Nel contesto delle politiche fiscali italiane, il cosiddetto bonus divano 2025 si inserisce tra le misure di agevolazione per chi intende rinnovare l’arredamento domestico in concomitanza con interventi di ristrutturazione edilizia.
Il bonus mobili ed elettrodomestici 2025, disciplinato dall’articolo 16 del decreto legge n. 63/2013 e successive proroghe, consiste in una detrazione IRPEF del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di arredi nuovi o grandi elettrodomestici ad altro rendimento energetico. Il beneficio, destinato esclusivamente a chi effettua lavori di ristrutturazione edilizia iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente quello di acquisto dei beni, comprende anche l’acquisto di divani.
Per il 2025 il limite massimo di spesa ammessa è stabilito in 5.000 euro per ciascuna unità immobiliare (comprensiva di pertinenze), indipendentemente dal valore totale dei lavori edilizi sostenuti. La somma va suddivisa in dieci quote annuali di pari importo. Ai fini della detrazione, nell’importo rientrano anche i costi di trasporto e montaggio, se pagati con strumenti tracciabili.
Condizione essenziale per accedere all’incentivo è che le spese per mobili e grandi elettrodomestici siano successive alla data di inizio dei lavori e che il pagamento sia effettuato con bonifico bancario/postale, carta di credito o debito. Non è ammesso l’uso di assegni, contanti o altri mezzi non tracciabili.
La ristrutturazione edilizia che consente di attivare il bonus deve rientrare tra gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro conservativo o risanamento, sia su singole unità abitative sia su parti comuni di fabbricati residenziali. Per i lavori sulle parti condominiali, i singoli condomini possono detrarre le spese per arredi delle aree comuni ma non dei propri appartamenti.
Non sono richiesti grandi lavori strutturali: anche opere di manutenzione straordinaria come il rifacimento di servizi igienici, sostituzione di infissi o caldaie e divisione di locali interni possono costituire il presupposto per l’accesso al bonus.
Nell’ambito del bonus mobili 2025, sono detraibili le spese per:
Non rientrano invece nella detrazione i costi per tende, porte, pavimentazioni (ad esempio parquet), tessili d’arredo e altri complementi non strutturali.
Secondo l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, la rifoderatura del divano può essere ricompresa nel bonus solo se assimilabile all’acquisto di un mobile nuovo (ad esempio, sostituzione completa delle fodere e intervento strutturale che rinnova il bene). È quindi fondamentale che la fatturazione e la descrizione della spesa siano conformi a questa previsione.
Per beneficiare della detrazione fiscale sul divano nel 2025, il contribuente deve:
La corretta tenuta della documentazione è condizione imprescindibile per fruire del bonus. Occorre infatti conservare:
Non è necessario utilizzare uno specifico bonifico parlante come per il bonus ristrutturazioni ma il metodo deve consentire la tracciabilità del flusso finanziario.
La detrazione del 50% spetta su una spesa massima di 5.000 euro per unità immobiliare. Questo massimale si riferisce all’ammontare totale delle spese, incluse anche quelle sostenute negli anni precedenti e per le quali si è già fruito del bonus, se riferite allo stesso intervento.
Il bonus mobili è cumulabile con altri bonus edilizi, come Sismabonus e Superbonus, purché siano rispettate le condizioni di accesso proprie di ciascun incentivo.