Come richiesto da numerose associazioni del settore, diventa ufficial e confermata la proroga dell'obbligo del CIN che entrerà in vigore dal 1 Gennaio 2025. E lo spostamento di data vale anche per i nuovi interventi a livello di sicurezza.
All’indomani delle diverse richieste di proroga arrivate soprattutto nelle ultime settimane, il Ministero del Turismo ha ufficialmente confermato la proroga per la richiesta del Cin per gli immobili destinati agli affitti brevi e turistici. Vediamo qual è la nuova scadenza fissata.
La richiesta di slittamento era stata presentata mesi fa a causa di problemi tecnici che si stavano riscontrando nella procedura di ottenimento del Codice.
Secondo il portale del Ministero del Turismo, il 20 ottobre risultava, infatti, che avessero ricevuto il Cin solo poco più della metà delle attività registrate nella Banca dati delle strutture ricettive.
Il Cin deve ormai sempre comparire negli annunci relativi alle locazioni sia di appartamenti interi che di stanze per affitti brevi o turistici.
I soggetti interessati possono ottenerlo tramite la Banca dati nazionale delle strutture ricettive (Bdsr), accedendo alla piattaforma bdsr.ministeroturismo.gov.it con Spid o Cie.
Chi dal 2 gennaio 2025 non rispetterà gli obblighi di legge sul Cin, rischierà pesanti sanzioni che prevedono il pagamento di un importo da 800 euro a 8mila euro per chi non possiede il codice e da 500 euro fino a 5mila euro per chi lo ha, ma non lo espone correttamente.
La proroga sempre al primo gennaio 2025 vale anche per l’adeguamento alle normative sulla sicurezza degli immobili interessati. Si tratta di un procedimento necessario per garantire che le strutture rispettino tutti gli standard adeguati in termini di sicurezza e prevenzione dei rischi.
Si pensi alla presenza di sistemi antincendio funzionanti, all'adeguata segnaletica per le uscite di emergenza, o alla corretta gestione degli impianti elettrici e a gas.
La proroga permetterà ai gestori di avere più tempo per rispettare le disposizioni, considerando che i tecnici e i professionisti del settore sono spesso sovraccarichi di richieste che rallentano i lavori.
Per chi non si adeguerà alle nuove norme e per l’assenza dei dispositivi per la rilevazione di gas, monossido di carbonio ed estintori, dal 2 gennaio sarà soggetto a sanzioni comprese tra i 600 e 6mila euro.
Inoltre, chi affitta più di quattro immobili senza dichiarare l’attività di tipo imprenditoriale rischia una sanzione che va dai 2mila ai 10mila euro.