutui al 100%, ma con tassi di interesse più elevati e garanzie aggiuntive, come la fideiussione da parte di un familiare.
Anche la situazione familiare e la tipologia di contratto lavorativo influiscono sulla decisione della banca. Un lavoratore dipendente a tempo indeterminato ha maggiori possibilità di ottenere il mutuo rispetto a un lavoratore autonomo o con contratto a tempo determinato, poiché il reddito di quest'ultimo è considerato meno stabile e sicuro nel lungo periodo.
Infine, la banca valuta anche il merito creditizio del richiedente, controllando eventuali segnalazioni come cattivo pagatore nei database della Centrale Rischi. Avere prestiti in corso o un elevato utilizzo del credito revolving può ridurre la possibilità di ottenere un mutuo di importo elevato.