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Superbonus 110%: i rischi per chi non completa i lavori entro 2023

di Marianna Quatraro pubblicato il
superbonus lavori 2023

Nessuna proroga e riduzione delle aliquote: cosa si prepara a cambiare ancora per il superbonus 110% dopo ultime novità approvate ufficialmente

Cosa succede per il superbonus 110% se i lavori in casa singola o condominio non si finiscono entro il 2023? Ha fatto molto discutere il superbonus 110%, quest’anno già ridotto al 90%, che se per condomini e case singole è stata una misura considerata eccezionale, visti i lavori previsti a costo zero per condomini e proprietari di casa, per lo Stato si è tradotto in costi incalcolabili che hanno provocato non pochi problemi, tanto che tra riduzioni e cancellazioni si discute da tempo di come modificare il superbonus.

  • Quali sono le regole del superbonus 110% ancora in vigore fino a fine 2023
  • Cosa cambia per superbonus 110% se non si finiscono i lavori in casa singola o condominio entro il 2023

Quali sono le regole del superbonus 110% ancora in vigore fino a fine 2023

Le regole attualmente in vigore per il superbonus 110-90% riguardano soprattutto le scadenze da rispettare per poter usufruire del pieno sconto con cessione in fattura e alqiuote correnti.

In particolare, le norme vigenti prevedono per:

  • condomini, possibilità di usufruire del superbonus al 110% se hanno inviato la Cilas entro il 31 dicembre 2022 e la delibera assembleare è precedente al 25 novembre 2022, con scadenza del 110% il 31 dicembre, poi si passa al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025, mentre i condomini che hanno inviato la Cilas dal primo gennaio 2023 hanno diritto al superbonus solo in misura ridotta al 90% e se la Cilas non è stata inviata entro il 16 febbraio scorso non hanno diritto alla cessione del credito (stesse regole valide per case plurifamiliari fino a 4 unità residenziali con proprietà unitaria);
  • villette e case unifamiliari, possibilità di usufruire del superbonus al 110% solo se alla data del 30 settembre 2022 risultava effettuato almeno il 30% dei lavori, con lavori da terminare entro il 31 dicembre prossimo;
  • villette e case unifamiliari che al 30 settembre 2022 non avevano ancora effettuato il 30% dei lavori, possibilità di usufruire del superbonus solo se gli immobili sono posseduti da contribuenti con un reddito calcolato con il quoziente familiare entro i 15mila euro e nella misura ridotta del 90% fino al 31 dicembre 2023;
  • edifici in zone colpite da sisma e alluvioni, il superbonus è al 110% per tutti gli edifici residenziali dal 2009 e fino al 31 dicembre 2025 e per le aree colpite da alluvioni la scadenza è il 31 dicembre prossimo.

Cosa cambia per superbonus 110% se non si finiscono i lavori in casa singola o condominio entro il 2023

Il superbonus 110% dal 2024 è destinato a sparire e per i condomini l'agevolazione scenderà al 70%, mentre per villette e unifamiliari sarà cancellata, anche nella versione depotenziata e limitata ai soli redditi più bassi prevista quest'anno e per chi non finisce i lavori in casa singola o condominio entro il 31 dicembre 2023, resterà solo l’opzione della detrazione diretta. Nessuna proroga, dunque, per sconto in fattura e cessione del credito per il superbonus per le spese del 2024. 

Se, quindi, i lavori in casa singola o condominio non si finiscono entro il 2023 non si può più usufruire di sconti in fattura e cessioni del credito per il superbonus né tantomeno delle attuali aliquote previste che si preparano ad essere ridotte.

Ciò significa che per usufruire del superbonus 110%-90% con sconto in fattura o cessione del credito, bisogna terminare i lavori entro la fine del 2023 altrimenti si corre il rischio di pagamenti o blocchi di cantieri. Ma le novità non finiscono qui: dal 2024 scatta, infatti, anche il taglio delle aliquote per il superbonus, che scendono prima al 70% nel 2024 e poi al 65% nel 2025.

Per evitare di ‘perdere’ l’agevolazione piena del superbonus e di correre il rischio di blocco di migliaia di cantieri, bisogna muoversi per tempo con soluzioni prima della fine dell’anno 2023.

Per esempio, se un condominio entro il 31 dicembre 2023 effettua i primi due Sal (stato avanzamento lavori) e cessioni per il 60%, per terminare i lavori entro il 2023 usufruendo appieno del superbonus dovrebbe versare il rimanente 40% entro il 31 dicembre facendo un atto di fede nei confronti del costruttore o, in alternativa, versare il 40% gradualmente fino a fine lavori, ma in tal caso si avrebbe un bonus non più al 110% ma ridotto al 70%.


 

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