La figura dell'impiegato di concetto è un profilo professionale che si colloca tra l'impiegato d'ordine, caratterizzato da mansioni procedurali e iterative, e il livello superiore dei quadri e dirigenti che assumono decisioni strategiche complesse.
La normativa italiana, in primis l'articolo 2095 del Codice civile, definisce il lavoratore subordinato come colui che presta la propria attività con subalternità e continuità, lasciando poi al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro l'onere di suddividere ulteriormente le categorie professionali; sulla base di tale struttura, la definizione di impiegato di concetto trova corpo nella letteratura tecnico-giuridica e nei glossari settoriali, i quali ne descrivono l'attività come caratterizzata da autonomia operativa, discrezionalità e assunzione di responsabilità nel proprio ambito. Questa nozione, seppur ancora presente nel linguaggio quotidiano, oggi spesso convive con schemi contrattuali basati su livelli e aree professionali.
In azienda, l'impiegato di concetto agisce come punto di equilibrio tra l'operatività di base e la gestione coordinata di processi: sia che si tratti della supervisione di contabilità, della gestione degli acquisti, dell'amministrazione del personale, del monitoraggio dei fornitori o della qualità, questa figura esercita un'attività che richiede capacità di analisi, problem solving e gestione autonoma di un processo.
La sua funzione prevede la predisposizione di procedure, la revisione di flussi operativi e la proposta di miglioramenti, in alcuni casi coordinando il lavoro di impiegati d'ordine. Nell'ambito del lessico aziendale, è frequente incontrare denominazioni quali responsabile amministrativo, project specialist o capo ufficio tecnico, tutte attribuzioni che incarnano quella capacità di orientarsi in autonomia all'interno di un perimetro prestabilito.
Il diverso CCNL sotto cui opera il lavoratore incide in maniera significativa sull'inquadramento contrattuale e, di conseguenza, sulla retribuzione. Nel settore Terziario–Commercio, la figura dell'impiegato di concetto è tipicamente inquadrata al terzo livello, la cui descrizione normativa menziona esplicitamente le mansioni di concetto, distinguendole da quelle di supporto e da quelle operative più di basso profilo.
Per quanto riguarda i Metalmeccanici Industria, la classificazione convenzionale ha ormai lasciato il termine di concetto ma gli impiegati con responsabilità tecniche e gestionali si ritrovano nei livelli C2 e C3, mentre chi svolge ruoli con maggiore autonomia può affacciarsi al B1. Nei Studi Professionali, l'equivalente si rinviene nei livelli terzo e terzo super, destinati ad addetti amministrativi e tecnici con competenze medio-alte. Il settore bancario, ovvero quello del Credito, contempla la figura in seno alla terza Area professionale, che include il primo e il secondo livello. Infine nella Pubblica Amministrazione, in particolare per il Comparto Funzioni Centrali, il termine impiegato di concetto si traduce in Funzionario dell'Area III, inquadrato nelle fasce F1 o F2.
Se si osservano i minimi tabellari lordi mensili aggiornati al 2025, emergono significative differenze tra i vari comparti. Nel Terziario–Commercio, il livello 3° raggiunge circa 1.941,37 euro mensili lordi a partire da marzo 2025, mentre i livelli 4° e 5° registrano cifre inferiori, rispettivamente 1.746,68 euro e 1.626,39 euro, con la contrattazione che prevede tredicesima e quattordicesima; traducendo questi valori in Retribuzione Annua Lorda (RAL) su 14 mensilità, il 3° livello si configura approssimativamente su 27.180 euro. Nei Metalmeccanici, i minimi mensili lordi ammontano a circa 2.130,56 euro per il C3, 1.989,38 euro per il C2 e 2.283,65 euro per il B1, tutti articolati su tredici mensilità, da cui derivano RAL indicative tra 25.860 euro e 29.690 euro.
Nell'ambito degli Studi Professionali, con l'ultimo aumento decorso dall'1 ottobre 2025, le cifre mensili lorde si aggirano attorno a 1.706,37 euro per il 3° livello e 1.722,11 euro per il 3° super; considerate tredici ma soprattutto quattordici mensilità, i valori annui si posizionano intorno ai 23.900 euro e 24.110 euro. nel settore Credito, i minimi mensili per la 3ª Area sono pari a circa 2.861,88 euro (2° livello) e 2.715,28 euro (1° livello), traducibili in RAL rispettivamente di circa 37.200 euro e 35.300 euro, su 13 mensilità. Nell'Area III – F1 della PA, la mensilità tabellare si attesta su 2.113,59 euro, corrispondenti a una RAL annua di circa 27.480 euro su tredici mensilità,.
Affidandosi esclusivamente ai minimi contrattuali si coglie solo la base di partenza; in realtà, dati aggregati e piattaforme salariali segnalano che i lavoratori con inquadramento da impiegato di concetto percepiscono in media una RAL che varia da circa 30.000 euro fino a 33.000 euro, grazie all'apporto di superminimi, indennità, premi variabili e di secondo livello.
Le analisi ISTAT sulle retribuzioni contrattuali evidenziano una dinamica in crescita nei primi mesi del 2025, anche se con variazioni tra industria, servizi e pubblica amministrazione; segmenti di mercato rivelano medie comprese tra 24.000 euro e 31.000 euro lordi all'anno per posizioni analoghe, in linea con quanto si evince dalle tabelle CCNL e dagli incentivi integrativi.