Una nuova ondata di truffe via SMS sfrutta la paura dei mancati pagamenti autostradali: sistemi sofisticati, siti clonati e smishing minacciano gli utenti. Ecco come identificarli, difendersi e reagire ai rischi.
Negli ultimi mesi si è registrato un significativo aumento negli episodi di messaggi fraudolenti che fanno leva su presunti mancati pagamenti dei pedaggi autostradali. Cittadini di tutta Italia ricevono SMS dall’apparenza ufficiale, che mettono in guardia su presunte irregolarità e richiedono il pagamento immediato tramite link sospetti. Questi avvisi sfruttano loghi e nomi di società come Autostrade per l’Italia, facendo leva sull’urgenza e sulla paura di sanzioni amministrative. Le campagne di smishing e phishing legate al settore mobilità si sono perfezionate a tal punto da realizzare siti truffaldini graficamente identici a quelli degli operatori reali, confondendo anche gli utenti più attenti. Alla base del fenomeno si evidenzia una evoluzione tecnica evidente: non si tratta più di messaggi rozzi e facilmente smascherabili, ma di veri e propri attacchi informatici coordinati, capaci di aggirare anche alcuni sistemi di sicurezza automatica. Sensibilizzare gli utenti è diventato prioritario davanti a una minaccia che mette a rischio dati sensibili e risorse economiche.
Il meccanismo alla base del raggiro risulta tanto semplice nella forma quanto sofisticato nei dettagli tecnici. L’utente riceve un SMS che simula una comunicazione ufficiale: "Autostrade per l’Italia, risulta un pedaggio non saldato. Importo €6,50. Paga in modo sicuro entro...". Il testo è costruito per generare un senso di urgenza artificiale, facendo leva su scadenze e possibili aumenti dell’importo dovuto. Il messaggio include un link che, secondo la narrazione, permetterebbe di saldare rapidamente il debito e prevenire sanzioni. Lo scenario peggiora una volta che l’utente clicca il collegamento. Viene infatti reindirizzato a una pagina web che imita perfettamente quella di Autostrade per l’Italia, riproducendo in modo credibile la grafica, i loghi e il sistema di pagamento. In molti casi, il dominio della pagina web include lievi alterazioni del nome "autostrade" (come "autostriade" o "autostiade"), un fenomeno noto come typosquatting. Questo accorgimento inganna anche chi tenta di verificare la reputazione del sito con una rapida occhiata. Il sito malevolo richiede di inserire una serie di dati: generalmente targa dell’auto, numero di cellulare e informazioni di pagamento. I dati, una volta caricati, finiscono direttamente su server controllati dai criminali. In casi più avanzati, viene simulato anche il passaggio per la verifica bancaria, in modo da carpire codici OTP, PIN, credenziali bancarie e altri dati ad alto valore. Gli utenti vengono spesso reindirizzati al vero sito di Autostrade dopo aver fornito le informazioni, così da pensare di aver risolto la situazione regolarmente. Questo dettaglio abbassa il livello di sospetto e favorisce la mancata consapevolezza di essere stati truffati. L’operazione si conclude quindi senza alcuna percezione del pericolo reale appena corso.
Gli attacchi smishing (phishing via SMS) sono diventati il canale preferenziale della nuova ondata di frodi. Tali pratiche sfruttano piattaforme automatizzate, disponibili su mercati neri come kit “phishing-as-a-service”, capaci di lanciare campagne massive anche da parte di criminali con competenze informatiche limitate. Particolarmente insidiosa è la replica fedele dei siti ufficiali: le landing page proposte dal messaggio SMS sono create utilizzando elementi grafici originali (logo, palette colori, font), e spesso il logo di Autostrade per l’Italia viene posizionato dove previsto dalla versione reale. L’url viene mascherato con domini molto simili all’originale, sfruttando differenze pressoché invisibili. Un’altra tecnica recente riguarda l’adattamento dinamico del sito truffaldino: quando l’utente clicca il link da computer, viene reindirizzato sul vero portale di Autostrade. Dallo smartphone, invece, appare la replica truffaldina, ottimizzata per il dispositivo utilizzato e in grado di eludere i controlli automatici di sicurezza. La cattura real time dei dati rappresenta una delle evoluzioni più sofisticate: ogni informazione inserita dall’utente viene inviata in diretta ai server dei truffatori. Alcuni kit utilizzano anche riferimenti in lingua straniera, nascondendo i sistemi di gestione dei dati tramite servizi come Cloudflare per impedire qualsiasi analisi forense. Infine, la presenza di errori ortografici, lievi differenze nei dettagli grafici o strani indirizzi web resta un segnale da non sottovalutare, ma i truffatori sono sempre più abili nel mascherare tali dettagli.
Per difendersi da questi raggiri è essenziale conoscere i principali campanelli d’allarme:
Cadere in questa trappola significa consegnare informazioni personali e finanziarie direttamente nelle mani dei malintenzionati. Gli impatti più comuni e gravi sono:
Adottare comportamenti prudenti e consapevoli è indispensabile per difendersi efficacemente:
In caso di sospetto o truffa avvenuta, è essenziale agire rapidamente seguendo questi passaggi: