Negli ultimi anni, quasi tutti i principali costruttori automobilistici hanno introdotto una tecnologia destinata a cambiare il comportamento degli automobilisti nel traffico urbano: i sistemi Start & Stop. Questi dispositivi, progettati per spegnere e riavviare automaticamente il propulsore durante le brevi soste, hanno rapidamente guadagnato terreno grazie alle normative sempre più stringenti sulle emissioni e a una crescente attenzione per l'ambiente. Pur portando indubbi vantaggi in tema di risparmio di carburante e riduzione delle emissioni, la loro presenza solleva oggi domande e perplessità tra automobilisti e addetti ai lavori.
Come funziona il sistema Start & Stop e perché è stato introdotto
L’obiettivo principale di questa innovazione tecnica risiede nel minimizzare sprechi energetici e inquinamento, soprattutto nelle città congestionate. Quando il veicolo si ferma – ad esempio al semaforo o in coda – una centralina elettronica valuta parametri come temperatura del motore, stato della batteria, uso del climatizzatore e inclinazione della strada. Se le condizioni lo consentono, il motore viene spento automaticamente mantenendo attivi i servizi essenziali (luci, infotainment, servosterzo elettrico). Alla volontà di ripartire – rilevata dal rilascio del freno o dalla pressione della frizione – si attiva un motorino d’avviamento dedicato o un alternatore reversibile, riavviando il motore in pochi decimi di secondo.
La diffusione di Start & Stop è stata incentivata dalle norme europee Euro sulle emissioni, che mirano a ridurre la CO₂ e gli inquinanti soprattutto in ambiente urbano. Oltre al motore a combustione, il sistema coinvolge componenti specifici:
- Motorini d’avviamento potenziati: realizzati per supportare molti più cicli rispetto a quelli tradizionali.
- Batterie speciali (AGM/EFB): in grado di resistere a scariche profonde e cicli di ricarica rapidi.
- Sensori: gestiscono un set articolato di logiche di sicurezza e preservano l’integrità degli elementi chiave.
Il sistema è di solito
disattivabile manualmente e viene escluso in automatico se determinati parametri (basso stato di carica, motore freddo) non sono rispettati.
Vantaggi del sistema Start & Stop: consumi, emissioni e ambiente
L’introduzione di Start & Stop ha consentito ai veicoli di abbattere parte dei consumi dovuti ai regimi di minimo, in particolare laddove le soste sono frequenti. Le case automobilistiche, spinte dai requisiti normativi ma anche dalla domanda di soluzioni a basso impatto, hanno perseguito questi benefici:
- Risparmio di carburante: nei contesti urbani, la riduzione del consumo sulle medie e lunghe percorrenze può arrivare al 7-10% nel ciclo cittadino, sebbene risulti meno rilevante su percorsi extraurbani o autostradali.
- Minori emissioni: spegnere il motore porta a una diminuzione diretta di CO₂ e degli inquinanti negli ambienti densamente popolati, contribuendo a una migliore qualità dell’aria. Questo impatto è particolarmente apprezzabile nei centri urbani, spesso soggetti a restrizioni sui livelli di emissioni.
- Più efficienza dei sistemi di post-trattamento: limitando il funzionamento al minimo si riducono i depositi sulle candele e nella valvola EGR, a beneficio della manutenzione e dell’efficacia dei dispositivi anti-inquinamento.
Si evidenzia inoltre una sensibile
riduzione del rumore e delle vibrazioni quando il veicolo è fermo, a tutto vantaggio del comfort nei centri abitati.
Svantaggi e possibili danni del sistema Start & Stop: motore, batteria, avviamento
Se da un lato la funzione di arresto e riavvio del propulsore rappresenta una soluzione pratica agli sprechi energetici, d’altro canto comporta conseguenze tecniche da non sottovalutare:
- Usura delle componenti di avviamento: motorini e batterie sono sottoposti a un numero di cicli dieci volte superiore rispetto ai sistemi tradizionali, imponendo sollecitazioni elevate che richiedono materiali e progettazioni dedicate.
- Stress meccanico sui cuscinetti: in fase di avviamento “a secco”, prima dell’attivazione della lubrificazione idrodinamica completa, le superfici dei cuscinetti motore possono essere soggette a micro-usura. È stato stimato un incremento potenziale degli avviamenti da circa 50.000 a diverse centinaia di migliaia nel corso della vita utile dell’auto dotata di Stop-Start.
- Dipendenza da batterie specifiche: l’uso di accumulatori non idonei (es. batterie piombo-acido anziché EFB/AGM) espone a guasti, difficoltà d’avviamento, spegnimenti improvvisi e riduzione della longevità dell’intero sistema.
- Ritardi nella ripartenza: una minima ma percepibile latenza sensoriale può essere avvertita dagli automobilisti, soprattutto nelle manovre frequenti o nelle partenze rapide in salita o coda.
Va notato che i costruttori hanno sviluppato soluzioni tecniche – come materiali innovativi per le bronzine e motorini di nuova generazione – ma
la manutenzione attenta resta imprescindibile per evitare inconvenienti e preservare la sicurezza.
Tecnologie e componenti dedicati: batterie AGM, EFB e motorini di avviamento rinforzati
Per sostenere le ripetute accensioni dettate dalla logica Stop-Start occorrono componenti tecnologici evoluti, diversi da quelli montati sui veicoli tradizionali. Di seguito si analizzano le principali innovazioni:
- AGM (Absorbent Glass Mat): batterie sviluppate per resistere a scariche profonde e cicli frequenti. Particolarmente diffuse su veicoli dotati di sistemi di recupero energia e molte utenze elettriche, garantiscono lunga durata e prestazioni elevate.
- EFB (Enhanced Flooded Battery): soluzione intermedia, tipica delle auto compatte e berline, con buona resistenza ai carichi ciclici e costo inferiore rispetto alle AGM. Vengono prescritte dal costruttore con la raccomandazione di seguire tale scelta anche al momento della sostituzione.
- Motorini/Alternatori rinforzati: progettati con doppie elettrocalamite, cuscinetti evoluti e meccanismi ottimizzati per un avviamento fluido. Supportano centinaia di migliaia di accensioni senza decadimenti precoci di efficacia.
L’abbinamento di queste soluzioni garantisce
sicurezza e affidabilità, fermo restando che la corretta manutenzione e la registrazione in centralina della nuova batteria restano passaggi imprescindibili per il funzionamento ottimale del sistema.
Affidabilità, manutenzione e casi di malfunzionamento nella vita reale
Molti utenti riferiscono casi in cui Stop-Start smette di funzionare correttamente, spesso per cause legate ad accumulatori esausti, manutenzione trascurata o condizioni ambientali non favorevoli (temperature rigide, climatizzatore in uso, pendenze eccessive). Simili criticità sono generalmente temporanee o sintomo di una batteria arrivata a fine vita, ma possono essere fonte di disservizi come mancati avviamenti o errori di centralina.
L’affidabilità del sistema dipende quindi da:
- Uso esclusivo di batterie specifiche (come richiesto dal costruttore): impiegare modelli di tipo sbagliato accelera l’usura e la comparsa di malfunzionamenti.
- Controlli regolari dello stato di carica: soprattutto dopo soste prolungate, periodi invernali o frequente percorrenza urbana.
- Manutenzione programmata: pulizia dei terminali, verifica cablaggi, registrazione della batteria in centralina su veicoli più recenti.
Esperienze dirette confermano che un uso attento e il rispetto delle prescrizioni di assistenza
aumentano la durata e la funzionalità del sistema.
Quando conviene disattivare lo Start & Stop (e quando no)
Praticamente tutte le auto moderne consentono di interrompere temporaneamente la funzione Stop-Start tramite apposito tasto. Questa soluzione può essere utile:
- in caso di manovre ripetute in parcheggi stretti
- durante salite ripide con partenze frequenti
- quando la batteria è al limite e in attesa di sostituzione
Sconsigliati gli interventi permanenti su centralina o impianto elettrico che eludano la funzione per sempre: ciò può innescare errori diagnostici e rischi di omologazione o garanzia. In assenza di problematiche, il sistema può restare attivo nella guida urbana ed essere disattivato solo in situazioni critiche o a rischio di scarica.
Il futuro del sistema Start & Stop nelle nuove auto
Il contesto attuale segnala nuove direzioni per il panorama automobilistico. L’ascesa dei propulsori ibridi e delle motorizzazioni totalmente elettriche porta a una progressiva trasformazione della gestione delle fasi di arresto e partenza:
- I sistemi ibridi integrano Stop-Start con veleggiamento e spegnimento prolungato del termico nei centri abitati, migliorando le prestazioni rispetto alle versioni tradizionali.
- Sui veicoli full electric la funzione Stop-Start risulta superflua, dato che il motore elettrico non consuma energia a veicolo fermo.
- Nei nuovi modelli, si registra una riduzione della presenza di sistemi tradizionali di Start & Stop, mentre cresce l’impiego di soluzioni integrate (starter/alternatori BSG, powertrain ibridi evoluti).
L’adozione futura di tale tecnologia dipenderà dall’evoluzione delle
policy antinquinamento (direttive UE, Euro 7) e dalla progressiva affermazione delle auto elettriche. Il segmento delle auto endotermiche di fascia media e bassa resta comunque il principale destinatario del sistema, almeno fino a un ricambio generazionale del parco circolante.
La vera convenienza dello Start & Stop, quindi, viene messa in discussione?
Nonostante le promesse iniziali di risparmio e sostenibilità, oggi la valutazione della reale efficacia di Start-Stop è sempre più sfaccettata. Nei contesti urbani congestionati, l’apporto in termini di emissioni e consumi resta positivo, specie se la manutenzione viene eseguita secondo le specifiche di progetto. Tuttavia, l’aumentato carico su batteria e avviamento, gli elevati costi di ricambio e i possibili disservizi hanno indotto parte degli automobilisti a disattivare la funzione nei casi non strettamente necessari. Le prospettive di ulteriore evoluzione delle tecnologie di propulsione suggeriscono che, nei veicoli futuri, la funzione come oggi concepita potrebbe essere gradualmente ridimensionata, lasciando il passo a soluzioni più avanzate e integrate nei sistemi di gestione energetica dell’auto.