Si fa sempre più severa la morsa contro lo streaming illegale e il pezzotto per vedere le partita di calcio online su Internet. Ora la Guardia di Finanza per scoprire gli utenti che ne fanno uso ha lanciato una serie di siti civetta, ecco come funzionano.
Lo streaming illegale delle partite di Serie A rappresenta un fenomeno in crescita che preoccupa autorità e organismi di controllo. Utilizzato principalmente tramite IPTV pirata e sistemi noti come pezzotto, permette agli utenti di accedere ai contenuti protetti senza abbonamenti ufficiali. Le perdite economiche per broadcaster come DAZN sono significative e hanno favorito e alimentato una lotta sempre più forte da parte delle istituzioni, tra cui la Guardia di Finanza, per contrastare questa pratica illecita sempre più diffusa.
I siti civetta sono una strategia adottata dalle autorità per identificare e monitorare gli utenti che fanno ricorso a streaming illegale e sistemi come il pezzotto. Queste piattaforme simulano un'offerta di contenuti illegalmente piratati, richiedendo agli utenti di registrarsi inserendo dati personali e, talvolta, informazioni di pagamento. In questo modo, le autorità possono raccogliere informazioni dettagliate sugli utenti che cercano di accedere a contenuti protetti.
La Guardia di Finanza, in collaborazione con organismi come l'AGCOM e sotto l'egida della legge n. 93/2023, ha intensificato le operazioni di controllo, creando e utilizzando questi siti per smascherare la rete di utenti pirati. Il metodo si basa sulla raccolta di dati provenienti dalle registrazioni, che vengono poi utilizzati per rintracciare gli utenti e, successivamente, notificare le sanzioni previste.
L’uso dei siti civetta rientra in un approccio più ampio per combattere la pirateria, in cui le tecnologie di tracciamento e identificazione giocano un ruolo fondamentale. L'adozione di Piracy Shield, strumento tecnologico sviluppato dallo Studio Previti e implementato per supportare l'AGCOM, migliora ulteriormente la capacità di rilevare e bloccare le trasmissioni illecite, intervenendo efficacemente anche sugli utenti finali.
Un altro aspetto coinvolge le piattaforme digitali come Google e Cloudflare, con cui le autorità hanno avviato un dialogo per supportare le procedure investigative e di blocco. La Procuradi Catania ha già avviato indagini su vasti network di utenti, indicando una sempre maggiore collaborazione tra le istituzioni e le piattaforme tecnologiche per intensificare la lotta contro lo streaming illegale.
Queste azioni sono parte di una strategia deterrente che mira non solo a bloccare chi diffonde contenuti illegali, ma anche a scoraggiare gli utenti di oggi per prevenire la crescita del fenomeno in futuro. L’obiettivo è rafforzare la percezione che anche il semplice tentativo di accedere a questi siti civetta possa comportare conseguenze legali significative.
La lotta alla pirateria nel campo dello streaming illegale ha visto da quest'anno finalmente l'implementazione di strumenti innovativi come il Piracy Shield, progettato per arginare la diffusione di contenuti illeciti. Questo sistema, sviluppato dallo Studio Previti e adottato dall’AGCOM, è in grado di individuare e bloccare i domini che trasmettono illegalmente contenuti protetti. Piracy Shield funziona in modo automatico, consentendo il blocco immediato di indirizzi IP e domini pirata attraverso un processo di segnalazione rapida alle autorità competenti.
Uno degli elementi chiave è la possibilità di applicare multe automatiche agli utenti colti in flagrante nell’utilizzo di streaming illegali. Questo meccanismo, reso possibile grazie a un protocollo di collaborazione tra la Procura e la Guardia di Finanza, permette di sanzionare in modo diretto e tempestivo gli utenti finali, con pene pecuniarie che vanno da 150 a 5.000 euro. La legge n. 93/2023 ha fornito la base legale necessaria per l’implementazione di queste misure, supportando una più rigorosa applicazione delle sanzioni.
Il Piracy Shield funziona integrandosi con gli operatori delle telecomunicazioni come TIM, Vodafone, e Fastweb, che, una volta ricevuto il ticket di segnalazione, sono in grado di oscurare i siti pirata nel giro di pochi minuti. Questa collaborazione è centrale per l'efficacia del sistema, riducendo drasticamente il tempo necessario per rimuovere i contenuti illegali dal web.
Sono stati individuati meccanismi per affrontare possibili errori di identificazione, come l’implementazione di una whitelist di siti sicuri, prevenendo il blocco accidentale di siti legittimi. Le autorità stanno cercando di migliorare ulteriormente il sistema, lavorando con giganti della tecnologia quali Google, per ottimizzare la rilevazione e il blocco, garantendo una procedura equa e affidabile.
Gli utenti che scelgono di utilizzare streaming illegale per guardare eventi sportivi, come le partite di Serie A, si espongono a una serie di rischi e conseguenze significative. Uno dei principali pericoli è rappresentato dalle possibili ripercussioni legali, poiché accedere a contenuti protetti da copyright senza abbonamenti autorizzati costituisce un atto illecito. In Italia, la normativa in vigore prevede multe salate per chi viene scoperto a fruire di trasmissioni illegali, con importi che possono raggiungere i 5.000 euro.
Oltre alle implicazioni legali, vi sono anche rischi associati alla sicurezza informatica. I siti e le piattaforme di streaming illegali sono spesso veicoli per malware e altri software dannosi. Gli utenti possono inavvertitamente scaricare virus che compromettono i loro dispositivi, potenzialmente portando alla perdita di dati sensibili o all’interruzione del funzionamento del sistema. Inoltre, l'utilizzo di questi servizi richiede spesso la condivisione di dati personali, che possono essere utilizzati in modo fraudolento dai gestori di tali siti.
In ultimo, ma spesso dimenticato, c'è il rischio del blocco della connessione agli utenti da parte dei fornitori di accesso a Internet, che potrebbero decidere di sospendere o limitare il servizio agli utenti scoperti a fruire di streaming illegali. Alcuni provider hanno politiche rigide nei confronti di attività illegali, collaborando attivamente con le autorità per monitorare e rilevare queste pratiche.