Il datore di lavoro non è obbligato ad accettare la richiesta di anticipo del Tfr da parte di un lavoratore perché innanzitutto non rientra espressamente tra i motivi previsti dal Codice Civile per avere l’anticipo del Tfr ma anche perché esistono altre condizioni per cui i datori di lavoro possono rifiutare una domanda di anticipo del Tfr anche per le altre motivazioni previste.
Il Tfr (Trattamento di fine rapporto) che viene trattenuto al lavoratore dipendente a lavoro viene accantonato per tutta la sua vita professionale e corrisposto al lavoratore al termine della sua vita lavorativa o quando conclude un rapporto di lavoro con una determinata azienda. Si tratta di soldi che in qualche momento di difficoltà può tornare utile per sostenere spese importanti ed esiste, infatti, la possibilità di chiedere un anticipo del Tfr durante la vita lavorativa a condizione che la richiesta di anticipo venga effettuata una sola volta. Vediamo quando e come si può chiedere l’anticipo del Tfr per estinzione del mutuo della prima casa.
Il Tfr che un lavoratore matura nel corso della sua vita professionale presso uno stesso posto di lavoro può essere anticipato in parte. I dipendenti hanno, infatti, la possibilità di richiedere un anticipo del Tfr a condizione di soddisfare determinati requisiti e solo ed esclusivamente motivi.
In particolare, per poter chiedere un anticipo del Tfr bisogna aver maturato almeno otto anni di lavoro presso lo stesso datore di lavoro di chiedere un anticipazione del Tfr e aver necessità di avere i soldi per:
Si può richiedere Anticipo Tfr per estinzione mutuo casa? Stando a quanto previsto dal Codice Civile, nella richiesta di anticipazione del Tfr che si può presentare per l’acquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli potrebbe rientrare anche la possibilità di estinzione del mutuo prima casa ma si tratta di una richiesta che può avere esito positivo solo se il datore accetta la domanda di anticipo.
L’anticipo del Tfr per l’estinzione del mutuo prima casa implica una tassazione con ritenuta a titolo di imposta fissa al 23%.
Non è detto che il datore di lavoro debba obbligatoriamente accettare la richiesta del lavoratore di anticipo del Tfr sia per estinzione del mutuo prima casa sia per al tre motivazioni.
In linea generale, quando un lavoratore dipendente presenta al datore di lavoro la richiesta di un anticipo del Tfr maturato, la risposta è affermativa nella maggior parte dei casi. Tuttavia esistono casi in cui il datore di lavoro può assolutamente rifiutarsi di accettare la richiesta di anticipo del Tfr anche per estinzione del mutuo prima casa.
La legge, infatti, prevede che il datore di lavoro può rifiutare la richiesta di anticipo del Tfr se il numero dei lavoratori che chiedono l’anticipo supera il 10% del totale dei lavoratori che ne hanno diritto e comunque entro il limite del 4% del totale di dipendenti dell’azienda.
In considerazione di ciò, per esempio, le aziende che hanno 30 dipendenti devono obbligatoriamente concedere l’anticipo del Tfr ad un solo lavoratore, mentre non sono obbligate ad accettare le richieste di anticipo del Tfr:
Nel caso di richiesta del Tfr per estinzione del mutuo prima casa, non rientrando propriamente tra le motivazioni previste dal Codice Civile per la richiesta di un anticipo del Tfr maturato, il datore di lavoro può anche arbitrariamente decidere di non concedere l’anticipo.