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Che cos' lo statuto del contribuente? Spiegazione semplice e comprensibile

Cosa prevede lo Statuto del Contribuente e quali sono le recenti modifiche apportate nel 2024: i chiarimenti e le spiegazioni

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Che cos' lo statuto del contribuente? S

Cos lo Statuto del Contribuente?

Lo Statuto dei diritti del contribuente è un atto che contiene le disposizioni e le normative per l'attuazione dei principi di democraticità e di trasparenza, contribuendo a migliorare il rapporto tra Fisco e cittadini. 
 

Che cos'è lo Statuto del Contribuente? Lo Statuto del Contribuente è un atto che contiene le disposizioni e le normative per l’attuazione ai principi di democraticità e trasparenza, contribuendo a migliorare il rapporto tra Fisco e cittadini e assicurando una serie di diritti e garanzie a tutela dei contribuenti. Vediamo nel dettaglio cosa prevede.

  • Cos’è lo Statuto del contribuente, a cosa serve e perché è importante
  • Quali sono le ultime recenti modifiche apportate allo Statuto del contribuente


Cos’è lo Statuto del contribuente, a cosa serve e perché è importante

Lo Statuto del Contribuente è un atto che regola e disciplina i rapporti tra i cittadini e il Fisco, basandosi sui principi di fiducia, di correttezza e di lealtà. .

Prevede, in particolare, disposizioni relative alle norme tributarie, all’informazione e alla semplificazione, sempre in materia tributaria, nonché ai diritti e alle garanzie a tutela dei contribuenti.

Si tratta di un documento importante permette ai cittadini di adempiere ai loro doveri senza alcun tipo di vizio e, allo stesso tempo, sentirsi tutelati, e al Fisco di agire con correttezza nei procedimenti di riscossione nei confronti dei cittadini, secondo il principio di trasparenza del sistema impositivo. 

Quali sono le ultime recenti modifiche apportate allo Statuto del contribuente

Lo Statuto del contribuente è stato approvato dalla legge n. 212 del 27 luglio 2000 e, dopo diversi anni di discussioni, è stato modificato dal D.Lgs n. 219 del 2023, entrato in vigore il 18 gennaio 2024. 

Le novità riguardano innanzitutto l’obbligo più stringente per il Fisco di motivare i suoi atti impositivi prevedendo l’indicazione delle prove sulle quali si basa la pretesa. 

Ciò significa che ogni accertamento inviato dalle Entrate deve sempre essere motivato da fatti certi e non basarsi su mere presunzioni. Questa modifica rafforza l’onere della prova a carico del Fisco.

Altra modifica prevista per lo Statuto riguarda i controlli e gli accertamenti nei confronti dei contribuenti: è stata, infatti, decisa l’annullabilità dell’iscrizione a ruolo se prima non viene invitato il contribuente a fornire le indicazioni o a presentare i documenti necessari entro un termine al massimo di 30 giorni dalla comunicazione.

E’, inoltre, previsto un rafforzamento del principio del legittimo affidamento del contribuente.

Tale principio prevede che i rapporti tra contribuente e amministrazione finanziaria si basino sul principio della collaborazione e della buona fede e non possono essere applicate le sanzioni nè possono essere richiesti gli interessi moratori al contribuente se il suo comportamento dipende da ritardi, omissioni od errori dell’amministrazione stessa.

Le ulteriori principali novità dello Statuto del Contribuente sono le seguenti:

  • le norme tributarie impositive devono essere applicate solo ai casi previsti;
  • le disposizioni tributarie non hanno un effetto retroattivo;
  • se nella motivazione di notifica di un atto si fa riferimento ad un altro, di cui l'interessato non è a conoscenza, deve essere allegato all’atto che lo richiama;
  • i fatti e i mezzi di prova di un atto non possono essere successivamente modificati, integrati o sostituiti se non tramite un ulteriore atto;
  • gli atti dell'Amministrazione sono considerati nulli se affetti da vizi di nullità;
  • non è valida la notifica degli atti impositivi che non riporta, o riporta in maniera errata, gli elementi essenziali o che viene effettuata nei confronti di soggetti giuridicamente inesistenti;
  • l’obbligo di conservazione degli atti e dei documenti, comprese le scritture contabili, vale per un periodo di 10 anni dalla loro emanazione, formazione e utilizzazione; 
  • il divieto alla divulgazione dei dati e delle informazioni acquisite su ogni contribuente per l’esercizio di un’azione amministrativa e di prelievo.

Viene, infine, istituita la figura del Garante del contribuente, organo monocratico con lo scopo di tutelare i contribuenti, che viene scelto e nominato dal Ministro dell'Economia tra magistrati, avvocati, notai, professori universitari di materie giuridiche ed economiche, commercialisti e ragionieri. 
 

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