Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Su quali settori investire con i fondi di investimento nel 2025, il confronto tra varie analisi

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Fondi di investimento nel 2024

Quali settori conviene scegliere per investire? I trend emergenti e il confronto tra le analisi dei principali esperti sui fondi di investimento più promettenti

Il mercato azionario ha registrato un andamento positivo, con un rendimento medio del 7% per gli investitori in fondi comuni di investimento italiani. I fondi azionari hanno ottenuto risultati brillanti, con un incremento del 13,6%, raggiungendo un picco del 20,7% per gli investimenti in azioni italiane. Di contro, i fondi obbligazionari hanno mostrato un rendimento più contenuto, attestandosi al +4,8%.

Guardando al 2025, è possibile posizionarsi strategicamente in specifiche aree geografiche, comparti di mercato e strumenti finanziari che presentano prospettive interessanti. Prima di esaminare le opportunità di investimento, è necessario considerare il contesto macroeconomico previsto per il prossimo anno.

Previsioni economiche per il 2025

In controtendenza rispetto alle aspettative più pessimistiche, l'economia globale ha dimostrato una notevole resilienza, evitando la recessione, particolarmente negli Stati Uniti, grazie alle efficaci politiche fiscali. Da uno scenario che prefigurava un hard landing, si è passati a una prospettiva di soft landing, per arrivare a una previsione di no landing.

I mercati finanziari hanno risposto positivamente a questo rinnovato clima di fiducia, registrando performance a doppia cifra. Gli analisti ritengono che questo scenario favorevole possa estendersi anche al 2025.

Sul fronte dell'inflazione, le previsioni indicano che rimarrà sotto controllo, oscillando tra il 2% e il 3%, sia negli Stati Uniti che in Europa. La recessione, almeno per quanto riguarda l'economia statunitense, sembra improbabile secondo il 57,7% degli esperti del settore. In questo contesto macroeconomico, si prospetta un altro anno di risultati positivi sui mercati finanziari.

Settori azionari promettenti per il 2025

La selezione dei settori su cui puntare per il 2025 richiede un'analisi approfondita delle tendenze di mercato e delle prospettive di crescita. Ecco i comparti che presentano le migliori opportunità:

Titoli bancari europei

Le istituzioni finanziarie dell'Unione Europea rappresentano una scelta prioritaria per il 2025. Grazie alle rigorose misure regolamentari implementate dalla Banca Centrale Europea dopo la crisi finanziaria del 2008-2009, le banche europee godono oggi di una solida posizione patrimoniale. Questi istituti potrebbero trarre significativo vantaggio da tassi di interesse che si manterranno relativamente elevati, permettendo di generare profitti consistenti anche nel 2025.

Un aspetto particolarmente attraente di questi titoli è la loro capacità di offrire dividendi fino al 6%, rappresentando così un'opzione interessante sia per la crescita del capitale che per il reddito passivo.

Utilities e transizione energetica

Il settore delle utilities dovrebbe beneficiare significativamente della continua transizione verso le energie alternative. Le aziende che operano in questo comparto stanno investendo massicciamente in fonti rinnovabili come l'energia solare, eolica e idroelettrica.

I fondi di investimento focalizzati sulle società impegnate nella transizione energetica potrebbero offrire rendimenti interessanti nel 2025, supportati da politiche governative favorevoli e dalla crescente domanda di soluzioni energetiche sostenibili.

Healthcare

Il settore sanitario, nonostante abbia attraversato una fase di debolezza, presenta interessanti prospettive di recupero nel medio-lungo termine. Le innovazioni biotecnologiche, i progressi nella medicina personalizzata e l'invecchiamento della popolazione globale sono fattori che sostengono le prospettive di crescita di questo comparto.

I fondi specializzati in aziende farmaceutiche, biotecnologiche e di dispositivi medici potrebbero rappresentare un'opportunità di investimento significativa per il 2025.

Tecnologia

Il comparto tecnologico, sebbene spesso caratterizzato da valutazioni elevate, continua a beneficiare di tassi di crescita strutturali superiori alla media. Megatrend quali intelligenza artificiale, cloud computing, semiconduttori e cybersecurity offrono prospettive di crescita a lungo termine.

Per il 2025, i sottosettori più promettenti includono:

  • Intelligenza artificiale e machine learning
  • Cloud computing e servizi correlati
  • Semiconduttori e hardware avanzato
  • Cybersecurity

Opportunità nel mercato obbligazionario

Nel 2025, il mercato obbligazionario potrebbe vedere la propria consacrazione come asset principale nei portafogli diversificati. Gli esperti suggeriscono di dedicare fino al 60% dell'allocazione al reddito fisso, distribuito strategicamente tra diverse tipologie di strumenti.

Corporate bond di qualità

È possibile ottenere un rendimento del 4% investendo in corporate bond denominati in euro di elevata qualità (investment grade). Questi strumenti offrono un equilibrio interessante tra rendimento e rischio per gli investitori che cercano stabilità.

Obbligazioni subordinate bancarie

Per gli investitori disposti ad assumere un rischio maggiore, le obbligazioni subordinate emesse da istituti bancari di primaria importanza potrebbero rappresentare un'opzione valida, con la possibilità di raggiungere rendimenti intorno al 5%.

Obbligazioni high yield

Accettando un ulteriore grado di rischio, gli investitori potrebbero puntare su obbligazioni high yield denominate in euro, che offrono potenziali rendimenti del 6,5-7%. È importante sottolineare che, in caso di una recessione più profonda del previsto o di un ulteriore rialzo dei tassi, i prezzi di questi strumenti potrebbero subire perdite rilevanti.

Titoli di Stato europei

I titoli governativi europei rappresentano un'opzione conservativa ma solida per il 2025. Le emissioni dei paesi core dell'Eurozona offrono stabilità, mentre i titoli dei paesi periferici possono garantire rendimenti leggermente superiori a fronte di un rischio incrementale.

Strategie valutarie per il 2025

Dal punto di vista delle valute, il 2025 potrebbe offrire interessanti opportunità di diversificazione:

Yen giapponese

Si prevede che lo yen beneficerà della fine della politica di controllo della curva dei rendimenti da parte della Banca del Giappone (BoJ), in contrasto con una politica monetaria più accomodante della Federal Reserve (Fed). Questa divergenza nelle politiche monetarie potrebbe favorire un apprezzamento della valuta nipponica.

Valute scandinave e franco svizzero

Le dinamiche monetarie globali dovrebbero favorire il rimbalzo delle valute scandinave (corona svedese e norvegese) e l'apprezzamento del franco svizzero, tradizionale bene rifugio nei periodi di incertezza. L'apprezzamento di queste valute rispetto all'euro dovrebbe oscillare tra due e tre punti percentuali.

Dollaro australiano

Le obbligazioni denominate in dollari australiani potrebbero registrare guadagni significativi se l'economia cinese dovesse stabilizzarsi o riprendere un percorso di crescita. La stretta correlazione tra l'economia australiana e quella cinese rende questa valuta particolarmente sensibile agli sviluppi economici del gigante asiatico.

Dollaro statunitense

Per quanto riguarda il dollaro americano, gli esperti consigliano di mantenere, ma non aumentare, l'esposizione alle obbligazioni denominate in USD. Le aspettative di una politica monetaria più accomodante da parte della Fed potrebbero esercitare pressioni al ribasso sulla valuta americana.

Allocazione ottimale del portafoglio per il 2025

Sulla base delle analisi di mercato e delle prospettive economiche, gli esperti suggeriscono la seguente allocazione di portafoglio per il 2025:

  • 60% reddito fisso: distribuito tra titoli di Stato, obbligazioni corporate e titoli inflation-linked
  • 20% mercato azionario: con focus su settori come information technology, healthcare, finanziari e industriali
  • 20% alternative: equamente diviso tra materie prime e mercati privati
Questa distribuzione mira a bilanciare rendimento e rischio in un contesto di mercato che, pur positivo, presenta ancora elementi di incertezza.
Leggi anche