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Xanax, crescono le preoccupazioni sugli effetti negativi nascosti di uno dei farmaci più diffusi al mondo

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Xanax farmaco diffuso

Lo Xanax fa parte della famiglia delle benzodiazepine, farmaci psicoattivi utilizzati per calmare stati d'ansia e favorire il sonno.

Per decenni, lo Xanax è stato considerato un rimedio efficace contro ansia e insonnia, diventando uno dei farmaci più prescritti al mondo. Ma negli ultimi anni sono emersi dubbi sulla sua sicurezza a lungo termine, con testimonianze allarmanti da parte di pazienti che hanno vissuto esperienze traumatiche nel tentativo di interromperne l'uso. La questione non riguarda solo l'abuso da parte di chi assume il farmaco senza prescrizione, ma anche coloro che, seguendo le indicazioni mediche, si ritrovano intrappolati in una dipendenza insidiosa e spesso debilitante. Effetti collaterali sottovalutati, sintomi di astinenza devastanti e un'insufficiente consapevolezza medica sul suo utilizzo prolungato stanno portando molti esperti a riconsiderare il ruolo delle benzodiazepine nella cura dell'ansia. Vediamo meglio sulla base di quanto raccontato sulla Wall Street Journal

  • Xanax farmaco diffuso, ma con effetti imprevedibili
  • Dipendenza e astinenza, un problema sempre più diffuso

Xanax farmaco diffuso, ma con effetti imprevedibili

Lo Xanax, il cui principio attivo è l'alprazolam, fa parte della famiglia delle benzodiazepine, farmaci psicoattivi utilizzati per calmare stati d'ansia e favorire il sonno. Nelle ultime decadi, milioni di persone hanno assunto questo farmaco come soluzione rapida contro attacchi di panico, stress e disturbi del sonno. Prescritto con leggerezza da molti medici di base, viene spesso somministrato senza informare adeguatamente i pazienti sugli effetti a lungo termine e sulle difficoltà legate alla sospensione.

Alcuni studi suggeriscono che, se assunto per periodi brevi, lo Xanax possa risultare efficace e sicuro. Ma alcune testimonianze riportano che un uso prolungato può causare effetti collaterali gravi, tra cui perdita di memoria, difficoltà cognitive, vertigini, attacchi di panico peggiori rispetto a quelli iniziali e sintomi di astinenza estremamente debilitanti.

In alcuni casi, anche pazienti che hanno assunto il farmaco nelle dosi prescritte si sono trovati ad affrontare una dipendenza fisica difficile da gestire. Chi tenta di interrompere l'uso, si può trovare ad avere a che fare crisi di astinenza così severe da risultare persino peggiori rispetto al disturbo iniziale per cui il farmaco era stato prescritto. Questi sintomi possono durare settimane, mesi o addirittura anni e portare alcuni pazienti a una vera e propria agonia psicofisica.

Dipendenza e astinenza, un problema sempre più diffuso

Uno degli aspetti più preoccupanti dello Xanax è la sua forte capacità di creare dipendenza. Mentre molti medici prescrivono il farmaco per periodi di tempo prolungati, gli studi indicano che le benzodiazepine dovrebbero essere utilizzate solo per brevi cicli, di massimo quattro settimane. Ma milioni di persone assumono il farmaco per mesi o anni, senza rendersi conto dei rischi che ne derivano.

Interrompere l'uso dello Xanax può rivelarsi un'impresa estremamente difficile. I sintomi di astinenza sono ansia incontrollabile, palpitazioni, tremori, nausea, confusione mentale e persino allucinazioni. Alcuni pazienti, nel tentativo di smettere, hanno dovuto affrontare crisi epilettiche o sintomi di astinenza prolungati che li hanno resi incapaci di lavorare o condurre una vita normale.

Di recente, medici e ricercatori hanno introdotto il termine BIND (Benzodiazepine-Induced Neurological Dysfunction) per descrivere i danni neurologici a lungo termine che alcuni pazienti sviluppano dopo l'uso prolungato di benzodiazepine. Nonostante il crescente numero di casi riportati, la comunità medica fatica ancora a trovare soluzioni efficaci per aiutare coloro che cercano di liberarsi dalla dipendenza.

Di fronte all'aumento delle preoccupazioni sugli effetti collaterali dello Xanax, alcuni esperti stanno cercando di promuovere strategie alternative per il trattamento dell'ansia e dell'insonnia. Tra le soluzioni proposte, ci sono la terapia cognitivo-comportamentale, la mindfulness, la meditazione, gli esercizi di respirazione e l'uso di farmaci alternativi con un profilo di sicurezza migliore.